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Spessore fili acciaio inox per vigneto 
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Ma perchè ti dovrebbe entrare la flavescenza se comunque partono da un quadro sanitario migliore? usando lo stesso portinnesto e senza trattamenti il cabernet normale muore e quello cortis cresce.Ricordati che una pianta è un essere vivente e si comporta sotto molti aspetti in maniera simile agli umani.Se un uomo (o pianta) è forte perchè si dovrebbe ammalare?comunque se ti piacciono le viti vecchio tipo arrangiati con quelle,io preferisco risparmiare tempo e fatica.


15/10/2019, 17:47
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sicano ha scritto:
comunque se ti piacciono le viti vecchio tipo arrangiati con quelle,io preferisco risparmiare tempo e fatica.

Ma che queste varietà siano il futuro è anche un mio pensiero. Io però le ho piantate quando queste ancora non erano disponibili.

Per il discorso flavescenza non c'entra proprio niente la robustezza della pianta, se viene punta da uno scafoideo infetto dal giallume della flavescenza magari ci mette qualche anno in più ma muore. Esattamente come il più robusto degli uomini se dovesse pungersi ad esempio con una siringa infetta da HIV, perché stiamo parlando di questo, malattie che portano alla morte, non influenze che vengono una volta all'anno (come possiamo assimilare per analogia un po' forzata una peronospora o un oidio).

Ma poi non c'è bisogno di innervosirsi, stiamo solo confrontando le idee. Quello che ti sto dicendo io è che non trovo una base scientifica (nelle mie limitate conoscenze) che giustifichi il fatto che le viti resistenti durino per forza molto di più di quelle tradizionali parlando di piante innestate: secondo me la durata è questione di molti più fattori che non ridurre il tutto alla varietà


16/10/2019, 11:47
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Ti consiglio il libro"Aids:non moriamo di ignoranza" casa editrice igiene naturale.La flavescenza dorata esisteva prima dello scafoides,che la diffonde,resta il fatto che una pianta robusta reagisce meglio.Basterebbe fare l'esperimento pungendo una vite robusta con lo scafoide infetto.Esistono troppi insetti nuovi dannosi e senza predatori (almeno per il momento) portati una volta dalle guerre e adesso dalla globalizzazione


16/10/2019, 17:03
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Francamente non so da quanto tempo hai il Cortis, ma per me non è stato oggetto di esultanza, anzi...

Ciao

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"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


16/10/2019, 21:44
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Ho il cortis da3-4 anni.L'ho piantato in condizioni difficilissime sul Carso.Buchette profonde al massimo 20 cm perchè sotto vi era roccia magari fessurata ma non scalfibile con mezzi normali.Poco sole,posizione ombreggiata.Per i primi 2-3 anni ho dovuto fare una irrigazione di soccorso nei periodi più secchi,ma da questo anno più nulla.Mai fatto nessun trattamento.Qualche pianta situata in condizioni più difficili ha manifestato un poco di peronospera,ma ha dimostrato di potervi resistere e guarire negli anni successivi.Con il passare del tempo le piante dimostrano di potere reagire a queste condizioni e potere diventare rigogliose ,con miglioramenti inaspettati.


17/10/2019, 5:36
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E' essenziale potare il cortis a fine dicembre-inizio gennaio.La potatura fatta più tardi causa un pianto impressionante e con tutta evidenza indebolisce la pianta.Più la pianta è robusta,più piange e più si indebolisce.


17/10/2019, 5:46
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Persino con la potatura fatta a inizio gennaio,con la ripresa primaverile,il cortis su piante robuste presenta una leggerissima perdita di linfa quasi invisibile.Questo dice che il cortis o ha poche sostanze per cicatrizzare i vasi per così dire sanguigni,o questi vasi sono ampi;nella seconda ipotesi le piante adulte di cortis resisterebbero alla flavescenza dorata in parte o totalmente o comunque meglio di altre varietà


17/10/2019, 7:26
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Il pianto è linfa grezza, quindi vasi xilematici. La flavescenza invece è diffusa attraverso la linfa elaborata, quindi floema. Fanno lo stesso percorso, ma son due strade diverse.


17/10/2019, 11:38
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