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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Ciao! Concordo con chi dice che la parte del leone la fanno l'attenzione, la precisione e il tempo che si dedica alla cura di tutti gli aspetti. Personalmente sono tra coloro che ritengono che i concimi di sintesi, soprattutto in vigna, possano creare più problemi che vantaggi. Se l'obiettivo è ottenere vino di alta qualità è fondamentale che la vigoria sia contenuta, meglio la vigna debole che troppo vigorosa (chiaramente per debole non si intende sofferente). Nella vinificazione il rischio grosso è quello di rovinare senza rendersene conto tutto il gran lavoro fatto a monte nel corso dell'anno (e degli anni, se consideriamo le condizioni di equilibrio del vigneto verso le quali si cerca sempre di tendere). Per ottenere un vino privo di difetti usando il meno possibile interventi esterni bisogna a mio avviso essere dei vinificatori molto molto bravi ed avere delle attrezzature adeguate in cantina. Se invece decidiamo di accontentarci e di tollerare certi rischi, ovviamente il discorso cambia
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25/01/2014, 23:27 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29307 Località: Imperia
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Orf ha scritto: Ciao! Concordo con chi dice che la parte del leone la fanno l'attenzione, la precisione e il tempo che si dedica alla cura di tutti gli aspetti. Personalmente sono tra coloro che ritengono che i concimi di sintesi, soprattutto in vigna, possano creare più problemi che vantaggi. Se l'obiettivo è ottenere vino di alta qualità è fondamentale che la vigoria sia contenuta, meglio la vigna debole che troppo vigorosa (chiaramente per debole non si intende sofferente). Nella vinificazione il rischio grosso è quello di rovinare senza rendersene conto tutto il gran lavoro fatto a monte nel corso dell'anno (e degli anni, se consideriamo le condizioni di equilibrio del vigneto verso le quali si cerca sempre di tendere). Per ottenere un vino privo di difetti usando il meno possibile interventi esterni bisogna a mio avviso essere dei vinificatori molto molto bravi ed avere delle attrezzature adeguate in cantina. Se invece decidiamo di accontentarci e di tollerare certi rischi, ovviamente il discorso cambia Ciao, grazie per i tuoi utili consigli, il potassio che si trova in commercio, secondo te è un concime di sintesi? Grazie di nuovo....
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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26/01/2014, 1:16 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Ciao! Direi proprio di sì. Comunque chiaramente ogni realtà è diversa ed è tanto questione di mentalità e "filosofie"...ognuno ha la sua in base alla propria esperienza. La cosa ideale sarebbe a mio modesto parere favorire il più possibile la naturale vitalità del terreno attraverso anche un buon contenuto di sostanza organica e humus: in tali situazioni, di equilibrio e giusta vigoria, è impossibile vedere carenze nutrizionali......salvo situazioni particolari chiaramente. Per esperienza personale, ritengo che per ottenere ciò sia fondamentale il rispetto del terreno: evitando (nei limiti del possibile) i compattamenti e pure il diserbo. Nelle mie zone, la viticoltura di qualità ha bandito ovunque il diserbo, e non sto parlando solo dei bio
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26/01/2014, 12:50 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Chiarezza sui cloni. Le differenze clonali esistono, sono reali e aiutano a produrre un determinato vino con determinate caratteristiche. Per selezionare un clone ci si impiega anche 15 anni e costa una follia. Se non fosse importante non spenderemo tanto in ricerca continua. Questo vale ancora di più per quei vitgni da cui si ricavano vini molto diversi tra loro, un esempio su tutti il Pinot Nero. Poi viene la realtà dei fatti e cioè la zona, il clima, il terreno, il tipo di pratiche colturali messe in atto, l'enologo e quant'altro. E' chiaro che, specie con i profumi che sono difficili da percepire, fa più il resto che il clone. E' anche vero che tra un clone e l'altro a parità di coltura si sente la differenza (tralasciando i cloni selezionati per grandezza grappolo, produttività e epoca di maturazione). E' innegabile che chi abbia bevuto un Sauvignon R3 non possa non affermare che il clone in questo caso sia fondamentale. L'R3 è inconfondibile per chiunque, in qualunque zona o cantina venga coltivato e vinificato. Allora mettiamola così: se piantassimo due barbatelle di due cloni diversi una accanto all'altra, ci accorgeremo della differenza. Se piantassimo lo stesso clone in Sicilia e in Alto Adige avremo due prodotti difficilmente comparabili. Personalmente, dovessi fare un prodotto con sapori e profumi complessi, cercherei di piantare più cloni e li vinificherei separatamente, assemblandoli poi. Per quanto riguarda chimico e organico, la settimana scorsa la nostra cantina ha imposto di non liquamare i vigneti mai perchè si sono verificati casi di sentori sgradevoli nei vini. Cosa che col concime chimico non è mai successo. So che il fosfito di potassio e comunque l'eccesso di potassio possono dare problemi in questo senso.
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27/01/2014, 11:59 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3190 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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Giusto due settimane fa sono stato in cantina da un produttore, quest'anno ha vinificato separatamente i 4 cloni di nebbiolo che ha piantato (poi li assembla), tutti sullo stesso portainnesto e in effetti molto differenti l'uno dall'altro
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27/01/2014, 12:23 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Una piccola precisazione...si parlava di letame ben maturo, non di liquame...per me buttare liquame in vigneto è pura follia, comunque sono fuori argomento e quindi non vado oltre. Per tornare nel tema, lo scopo principale del mio intervento non era negare l'esistenza di differenze tra i cloni ci mancherebbe, era evidenziare che puoi mettere i migliori cloni dell'universo ma se poi fai le peggio cose nella gestione agronomica rovini tutto.
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27/01/2014, 12:33 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Questa primavera, su un impianto di 6.000 metri pianterò 4 cloni diversi di Pinot Grigio. Sicchè le condizioni saranno identiche. Se qualcuno sarà interessato vi farò sapere le differenze. Prima vendemmia significativa prevista per settembre 2016. I cloni in questione sono due cloni tedeschi di Fraiburg del tutto nuovi e a dir loro produttivi con grappolo spargolo. Una francese con grappolo compatto, meno produttivo ma nettamente qualitativo e un nostro nuovo clone VCR in attesa di omologazione, produttivo, qulitativo con grappolo più piccolo.
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16/02/2014, 11:03 |
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maikolchateau
Iscritto il: 03/06/2013, 14:23 Messaggi: 240 Località: Massarosa(Lu)
Formazione: Diploma Scuola Superiore
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Facci sapere tienici informati. Forse te l'ho già chiesto,sai darmi qualche informazione supplementare sui seguenti cloni: Cabernet sauvignon FV-6 Petit verdot 400
Grazie Maik
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16/02/2014, 23:27 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Si me l'avevi già chiesto. No, non ho informazioni di prima mano mi dispiace.
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17/02/2014, 20:05 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Ho piantato i 4 cloni di Pinot Grigio. Per il momento dico solo che la qualità delle barbatelle prodotte in Germania e Francia è allucinante. Nel mazzo avevo barbatelle che noi avremo buttato via ad occhi chiusi. Spero attecchiscano tutte comunque, ma se ci sono differenze ve lo farò sapere. Sarò onesto anche se di parte
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12/05/2014, 12:50 |
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