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potatura viti 
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Si ma le gelate troppo prolungate potrebbero accecare gli occhi nel caso si sia già potato, mentre se la vite non fosse stata potata il danno da accecamento risulterebbe molto minore, almeno nella mia zona, poi questo non sono solo i vecchi a dirlo ma anche i moderni enologi, infatti dove lavoro ci fanno potare le viti nuove (quelle di due anni) a febbraio marzo, proprio perchè essendo vicine a terra, sono a rischio di brinate e gelato, e se venissero potate subirebbero dei danni sia alle gemme, sia nei vasi legnosi a causa della ferita fresca, che gelerebbero uccidendo la piantina...


13/11/2009, 19:44
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ciao dopa, mi sei costato 3 euro in telefono :lol: :lol: scherzo, dopo averti letto ho voluto conoscere il parere dei saggi (gli anziani) uno è mio zio 88 anni agricoltore da quando era nella pancia di mia nonna, e un' altra persona un conoscente che ha 73 anni e abita a 20 km da casa mia con 15 ettari di vigneti, non si conoscono assolutamente ma entrambi seppur con parole diverse hanno detto la stessa cosa, e cioè: se tu poti la vite adesso lei ha il tempo di cicatrizzare (parzialmente) il taglio e alla ripresa della vegetazione avrà una lacrimazione (che ci sarà comunque) limitata e emetterà prima i germogli ( germogliazione anticipata) se fai la potatura a febbraio/marzo la cicatrizzazione sarà inferiore e di riflesso la lacrimazione maggiore, che di conseguenza (dicono loro, e mi trovo concorde perchè plausibile) la germogliazione avverrà in tempi più lunghi (germogliazione ritardata) tutto questo ti sembra plausibile oppure tu hai dei dati scentifici che sconfessano l'esperienza dei saggi :?: :?:

ciao

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LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!

LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)


13/11/2009, 22:07
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Località: colline lago maggiore (novara)
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scusa dopa, mi sono scordato di chiedertelo, cosa significa la frase "" qui nessuno è fesso e tu mi hai perfettamente capito :?:"" in un forum quando si vuole mandare un <<mesaggio>> che altri non devono conoscere si usa la possibilità degli MP altrimenti gli altri , come me, possono trarre delle conclusioni, che potrebbero essere errate che tra te ed eugenio vi sia della vecchia ruggine.

ciao

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13/11/2009, 22:17
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Sez. Orticoltura
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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anche con dopa ruggine?va a finire che cambio lavoro e campo dando mani di antiruggine ;)
cmq senza sarcasmo chiedo lumi a dopa sulle arature nel vigneto.Sono pratiche usuali dalle sue parti?

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I


13/11/2009, 23:13
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A Mantovano46,io non ho avuto bisogno di telefonare ho 88 anni suonati e di esperienze ne ho fatte se no non potevo dire niente, perchè quando uno non sa è come il cieco.Io a quindici anni potavo insieme a mio padre la vigna ad alberello con la roncola non era facile,prima i vecchi erano scrupolosi gli ulivi si potavano solo con la scura non si usavano forbici, dopo è avvenuto il cambiamento forbici seghetti ecc.Per dirti che io questa evoluzione l'ho passata. quella osservazione che fa tuo zio l'ho notata, però tuo zio ha visto la pagliuzza non la trave.io la pagliuzza l'ho superata potando in due tempi, potando regolarmente il ceppo, lasciando il capo a frutto intero, cosi facendo ho dato la possibilità alla pianta di convogliare le radici del tralcio tagliato a quello che resta,se questa operazione la vado a fare dopo che la pianta si è partita si perdono maggiori radici. Una tecnica mi dice che quando vado a fare un taglio la meta delle radici si perdono,ritardando la potatura,io dico che se ne perderanno i due terzi.Io il problema lo vedo da questi punti di vista.
Per quando riguarda:Eugenio non c'è nessuna ruggine è solo che quando interviene fa battute e non interviene sugli argomenti, come per esempio l'ultimo vuole sapere se da noi le arature sono usuali, non dice se l'aratura anticipa o ritarda la vegetazione,ed io gli rispondo a tono, per esempio lui dice di cambiare mestiere e fare il pittore a me che me ne importa.Ciao vi saluto anche a Eugenio DoPa.


14/11/2009, 13:56
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Allora, oggi era bello e ho potato la vite...
scusate ma non conosco i termini giusti per descrivere la vite.. :oops:

in effetti guardando meglio il fusto si divide in due:
poi i fusti si dividono in rami più sottili alla fine diventano 8 quelli vecchi che hanno la pelle che si sfoglia)
alla fine di questi rami ho lasciato dei rametti ( quelli maron col la pelle compatta) lunghi da due e a cinque nodi a seconda di come sembravano robusti...

non so se ho fatto bene.. al futuro l'ardua risposta...

una altra domanda devo metter delle canne di traverso ai bastoni del tetto per sorregger i futuri rami o basta legarli ai bastoni ??

ciao
ringrazio per l'attenzione.

ps vorrei imparare bene perchè voglio metterne delle altre


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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER
15/11/2009, 22:48
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Pioppino,Provo io a dirti cosa devi fare,hai detto che il ceppo si divide in due poi diventa in otto.ogni un di questi hai rimasto due di quelli marrone,praticamente hai lasciato sedici di quelli marrone, se è cosi sono troppi , ne devi lasciare uno per ogni diramazione. devono essere otto quelli marrone.poi tra un bastone e l'altro ci metti del filo di ferro a venti trenta centimetri l'uno da l'altro per reggere i nuovi tralci che nasceranno.Poi ho visto alla partenza del ceppo, dove si divide in due uno spacco che sembra attaccato da mal dell'esca. Prova a togliere quella corteccia secca con un coltello, fin che esce il verde,se lo spacco continua ficcaci la lama del coltello ,se la lama del coltello si affonda facilmente significa che ce carie.Se è cosi vai a comprare un altro ceppo a un metro distante da quello lo pianti,fin che quello muore ti trovi il giovane.Ciao saluti da DoPa.


21/11/2009, 14:57
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dopa ha scritto:
Pioppino,Provo io a dirti cosa devi fare,hai detto che il ceppo si divide in due poi diventa in otto.ogni un di questi hai rimasto due di quelli marrone,praticamente hai lasciato sedici di quelli marrone, se è cosi sono troppi , ne devi lasciare uno per ogni diramazione. devono essere otto quelli marrone.poi tra un bastone e l'altro ci metti del filo di ferro a venti trenta centimetri l'uno da l'altro per reggere i nuovi tralci che nasceranno.Poi ho visto alla partenza del ceppo, dove si divide in due uno spacco che sembra attaccato da mal dell'esca. Prova a togliere quella corteccia secca con un coltello, fin che esce il verde,se lo spacco continua ficcaci la lama del coltello ,se la lama del coltello si affonda facilmente significa che ce carie.Se è cosi vai a comprare un altro ceppo a un metro distante da quello lo pianti,fin che quello muore ti trovi il giovane.Ciao saluti da DoPa.


allora,
ho dimezzato i rametti,
poi ho ripulito il ceppo e mi sembra buono.... e sodo,

mi domando se occorre togliere la corteccia secca che avvolgono i rami vecchi (lo dice mio zio) per evitare che si annidano parassiti o non è necessario???

ciao
grazie per i sugerimenti


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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER
25/11/2009, 5:22
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[/quote]

mi domando se occorre togliere la corteccia secca che avvolgono i rami vecchi (lo dice mio zio) per evitare che si annidano parassiti o non è necessario???

ciao
grazie per i sugerimenti[/quote]

Io contro i parassiti che si annidano nella corteccia do dell'olio bianco con l'aggiunta di zolfo bagnabile per ripulire e disinfettare la vite dal possibile inoculo dell'oidio dell'anno precedente.
saluti :)


25/11/2009, 11:28
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Il suggerimento di tuo zio bene fa male no, ma è un lavoraccio,gli insetti in natura trovano sempre la via per riprodursi.Ciao DoPa.


25/11/2009, 11:38
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