Il selvatico che fa da portainnesto, dalla mie parti il famoso 140 Ruggeri, è eterno. Una volta che è riuscito a infilarsi in qualche muro a secco sui confine di vecchie vigne ormai espiantate sopravvive, anche replicandosi per radicamento superficiale degli steli, per secoli. Da una piantina di negramaro di una vigna espiantata a metà degli anni 50, quindi su portatore diretto, sono nate decine di piante ancora sane e produttive. Una pianta di Moscatellone (zibibbo) da talea senza selvatico è davanti casa di mia nonna da quando si è sposata (1921). Dicone che glii innesti a omega delle barbatelle di questi ultimi trent'anni diano troppo secco sul tronco e c'è un po di ripensamento sull'opportunità di tornare all'innesto a spacco in campo che ha creato vigne post fillssera arrivate fino ad oggi. Se nell'areale non c'è fillossera non serve il piede selvatico. Assaggi al buio di esperti di vino fatto d aviti su piede franco o selvativo sono sempre in favore del piede franco.