Ho un vigneto di circa 35 anni con la parte alta dei fusti danneggiata dalla potatura.. Ho letto alcuni argomenti sulla ricostruzione del fusto e vorrei ricevere un parere dai più esperti su quanto possa essere efficace. Davvero si riesce a ringiovanire il vigneto con questa tecnica, o ha comunque delle limitazioni?
È errato secondo me parlare di ringiovanimento: semmai riparti da sotto eliminando la testa e ricreandone un più in basso. Ma chiaramente la pianta non è che ringiovanisce, anzi più la pianta è vecchia più il taglio di ritorno sarà di notevole dimensione e c'è chi sostiene che tagli grandi (pur lasciando ampie porzioni di legno di rispetto) siano abbastanza deleteri per la vigna
in via sperimentale l'ho fatto su alcune viti (di circa 20 anni) sono tre anni dalle prime e devo dire che i risultati sono buoni ho tagliato a 45° il fusto a una altezza di circa 30 cm poi passato il mastice sulla ferita l'anno successivo ho ripreso il ributto migliore anche io vorrei sapere da esperti se è un metodo valido ciao
La vite, se ben curata ha un ciclo di vita molto lungo, tagli su legno vecchio e poca accortezza nella potatura danneggiano i percorsi linfatici andando ad intaccare la salute e la durata stessa della pianta. È vero che quello a cui mi riferisco è la ricostruzione del fusto, ma se questo avviene in forma ottimale e se si evitano in futuro altri errori di potatura, la pianta non è forse ringiovanita in tutti i sensi? Allo stesso tempo mi rimangono molti dubbi, perchè allora non avrebbe senso l'estirpazione e il reimpianto, ma sarebbe pratica comune la semplice ricostruzione.
Ps: io non vorrei tagliare il vecchio fusto, ma chiudere i canali linfatici con tagli sotto la corona dei tralci, e negli anni futuri rifilare lentamente il fusto che andrà inesorabilmente a seccarsi! Che ne pensate?
Lampa ha scritto:Ho un vigneto di circa 35 anni con la parte alta dei fusti danneggiata dalla potatura.. Ho letto alcuni argomenti sulla ricostruzione del fusto e vorrei ricevere un parere dai più esperti su quanto possa essere efficace. Davvero si riesce a ringiovanire il vigneto con questa tecnica, o ha comunque delle limitazioni?
mah.. siamo alle "solite" capitozzare una vite non è mai un bell'affare probabilmente i ricacci non avranno uva per il primo anno il tronco potrebbe essere cavo all'interno
fra non molto innesterò (ci provo) viti ottime ma col tronco danneggiato proverò a innestare in basso quasi sottoterra facendo un buco con l'avvitatore e una punta per legno sul legno ancora buono
Da noi era pratica comune. Ho estirpato lo scorso anno un vigneto di 45 anni "ringiovanito" quando ne aveva 30. Mio zio ne ha uno di 50 che ha subito ormai 30 anni fa la pratica e adesso ho visto che la sta riproponendo. Le piante creano ogni anno legno nuovo, una parte verso l'interno con i vasi linfatici ascendenti e una verso l'esterno con i vasi discendenti. Questo legno nuovo è il più vitale. Sicchè si può affermare che le piante ogni anno abbiano un solo anno di vita. Poi subentrano altri fattori quali lo stress, i danni, le malattie e gli attacchi di animali che le indeboliscono nel complesso. Ora, ci sono piante che hanno una speranza di vita limitata come la pseudo acacia che può durare 80 anni o piante che hanno speranze di vita millenarie come gli ulivi. La vite può superare il secolo. Però poi entrano in campo le nostre aspettative agronomiche. Una vite anziana non può produrre come una vite giovane. Tutto questo per dire che rinnovare il fusto è utile. Si allunga la vita del vigneto senz'altro. Non ci si deve aspettare però una produzione come ad un terzo anno di impianto dal punto di vista quantitativo. I problemi riguardano piante già compromesse sotto l'aspetto sanitario. Rinnovarle non le fa guarire. Se sono prese molto male possono andare in contro a morte. In genere questa tecnica non si applica a tutto un vigneto tout court, ma a una serie di piante alle volta, diciamo un 5% massimo al anno. Se il vigneto è tutto da rinnovare allora è meglio espiantarlo. Sei sicuro che sia il tuo caso? Non potresti postare qualche foto?
Sanpedro ha scritto: mah.. siamo alle "solite" capitozzare una vite non è mai un bell'affare probabilmente i ricacci non avranno uva per il primo anno il tronco potrebbe essere cavo all'interno
Siamo alle "solite" che vuol dire? È scontato che la ricostruzione è nella norma una procedura da evitare, ma rimane comunque una tecnica valida in certe circostanze (o almeno questo leggo sui manuali di viticoltura)
Mortotoccaci come al solito fornisci risposte interessanti; Proverò la ricostruzione su alcune piante, se non dovessero esserci risultati positivi vorrà dire che l'estirpazione era inevitabile. Io come di mia natura rimango molto fiducioso. Grazie a tutti per l'attenzione
Beh se non se ne può fare a meno va bene anche riprenderle dal basso, io però lo eviterei come la peste finchè possibile. Le piante posso tornare a produrre anche bene specie se sono vigorose ma comunque in 9 casi su 10 vivranno meno di una vite mai capitozzata
Per me, se non hai grosse aspettative produttive e se non te la senti di espiantare, la soluzione è percorribile. Concordo con il suggerimento di procedere gradualmente. Non è certamente il massimo, ma dall'altra parte dipende da cosa uno si aspetta
Il mio vicino di casa su 1400 metri quadri di cabernet del 1959, ripreso da sotto nel 1982, lo scorso anno ha prodotto 25 quintali di uva. Molte viti erano vive ma in condizioni pessime e, visto anche la bassa remunerazione del cabernet, ha preferito espiantarle.