Switch to full style
Rispondi al messaggio

Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 14:58

Salve a tutti,vorrei porre una questione che mi prude il cervello già da parecchi anni: quando i tralci delle viti raggiungono e superano l'ultimo filo è meglio spuntare i tralci stessi oppure distenderli sul filo stesso? se bisogna spuntarli quando è il periodo migliore per farlo? grazie in anticipo

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 21:41

Il punto fondamentale è questo: il tralcio deve avere sopra il grappolo un certo numero di foglie, diciamo una decina, dopo si può può spuntarli. Piegarli o lasciarli intatti, secondo certa scuola, è uno spreco di energia: cioè le foglie cresciute oltre la decima, consumano per crescere più energia di quanta poi non ne serva al grappolo per raggiungere una maturazione ottimale. Per il tralcio senza grappoli il discorso è leggermente diverso ma altrettanto logico

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 21:51

leggevo da qualche parte che i tralci a frutto vengono cimati in base al periodo di raccolta per far emettere tralci secondari con l'intento di portare più zuccheri negli acini.

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 22:14

Quoto Kentarro.
La cimatura si fa più che altro per stimolare l'emissione di femminelle, che serviranno poi ad accumulare più zuccheri nei grappoli.

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 22:15

la tempistica?
dicevano circa 60-70 giorni dalla vendemmia. è coretto?

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 22:32

Flavio ha scritto:Quoto Kentarro.
La cimatura si fa più che altro per stimolare l'emissione di femminelle, che serviranno poi ad accumulare più zuccheri nei grappoli.


Il fatto è che non si può scrivere un manuale di viticoltura ogni volta che si da una risposta. Io cerco di essere il più sintetico possibile, a volte ci riesco altre no. Mi riservo infatti di continuare il discorso ove necessario. Rispondendo alla domanda di Enrico92, credo di aver dato una risposta breve ma completa. Poi, che il taglio della cima del tralcio (a qualunque altezza), stimoli la crescita delle "femminelle" (rami anticipati) dall'ascella delle foglie rimaste è un discorso che viene dopo. allora aggiungiamo anche che le femminelle che crescono all'ascella delle foglie sopra il grappolo si lasciano, quelle nate all'ascella delle foglie all'altezza dei grappoli o da quelle sottostanti, si tolgono prima possibile perché tolgono energia, luce e aria ai frutti.
Aggiungiamo anche, per completezza, che i tralci senza frutto si possono eliminare del tutto se non avranno alcuna funzione nell'anno seguente, altrimenti si possono cimare, piegare o lasciar crescere liberamente, a seconda della funzione che si pensa avranno l'anno venturo
In quanto al periodo, ripeto, appena si raggiunge il numero di una decina di foglie sopra l'ultimo grappolo

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

26/05/2011, 23:47

Giusto, a mio parere, ciò che dice Pedru.
Per quanto riguarda la tempistica io sarei propenso ad effettuare la cimatura a circa 30 giorni dall'invaiatura; così che le nuove foglie siano attive al 100% (fotosinteticamente parlando) nel momento in cui c'è bisogno di maggior accumulo di zuccheri.

Re: Taglio punte tralci viti oppure piegatura?

18/06/2011, 13:41

Io consiglio di effettura la cimatura per alcuni motivi: la vite è una pianta con andamento acropeto (preferisce svilupare nuova vegetazione preferendo le gemme apicali, cioè quelle più in alto) e perciò se si lasciasse che i tralci crescano incontrollati si rischia che le sostanze nutritive vengano convogliate su questi ultimi e non sul grappolo (in termini tecnici si parla si "sink", ovvero di organi che "attraggono" i nutrienti) ed, infine, ripiegare i tralci in una sorta di treccia sull'ultimo filo può essere la soluzione più rapida ed economica ma bisogna prestare attenzione a non soffocare la vegetazione per rischi di ristagni di umidità.
Rispondi al messaggio