Vigneto con pochissime viti per ettaro tipico dell'irpinia

Salve amici del forum. Vi pongo all'attenzione una cosa molto particolare. Nel tempo in cui i vari esperti consigliano un impianto di viti super intesivo (tipo 1 /1,5m tra una e l'altra nel filare) adducendo i vantaggi della qualità e del grado zuccherino dell'uva prodotta da viti con sistema di allevamento "ridotti" tipo guyot o cordone speronato, da noi si continua ad allevare la vite molto spesso con una densità di impianto di m 4 per 4 o 4 per 5/6 tra le viti, sia nel filare che tra i filari, facendo crescere le viti legate ad un robusto palo alte fino a 2 m da terra. Cioè a dire la vite si sviluppa inspessendo il tronco come un albero (ci sono molti vigneti secolari pre-fillossera, ma anche in quelle innestate accade ciò) e si formano 2 o 4 cordoni permanenti sui fili su cui si pota lasciando sui capi a frutto e speroni fino a 80 gemme per pianta. Ho notato che la durata di un vigneto del genere è molto più lunga di quelli intensivi (in questo caso si parla di 200/300 viti per ettaro, con un'età media di 40 anni). Ma la qualità dell'uva e del vino prodotto? Vi assicuro che aglianico prodotto è ottimo, è uno dei vini più famosi del sud. aspetto vostri pareri sui benefici /danni alla vite in un allevamento del genere e qualità del vino

ciao francesco,ma l aglianico al momento della pigiatura quanti gradi babo tiene?secondo me con un sistemada llevamento cosi espanso,non penso che avranno molti zuccheri le uve....io ho una pergola di moscato d amburgo che avrà un 25 30 speroni e ti dico che faccio un ottima quantità di uva,ma a livello di zuccheri è bassa e poi l uva non arriva a maturazione completa....

il moscato amburgo non è che chissà come sia zuccherino. E' un'uva da tavola. L'aglianico? Beh da noi nessuno fa di tali misurazioni. Stiamo parlando di piccole aziende con al massimo 60/70 are a vigneto(sai da noi non esiste la monocoltura aziendale, nel senso che le nostre piccolissime aziende producono annualmente e mediamente ad esempio 30/40 q di uva, 20/25 q di olive (e quindi circa 4 q di olio), 100 q di grano duro, 10 q di pomodori, 10 di patate, 10 di mele....Vendiamo tutto però ). So che l'uva prodotta da viti così espanse viene ancora venduta alle grandi cantine che producono l'aglianico di Taurasi,e che costa anche 7 euro la bottiglia

Non vorrei dire stupidate ma secondo me, se la terra è molto fertile, ha un fondamento lasciare le viti con molte più gemme.

ok francescolapenna,ma che differenza ce tra il moscato d amburgo e il nero?non e quasi la stessa cosa?io cerco il moscato nero ma nella mia zona vedo solo moscato d amburgo...il nero sarebbe il moscato di scanzo?

Ciap francesco!Sulla opportunità di impianti così radi,mi trovi d'accordo,semprechè non alteri la quantità di uva per ceppo:se devono essere 3 kg,quelli sono.Ovvio che se hai una carica di gemme eccessive,la qualità scadrà inevitabilmente,sia sotto il profilo zuccherino(che è il male minore)sia sotto il profilo organolettico,avendo sicuramente tannini astrigenti,acidità elevata,mancanza di colore e chi più ne ha più ne metta......detto ciò,il fatto che tu faccia del vino a Bisaccia è già un record!

secondo me per ottenere qualità,su ogni vite si devono lasciare da 6 a 8 gemme....al massimo 10 ma gia non è piu qualità....io ho viti a cordone speronato dove ho 4 speroni di 2 gemme ciascuno con un totale di 8 gemme

si ne faccio circa 25 q di vino. la mia vigna è a 350 m slm. Il paese è a 860 m, ma ti assicuro che ci sono zone molto adatte al vigneto nel territorio mio paese