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vite resistente alla peronospora e all oidio 2 
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buondì, argomento un pò generico.
Credo l università di Udine aveva pubblicato qualcosa e comunque già al Simei c era un vivaista trentino che vendeva vitigni di uva da VINO dichiarati da lui resistenti a peronospora e oidio.
A che punto siamo? sono in commercio solo qualità internazionali ? e si può già avere un idea dei risultati che danno?
Questo weekend spero finalmente di fare un giro tra San giorgio e Codroipo a trovare ex colleghi di università e magari approfondire.
Saluti


21/08/2014, 22:07
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Ciao,

queste sono quelle approvate ad Agosto dello scorso anno, poi un paio di aggiornamenti....

http://www.fmach.it/Comunicazione/Ufficio-stampa/Comunicati-Stampa/Viti-resistenti-iscritte-nel-Registro-nazionale-al-via-la-coltivazione

http://www.fmach.it/Comunicazione/Ufficio-stampa/Comunicati-Stampa/Al-via-la-coltivazione-dei-primi-4-incroci-selezionati-dalla-Fondazione-Mach

http://www.fmach.it/Comunicazione/Ufficio-stampa/Comunicati-Stampa/Ecco-i-primi-4-incroci-sostenibili-FEM-ora-si-punta-alla-resistenza

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Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


21/08/2014, 22:23
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C'era giò un post simile. Il prossimo anno siamo pronti con 30 varietà bianche - nere - tavola per gli impianti pre base. Se il mercato ci crede e per gli enologi sono valide in 4 anni possiamo cambiare tutti i vigneti d'Italia, basta che ci diano il via.
Le resistenze delle varietà di Udine sono 2 per la peronospora e questo dovrebbe renderle più longeve.


22/08/2014, 15:58
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Ciao, diverse di queste varietà sono molto valide e produttive. Tuttavia, per poche la resistenza è totale: in annate come questa peronospora SU FOGLIA se ne vede. Grappoli perfetti. Poi non so se è diverso se uno ha il vigneto in una buca umida :)


22/08/2014, 20:09
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Orf ha scritto:
Ciao, diverse di queste varietà sono molto valide e produttive. Tuttavia, per poche la resistenza è totale: in annate come questa peronospora SU FOGLIA se ne vede. Grappoli perfetti. Poi non so se è diverso se uno ha il vigneto in una buca umida :)


Sicuro, non sono resistenti alla totalità delle problematiche che possono insorgere, bisogna comunque curarle,
se a grappolo fitto soffrono la botrite come tutte per esempio.
Purtoppo dicendo "resistenti" per i non addetti sembra quasi gli si prometta un qualcosa che cresce da solo,
senza cure e trattamenti, per gli addetti aver fatto questi progressi è un grande traguardo.

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23/08/2014, 20:41
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capisco che è sempre questione di interessi, e togliere il pane alle ditte di fitofarmaci non è possibile,
ma spero che ci sia una spinta concreta in questa direzione.
A memoria, rispetto a 20 anni fa, nei vigneti , di insetti utili tipo grilli e poi ragni e uccelli insettivori , io ne vedo molti molti MOLTI meno. Sarà un caso?
in vigna e trovo solo insetti nocivi e nuove malattie , passo al consorzio e mi propinano prodtti 'griffati' , sulla validità ho sempre dei dubbi.
scusate lo sfogo , saluti


26/08/2014, 12:31
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Ciao agrivanni, capisco lo sfogo e in gran parte condivido. Molti prodotti sono utili, altri per niente o quasi. Purtroppo dovremmo star qui a discuterne per ore. Semplificando all'osso, secondo me si può dire che dove ci sono troppi soldi in gioco, il marcio c'è ed è tanto! L'industria della chimica è una delle peggiori e non guarda in faccia nessuno....triste da dire ma è semplice realtà. I tentacoli arrivano ovunque e spesso pure l'assistenza tecnica è pesantemente "influenzata"


26/08/2014, 13:18
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Comunque il problema di queste varietà è che serve un gruppo di cantine che ci creda, pianti il vigneto, dopo 3 anni faccia il vino, trovi il giusto metodo di affinamento, a vino pronto lo metta in commercio e agli acuqirenti il prodotto piaccia. E' lunga e la vedo dura che queste nuove varietà (tra cui alcune validissime) possano soppiantare i vecchi cultivar a cui tutti siamo affezionati.
Inoltre, le resistenze vengono superate dalle mutazioni del fungo e per fare una vite resistente con caratteristiche organolettiche buone servono anni di sperimentazione.
Modificarle geneticamente invece con geni mirati presi dalle viti selvatiche invece costerebbe relativamente poco e ci si impiegherebbe molto meno per arrivare alla vite finita, mantenendo le caratteristiche totali della vite modificata, così si arvebbe il nuovoi merlot, il nuovo chardonnay, ecc, solo resistente alle crittogame. Io perderei il lavoro però :cry:


26/08/2014, 13:29
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Per carità, quanto dice mortotoccaci è verissimo ed è un ulteriore aspetto riguardante queste varietà: c'è una viticoltura ed enologia "classica" e tradizionale che ha anch'essa un grande ruolo.
Secondo me queste varietà avrebbero molte possibilità nelle zone marginali/poco meccanizzate, che viste le difficoltà dei mercati e la frammentazione delle superfici, sono destinate a sicuro abbandono nel giro di pochi anni. Per chi vuole, ormai ce ne sono diverse....anche se come ha detto giustamente mortotoccaci l'aspetto commerciale è spesso il più difficile.


26/08/2014, 14:11
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mortotoccaci ha scritto:
Modificarle geneticamente invece con geni mirati presi dalle viti selvatiche invece costerebbe relativamente poco e ci si impiegherebbe molto meno per arrivare alla vite finita, mantenendo le caratteristiche totali della vite modificata, così si arvebbe il nuovoi merlot, il nuovo chardonnay, ecc, solo resistente alle crittogame. Io perderei il lavoro però :cry:

Che tra l'altro a rigor di logica fare una modifica genetica di quel tipo non sarebbe creare piante transgeniche perché la vite selvatica è sempre di genere vitis come quella europea, non vengono presi geni da altre specie vegetali o animali come accade in altre specie transgeniche.
Tranquillo che non perderesti il lavoro, le barbatelle servono sempre, anzi faresti meno trattamenti per raccogliere marze sane ;)


27/08/2014, 10:54
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