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varietà per impianto a 650m 
Autore Messaggio

Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
Messaggi: 5321
Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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L'isola del giglio è alta 400m s.l.m. ed è in mezzo al mare.
L'isola d'Elba, anche se ha altitudini che arrivano alle altezze in questione (il Monte Capanne addirittura raggiunge e supera 1000m s.l.m.) è pur sempre un'isola ed intorno ha il mare.
Qui nell'Alta Maremma Toscana viene coltivata in pianura e lungo la costa e non certo nell'entroterra (sopratutto se è collinare).
Nel resto della Toscana o dell'Italia non saprei, ma ho voluto precisare solo per la cronaca e perchè vivo in nei luoghi di cui stiamo parlando :D
Vedi Elmo, il problema è che ho una modesta conoscenza delle cultivar autoctone (e con l'occasione correggo a Barsaglina e non Barzaglina :oops: :oops: ), ma proprio non saprei consigliare questa persona: amo il suo progetto, e reputo cosa nobile quella di restituire ad un proprio territorio la propria vocazione e/o meglio ancora tradizione.
Ma non saprei cosa metterci lassù...ed ecco che mi sono rivolto alla sezione dedicata per avere pareri di gente certamente più esperta.
Grazie ancora per l'interessamento.
Tosco


23/10/2013, 17:11
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Iscritto il: 01/08/2013, 11:03
Messaggi: 2834
Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Non vedo il problema per quanto riguarda l'altitudine. Se è ben esposto non ci dovrebbero essere problemi. Si piantano vitigni in Valle d'Aosta e Alto Adige! In più mi dici che li c'era già vigna sicchè ...
Sarebbe interessante sapere se il territorio è vocato ai bianchi o ai rossi. Un'alta escursione termica tra giorno e notte è un parametro direi favorevole specialmente per i bianchi.
Sarà un appezzamento in cui servono diritti di reimpianto o è sotto i mille metri quadri? Nel primo caso credo che bisogna restare nel novero delle varietà autorizzate nella zona.
Se invece si vuole fare una cosa casalinga, vado un po' contro corrente e dico che alle volte sperimentare vitigni originari di altre zone in molti casi ha prodotto risultati sorprendenti. Penso ai Cabernet e al Petit Verdot proprio in Toscana.
Piantare vitigni autoctoni è sempre lusinghiero comunque. Da noi in Friuli ci sono aziende che nella riscoperta degli autoctoni hanno fatto fortuna.
La tanta pioggia è un parametro meno favorevole invece. Bisogna torvare il portainnesto giusto e per questo serve un'analisi del terreno se nei dintorni non c'è vigneto. La neve non dovrebbe essere un ostacolo. Sotto la neve le temperature restano più basse che se le viti sono esoposte ai venti gelidi.
Pensare bene prima di agire è fondamentale. Se si scelgono gli autoctoni allora non c'è più discussione. Se invece si vuole andare nel campo degli esperimenti allora cercherei zone viticole con un clima simile e proveri i loro vitigni.


23/10/2013, 18:12
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Iscritto il: 24/10/2009, 22:44
Messaggi: 345
Località: Tolmezzo
Formazione: agrotecnico
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Se il tuo amico ha il problema di cercare gli autoctoni adatti, e questo da quel che ho capito mi sembra non ancora risolto, prima di far degli errori che poi sarebbero difficilmente correggibili, perderei quei 3 anni che servono per far fruttificare le piante inselvatichite.
Dovrà perdere un poco di tempo ma dopo andrebbe sul sicuro. ciao gianni


23/10/2013, 20:02
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Iscritto il: 30/09/2011, 22:00
Messaggi: 328
Località: Borgo San Lorenzo (FI)
Formazione: IAP
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Con il pinot noir sicuramente non avrai problemi di maturazione....ma...io tenterei con un sangiovese..qualche clone più precoce....un pochino di ciliegiolo circa un 10%...alche lui è abbastanza precoce....tieni pochi grappoli...vite bassa....se riesce a maturare farai qualcosa di speciale...parallelamente metti del bianco...un riesling renano


03/04/2014, 22:11
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
Messaggi: 5321
Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Ringrazio tutti per i consigli!
La mia ricerca continua, e dal mio ultimo messaggio mi sono confrontato con qualche agronomo e viticoltore della zona (e non solo).
Il Pinot nero parrebbe essere la scelta più indicata, ma il progetto prevede l'impianto di un vitigno italiano...e meglio ancora "piuttosto locale" (da notare il virgolettato).
Il sangiovese è il re della Toscana, e come tale sarebbe la prima scelta.
L'idea di tenere bassa la pianta mi è stata suggerita praticamente da tutti, come l'alberello (per la forma di allevamento) e piante ravvicinate (per il sesto d'impianto).
La ricerca continua, e sarà gradito qualsiasi altro intervento.
Grazie...davvero
Tosco


06/04/2014, 8:38
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Iscritto il: 28/08/2011, 12:27
Messaggi: 2620
Località: potenza
Formazione: tecnico sistemi energetici
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tenere le viti troppo basse a volte non è sempre un bene...spesse volte l uva marcisce a causa dell umidità del terreno dovuto alle pioggie autunnali...

_________________
DALLA VITA EREDITIAMO MOLTE ANSIE,DALLA VITE LA FORZA DI SUPERARLE


06/04/2014, 14:30
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