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ANGELO90
Iscritto il: 11/01/2014, 15:22 Messaggi: 13
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Quali sono le scelte pratiche assunte in vigneto e in cantina per renderli sostenibili?
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10/09/2014, 21:48 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29307 Località: Imperia
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Di cosa parli?
da dove scrivi? mettilo nella tua scheda utente....
Sostenibile in che senso? biologicamente parlando, parlòiamo di soldi, di che parliamo?
Ciao
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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10/09/2014, 22:07 |
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ANGELO90
Iscritto il: 11/01/2014, 15:22 Messaggi: 13
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Dal punto di vista Ambientale e biologico
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10/09/2014, 22:30 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29307 Località: Imperia
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Se non si sa da dove scrivi, (non l'inidirzzo di casa), ma la zona, altitudine, centro, sud, nord... è praticamente inutile risponderti...
Ciao
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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10/09/2014, 22:33 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Il vino biologico tout court non esiste. Anche il biologico deve usare dei prodotti comici per contenere le malattie fungine (parlamo di viticultura classica, tralasciando i nuovi ibridi). La sostenibilità è data, a mio avviso, dall'intelligenza del conduttore del vigneto che deve riuscire a intervenire il meno possibile con prodotti chimici. Questo lo si fa conoscendo le avversità, la fisiologia della pianta, i prodotti chimici e i mezzi che si impiegano. Poi ci sono il mercato e il legislatore che devono aiutare questa sostenibilità. Se le cantine puntassero sulla qualità anziche sulla quantità allora la cosa sarebbe più facile. Se il pubblico incentivasse l'acquisto di mezzi innovativi sarebbe tutto più semplice. Poi, parlando con il presidente di una enorme cantina del nord, che fa del simil-bio una bandiera per vendere i propri vini, alla domanda quale futuro ha il biologico in viticultura, ha seccamente risposto: NESSUNO.
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11/09/2014, 11:29 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Ciao, in linea generale concordo con mortotoccaci, tranne per le conclusioni. In provincia di Trento, ad esempio, negli ultimi 4-5 anni la superficie vitata certificata BIO ha avuto un aumento enorme. E porto l'esempio di un'altra cantina molto grossa la quale ha certificato tutte le sue superfici negli ultimi anni. In zone favorevoli e vocate alla viticoltura, produrre bio non è difficile perchè al giorno d'oggi le conoscenze ed esperienze a disposizione sono moltissime. Comunque, tornando alla domanda, sostenibilità può voler dire tutto o niente....un termine spesso abusato, e talvolta non è detto che coincida con biologico. Mentre il primo termine è general generico, il secondo è definito da regolamenti europei e nazionali, da leggi: biologico vuol dire quello, non ciò che uno decide alzandosi la mattina Tutto è nelle mani di chi lavora in campagna e della sua responsabilità e sensibilità....purtroppo spesso come dice mortotoccaci ci sono problemi legati a scelte che vengono "dall'alto": se la regola generale è "più produco e più guadagno", capisci che è dura dare coerenza totale ai discorsi sulla sostenibilità
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11/09/2014, 13:13 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Eh caro Orf, mi sa che la cantina a cui ti riferisci tu è la stessa a cui mi riferisco io. Nomi non ne faccio ma ... Il direttore di un'altra grossa cantina ha invitato i soci a non fare la semplice equazione meno uva=più prezzo. Ha infatti ricordato che in Italia l'uva si trova sempre e nel Cartizze grandina assai di rado. Dal che concludo che se certifico bio e poi l'appezzamento mi serve solo per la carta allora l'uva in meno che ho prodotto (e quest'anno in certe zone non ce ne dovrebbe essere) me la faccio arrivare notte tempo da altrove. La qualità va aiutata con l'educazione del consumatore. Un consumatore conscio pretenderà e riconoscerà la qualità e sosterrà il prezzo. La qualità aiuta la sostenibilità.
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11/09/2014, 14:49 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Per tagliare la testa al toro e capirci, la cantina di cui sto parlando ha 3 grosse tenute in Italia tutte certificate più un'ulteriore struttura di fama internazionale che appunto fa un simil bio che si sta spostando al bio E' tutta questione di capirsi: quantità e qualità non vanno mai d'accordo, e finchè la politica sarà quella "più produci e più ti pago", la qualità resterà solo nella carta, nelle pubblicità e nei paroloni. Dove conferisco, comunque, ti pagano diversamente in base alla resa...e io sono più che soddisfatto di quello che mi danno...FINORA Le linee "base" della stragrande maggioranza delle cantine, a mio avviso, sono qualitativamente pessime. Ma non lo dico per criticare, è una semplice constatazione dell'evidenza
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11/09/2014, 15:22 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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11/09/2014, 15:59 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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ma giá parlare di similbio non mi suona bene!
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15/09/2014, 17:37 |
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