nei giorni scorsi sono andato ad aiutare un amico che sta a rimini che ha comperato della terra e dove c'era già delle viti. Il vecchio propeetario ci ha insegnato come potare e legare . Ma siccome eraun vecchietto mi èvenuto il dubbio che non sia più il metodo giusto... L'anno scorso ha fatto abbastanza uva e un vino molto buono quasi tutto sangiovese... metto alcune foto
siccome sto piantando un po di viti nellamia terra posso applicare lo stesso metodo ?? saluti nino
il metodo è giusto, però devi tenere presente come vedi dall'ultima foto per esempio, sono stati lasciati due capi a frutto, perchè la varietà è vigorosa probabilmente, ma a secondo della varietà se ne lascia uno solo, (come si vede nelle altre due foto) così come sono inclinati ad arco è corretto, la scelta di uno o due capi a frutto va a secondo della varietà e dalla produzione che si vuole avere.
Ciao Nino, metodi per potare la vigna, cioè "sistemi di allevamento", ce ne sono tanti. Quello delle tue foto è chiaramente il sistema a Guyot: si tratta di lasciare un sarmento lungo in alto e uno sperone a due gemme appena più in basso. E' un buon sistema (io ne uso uno alternativo: il "cordone speronato"), il ramo lasciato lungo ("capo a frutto", detto del "presente") che, ovviamente, porterà la maggior parte dei grappoli, e lo sperone a due gemme, detto "del futuro, perché mentre il primo si taglierà totalmente alla base il prossimo anno e sarà eliminato, lo sperone genererà due rami per l'anno prossimo, uno dei quali (quello più in su) si lascerà lungo, l'altro verrà ancora tagliato a due gemme per il futuro: così ogni anno. E' un buon metodo semplice e rapido da eseguire. Vedo dalle foto, che il ramo lungo è stato curvato ad arco, e va bene perché il ramo lungo va sempre piegato, ma se la posizione del ramo te lo consente, puoi anche piegarlo ad angolo più o meno retto parallelo al primo filo Saluti Pedru
Direi che le viti sono state legate e potate benissimo. Il sistema usato assomiglia al guyot, ma si chiama cappuccina oppure "doppio capovolto" nel caso di 2 capi piegati, nel caso di uno forse "capovolto singolo?", é un sistema, da quello che ho letto, diffuso soprattutto in Toscana ma anche in Emilia Romagna. Posso confermare che in Toscana è molto diffuso, anche se ultimamente nuove vigne, da un pò di anni a questa parte vengono fatte a guyot ma, a seconda delle varietà anche a cordone speronato. Questo anche dalle mie parti (soprattutto guyot con shiraz e merlot). Sempre dalle mie parti fino a qualche anno fà era l'unico sistema che veniva usato, io lo uso tuttora. mi ricordo i miei nonni e altri vecchi del luogo che lo facevano un pò diverso da quello che faccio io ( e anche da quello visibile nelle foto), in quanto, badando più alla quantità di produzione che alla qualità piegavano anche 4 capi da una vite, ed in genere non sul primo filo posto in basso in orizzontale, bensi più in basso del filo sulla canna o calocchia (nome dialettale) piegando verso il davanti, cioè dall'altra parte del filare). tra l'altro a quei tempi i fili di ferro sul filare non erano 4 o 5 come si usa ora ma uno solo circa a metà altezza. Avendo tanti capi piegati, per avere il giusto spazio, venivano a volte intrecciati tra loro, lo so, non andrebbe fatto, ma da punto di vista esclusivamente estetico questo modo di legare era un opera d'arte.
Infatti, i sistemi di "allevamento" della vite sono tanti e, molti si assomigliano tra loro, quello mostrato nelle foto è simile al Guyot. Dipende sia dalla tradizione che dalle innovazioni tecniche e dall'estro personale, oltreché dalla vitigno. Per esempio quelli a potatura corta (tipo "alberello" e "cordone speronato") non vanno bene per le varietà che hanno le gemme a frutto piuttosto in alto nel ramo, mentre vanno bene per quelle che producono sin dalle gemme basali (non da quelle della "corona"!), per esempio quasi tutte (o tutte) le uve sarde, compresi i miei vitigni "Cagnulari" e "Cannonau" Saluti Pedru