Devo dire inoltre che, per 2.000 / 2.500 mq di vigneto usare il sistemico per due / tre soli trattamenti annuali(poi crea resistenza dei funghi!), significa buttar via i soldi (smaltimento di rifiuti speciali ed inquinanti a parte) perché, una volta aperta la confezione, non credo che il suo effetto si mantenga nel prodotto conservato e, per l'anno prossimo, si dovrebbe acquistare una nuova confezione. O sbaglio
In quanto tempo si possono creare ceppi resistenti alla malattia 1 anno 5 /10 anni ???
vi sono famiglie ad alto rischio tipo metalxil, e altre a un minor rischio, cosi ho letto......anche seguendo il N.di trattamenti in etichetta ex. (METALXIL 2/4 trattamenti anno) si creano ceppi resistenti ???
Altra domanda...ceppi resistenti al solo prodotto, o alla malattia??? da pochi anni ho un piccolo nuovo vigneto famigliare(400 viti) e queste cose non mi sono molto chiare.
I funghi mutano molto rapidamente e se si tratta sempre con lo stesso prodotto c'è il rischio (ma non è detto) che una nuova famiglia di funghi non subisca l'effetto del principio attivo. Ciò si scongiura cambiando durante l'anno il principio attivo o usando prodotti detti multisito come il rame. Usarne due o uno + il rame è sempre la soluzione migliore.
mortotoccaci ha scritto:I funghi mutano molto rapidamente e se si tratta sempre con lo stesso prodotto.................................. Usarne due o uno + il rame è sempre la soluzione migliore.
Concordo in buona parte. Aggiungo che il rame (nemico principale della peronospora) non da MAI modo ai microrganismi di adattarsi e formare ceppi resistenti, come invece avviene per i prodotti complessi di sintesi. La stessa cosa è valida per lo zolfo, nemico principale dell'oidio. In più, questo prodotti, oltre ad essere sicuramente meno nocivi rispetto ai prodotti di sintesi, si conservano molto più a lungo nel tempo, senza alterarsi Saluti Pedru
Ci sono anche prodotti di sintesi multisito che non generano resistenze (nel dubbio comunque è sempre meglio alternare): il fosetyl alluminio ad esempio che è sistemico oppure il folpet di copertura. Il folpet non lo sapevo, l'ho scoperto quest'anno che ha azione multisito. Tra l'altro il folpet è classificato Xn ma ha una dose letale 50 (DL50) praticamente pari allo zolfo tanto per dirne una. Detto questo comunque lo zolfo secondo me è ancora il meglio per quanto riguarda la difesa antioidica, sia come efficacia, sia come costo, sia come impatto ambientale
PS: sempre attenzione alle etichette, i funghi sviluppano resistenza verso l'aspetto biologico che il principio attivo sfrutta per contrastare il fungo, quindi oltre alla resistenza a quel principio attivo se questi fa parte di una famiglia che agisce sullo stesso aspetto del fungo la resistenza si estende su tutti i principi attivi della stessa famiglia (la famiglia di IBE per l'oidio giusto per fare un esempio: fare 3 penconazolo o fare 2 penconazolo e 1 tebuconazolo è perfettamente la stessa cosa)
Tanto per discutere e scambiarci un pò esperienze vi aggiorno sui miei trattamenti. Alcuni mi bacchetteranno (forse a ragione), domani sono 18 giorni dall'ultimo trattamento a base di poltiglia bordolese + zolfo bagnabile. Proprio domani (pioggia permettendo vorrei dare una bella passata di poltiglia). Devo dire però, che il meteo in questo frangente che ha riguardato la fioritura (ormai al termine) mi ha aiutato, non ha quasi mai piovuto, inoltre, l'8 giugno ho dato la 3° passata annuale (sperimentale) con propolis e in data 11 giugno (al mattino prestissimo) visto le temperature alte e il sole di un periodo di 4-5 giorni una bella zolfata in polvere. Adesso come detto domani poltiglia bordolese e poi, speriamo che il meteo aiuti come ha fatto finora (la vigna sembra stare benissimo), anche se oggi ha già piovuto un pochino e nei prossimi giorni sembra che piova abbastanza e anche le temperature si dovrebbero abbassare un pò. Nel frattempo effettuata un pò di cimatura, di potatura verde, di legatura con rafia dei tralci che vanno per l'interfila e di quelli (piegati su filo) che superano l'ultimo filo e soprattutto una bella rasata di erba sotto le viti e sull'interfila e sui poggi (il tutto è abbastanza terrazzato in questa parte di Toscana Nord che assomiglia un pò alla Liguria). Al momento il mancato uso di sistemici, e anche la regola infranta del trattamento rameico settimanale non ha dato problemi, speriamo continui tutto bene e, comunque, sarà un piacere aggiornarvi.
Qua non si bacchetta nessuno Diciamo che nessuno obbliga a trattare la vigna. Ci possono essere vigneti posti su terreni asciutti, ben esposti e ventilati, con basso rischio di inoculo e vitigni mediamente resistenti che in linea teorica potrebbero pure non essere trattati. Ma se si ha un vigneto commerciale (non credo sia il tuo caso) nessuno si prende il rischio di restare scoperti. Detto questo, se vuoi restare tranquillo 18 giorni tra un trattamento e l'altro con poltiglia bordolese sono decisamente troppi, stando larghi diciamo che la poltiglia copre 8-9 giorni e lo zolfo forse un po' meno vuol dire che per metà del tempo sei rimasto scoperto: magari non succede niente (anchela mia pianta testimone, non trattata da inizio stagione, visivamente sta bene per ora, e sono decisamente in una zona dove le precipitazioni non mancano) però non esclude che puoi aver inoculato infezioni che si manifesteranno più avanti nella stagione
Beh, lo so che qua non si bacchetta nessuno, so anche che 18 giorni tra una passata di rame e l'altra sono tantini e che sono ancora in tempo (ahime) a veder sviluppare delle infezioni. Il fatto è che quest'anno sono superdeterminato a non usare sistemici, a non usare troppo rame ed ho fatto in modo di trattare il meno possibile durante la fioritura (infatti in piena fioritura, o quasi, ho trattato solo con propolis acquistato proprio per questo motivo). Inoltre ho cercato anche di inglobare nel "progetto trattamento annuale" i miei ragionamenti ed intuizioni sull'andamento meteo, clima, umidità, ambiente etc. Diciamo che è un annata un pò sperimentale che mi posso anche pemettere (visto, che ha ragione Leorasta, non si tratta di vigneto commerciale nel mio caso) ma comunque mi piace esporre e provare metodi un pò "alternativi" e provare a sintonizzarmi sul gusto di vedere la gestione del vigneto come un insieme di operazioni certo tecniche, ma anche un pò filosofiche condite da contingenze ambientali e da vecchie conoscenze contadine. Certo che chi gestisce vigne come attività principale che deve fornire il "pane" oltre che il "vino" deve avere per forza un pò un altro approccio, ma io ho provato (con i miei limiti) ad entrare e cercare di capire qualcosa in più sulle tecniche biologiche e forse un pò biodinamiche (non concimo, solo eventuale pacciamatura e non lavoro il terreno se non per le barbatelle) e magari (si sarà capito a questo punto che a me piace parlare di questi temi, mi scuso se sono anche un pò prolisso) se questo modo di gestire la vigna funziona può essere spunto anche per altri, anche professionisti. Concludendo (in maniera confidenziale) oggi è stata dura, preparato stamani la poltiglia ha poi iniziato a piovere, qiuindi spostato il trattamento nel pomeriggio, ma le 9 macchine da 15 litri portate su e giù per i poggi con il sole, la mascherina, la tuta, il caldo ed il vento che a momenti mi riportava tutto il rame addosso non sono state uno scherzo, ma va bene cosi, alla fine se nelle cose ci metti "passione" tutto va bene, certo, l'ultima parola sul buon andamento dell'annata è tutta della natura!
Ma la vigna quanto è grande? 9 macchina da 15 litri sono un bel po' di lavoro. Anche io uso induttori di resistenza (non la propoli) ad inizio stagione e per ora mi trovo bene. Se vuoi seguire una linea biologica ma un po' più "sicura" nel senso della copertura del vigneto puoi provare a fare come fa Orf, che fa molti passaggi in genere ogni 6-7 giorni e sempre anticipando le piogge ma con basso contenuto di rame metallo (da calcolare sul prodotto che usi) del tipo 30-40 grammi di rame metallo ad ettolitro. C'è anche da dire che se il tempo è bello e ventilato qualche giorno in più si può aspettare abbastanza tranquillamente