Chiedo cortesemente consiglio su come operare per salvare il salvabile in un piccolo vigneto allevato a spalliera in Sardegna,su di un’altura in località marina. Buona parte dei grappoli si presentano colpiti da una sorta di muffa grigiastra (Botrytis?) che col tempo tende ad aumentare. Il vigneto è prevalentemente a base di uve Carignano ed è stato all’occorrenza (tranne una volta) trattato con un sistemico ad azione polivalente (contro oidio e peronospora). Allego 2 foto, da cui si possono notare gli acini colpiti dalla malattia, e le foglie che iniziano a perdere colore ed accartocciarsi, per poi rinsecchire. Ringrazio anticipatamente.
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: Vigneto in crisi
25/06/2011, 10:21
è un bellissimo attacco di oidio, sicuramente il fatto che hai saltato un trattamento ha permesso alla malattia di svilupparsi. ora per me è difficile recuperare, anche perchè all'oidio sicuramente seguiranno altri marciumi.
Se proprio devi provare con un curativo almeno usane un paio diversi o finirai per selezionare un ceppo resistente a quella gamma di prodotti e sarà ancora peggio (magari anche per i tuoi vicini)
Secondo me buttandoli per terra ti assicuri anche una bella carica di inoculo per il prossimo anno (probabilmente anche per altri marciumi) non sarebbe meglio smaltirli?
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: Vigneto in crisi
27/06/2011, 18:14
Buttarli a terra equivale a non vendermiarli, è scontato che tutti i residui della potatura e tutto quello non raccolto andranno eliminati. Per eliminare la resistenza va bene il consiglio di alternare i prodotti o usarne in miscela a differente meccanismo di azione e seguire le indicazioni in etichetta per quanto riguarda le dosi e il numero massimo di trattamenti per stagione.
marco77 ha scritto:Buttarli a terra equivale a non vendermiarli, è scontato che tutti i residui della potatura e tutto quello non raccolto andranno eliminati.
purtroppo per molti non è così e lasciano tutto a terra a "concimare" xD...sì, concimare funghi
L'uva della seconda foto sembrerebbe proprio attaccata da oidio (si vede bene la caratteristica muffetta bianca), ma su quella della prima foto io non sarei proprio sicuro che si tratti di oidio, quelle macchioline scure, viste così, mi farebbero pensare ad un attacco di "black rot" ("marciume nero"). Non si vedono bene le foglie, ma quel colore rosso e gli acini mummificati rafforzerebbero questa diagnosi. Di sicuro sarebbe togliere tutta l'uva e le foglie interessate e bruciarle. Per l'oidio, è sempre buono l'uso dello zolfo: costa poco e non da mai resistenza, ma se la malattia è ad uno stadio avanzato, ho paura che , per salvare il salvabile, bisogna ricorrere ai sistemici, con i problemi che questi comportano Per il "black rot", forse sarebbe bastata la poltiglia bordolese, ma come preventivo. Come curativo (sulle piante colpite) penso che non sia molto efficace.
Pedru ha scritto:L'uva della seconda foto sembrerebbe proprio attaccata da oidio (si vede bene la caratteristica muffetta bianca), ma su quella della prima foto io non sarei proprio sicuro che si tratti di oidio, quelle macchioline scure, viste così, mi farebbero pensare ad un attacco di "black rot" ("marciume nero"). Non si vedono bene le foglie, ma quel colore rosso e gli acini mummificati rafforzerebbero questa diagnosi. Di sicuro sarebbe togliere tutta l'uva e le foglie interessate e bruciarle. Per l'oidio, è sempre buono l'uso dello zolfo: costa poco e non da mai resistenza, ma se la malattia è ad uno stadio avanzato, ho paura che , per salvare il salvabile, bisogna ricorrere ai sistemici, con i problemi che questi comportano Per il "black rot", forse sarebbe bastata la poltiglia bordolese, ma come preventivo. Come curativo (sulle piante colpite) penso che non sia molto efficace.
la prima per me è Plasmopara viticola (Peronospora)...le macchioline sono irregolari e numerose, di dimensioni differenti....la Guignardia bidwellii (black rot) da macchie più circolari, infossate e rugode