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Re: Quale sesto e quale forma per il Merlot?

13/09/2013, 21:21

io quest anno ho impiantato il merlot proprio con il clone r3....

Re: Quale sesto e quale forma per il Merlot?

14/09/2013, 17:52

Il clone R3 è un gran clone, forse il migliore. Da un vino sempre di colore acceso e (se non gli si fa produrre troppa uva) un vino alcoolico ma con un'acidità alta. Ideale per chi vuole fare un vino sia da pronta beva (un anno di affinamento) sia da invecchiamento (barruique etc). Mi si è spezzato il cuore quando mi hanno costretto a toglierlo.
Comunque la scelta del clone che pianterò è per metà responsabilità mia e per metà dell'ufficio vendite che ci indirizza su quelle che sono le mode del momento.
Dai Bieler racconta la tua esperienza che son curioso.
I miei colleghi di Rauscedo (sia miei soci che mie concorrenti) mi dicono che il problema c'è su un po' tutti i cloni. Forse dipende dalla nostra zona.
Ecco perchè volevo spingermi a 0,5 metri sulla fila, cosa che nessuno qui ha mai fatto e temo nemmeno su questo forum ci sia qualcuno che si sia spinto a tanto.
Premesso che nelle nostre grave il 1103P non va bene in quanto le radici si spingono in zone del terreno che restano repentinamente senz'acqua e la pianta va subito in stress idrico, volevo chiedere a Iengo o a chi sa rispondermi:
Se uso un portainnesto vigoroso e lo pianto così stretto, la competizione tra le piante non dovrebbe ridurre automaticamente la vigoria?
A che altri problemi si va incontro?

Re: Quale sesto e quale forma per il Merlot?

14/09/2013, 23:05

mortotoccaci ha scritto:Dai Bieler racconta la tua esperienza che son curioso.

Bene, l'hai voluto tu...
Dunque, la storia del mio vigneto è questa: Faccio un corso accelerato di viticultura e, tramite gli organizzatori, acquisto un centinaio di barbatelle di merlot. Terreno in pendenza, poco profondo, rocce che affiorano quà e là, distanza tra le piante tra 90-100 cm. potatura a guyot con 6-7 gemme. Per i primi 4-5 anni tutto procede bene poi iniziano a mancare le 3-4 gemme centrali del tralcio.
Su consiglio, l'anno successivo piego i tralci ad arco ma le gemme centrali continuano a latitare. (primi smadonnamenti) L'anno dopo provo a lasciare il tralcio fruttifero verticale, con l'intenzione di stenderlo sul filo dopo che si sono formate le gemme, e invece niente. Quelle centrali mancano o sono così esili da non portare frutti. (secondi smadonnamenti con auguri al vivaista) Provo a trasformare il guyot in cordone speronato e intanto comincio a sostituire qualche vite di merlot con nebbiolo che ha una vegetazione regolare. Con il cordone speronato sembra che la cose vadano meglio, però c'è sempre l'eccessiva vigoria che non riesco a contenere. Già in concomitanza con la fioritura spuntano le femminelle che crescono continuamente sino alla fine di agosto. più le tagli e più crescono, dando non pochi problemi di ombreggiamento e affastellamento.
Credo che basti.
Secondo me non si può ne si deve mettere in commercio piante simili o, almeno, si deve informare il malcapitato acquirente sulle caratteristiche di ciò che acquista.
Ciao.

Re: Quale sesto e quale forma per il Merlot?

15/09/2013, 13:05

caspita...allora conviene adottare il cordone speronato e fare parecchia potatura verde...dovrò chiedere al mio paesano che ha parecchie viti di merlot impostate a guyot se ha lo stesso vostro problema

Re: Quale sesto e quale forma per il Merlot?

16/09/2013, 8:28

:lol: Bieler benvenuto nel mondo del merlot!
Ti è successo proprio quello che dicevo io. Però non credo sia colpa del vivaista (non per difendere la categoria, ma dopo 5 anni di raccolto dare colpa al vivaista di quello che succede alla pianta mi sembra un po' ingrato ;) ) , ma che sia il merlot che si comporta così. Ecco perchè vorrei provare a ridurre al minimo la lunghezza del cordone, raddoppiando le viti ad ettaro, sperando che la vigoria si contenuta dalla concorrenza delle radici nel terreno.
Ho letto un po' di schede tecniche del merlot, sia le nostre che quelle dei concorrenti che quelle pubblicate su internet e nessuno cita il "problema". Comincio a pensare che dipenda anche dalle zone pedoclimatiche.
Escludo che dipenda dal clone. Quai da noi praticamente tutti i cloni si comportano così.
Tieni presente che per omologare un clone sono necessari 15 anni di prove, ma che è impensabile che queste possano essere fatte su tutti i portainnesti e su tutti i tipi di terreno. Ripeto, nessuna scheda tecnica da me vista ha mai riportato questa caratteristica, e anche noi stiamo provando a contrastarla.
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