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Peronospora

23/05/2024, 22:06

Se sono in biologico e quindi non posso utilizzare prodotti endoterapici che siano citotropici o sistemici e quindi che abbiano effetti curativi e/o retroattivi , cosa posso usare per evitare che avvenga un infezione secondaria ? Sempre rame ma stando molto attento ai periodi di incubazione e sperare di essere fortunato ?

E’ l’infezione secondaria della peronospora quella piu’ pericolosa, se si perche’? Perche’ solitamente avviene nel periodo dove c’e’ la maggior suscettibilità della pianta ( allegagione/chiusura grappolo) ? Oppure non cambia niente perché che sia primaria o secondaria i danni sono i soliti cambia solamente la provenienza ( oospore svernanti la prima, oospore nuove formate in seguito all’infezione primaria per la seconda)

Re: Peronospora

24/05/2024, 7:14

Ciao, la secondaria è più pericolosa perchè è sporulante, e hai un inoculo di infezione dentro il vigneto. Vediamo se Alessandro ti risponderà in maniera più tecnica.

Se sei in biologico, oltre al rame hai poche cose da usare ed inoltre devi rimanere nei limiti del metallo in 7 anni.
L'unico modo di salvarsi in un'annata così è ripristinare la copertura dopo ogni pioggia (il rame si dilava facilmente ed è per quello che inquina notevolmente il terreno dove se ne fa largo uso).
Quindi devi sfruttare ogni finestra di bel tempo tra una pioggia e l'altra. Praticamente da me quest'anno stanno trattando ogni giorno. Di solito, per evitare scottature, prima passano con la ventola dell'atomizzatore per asciugare le fogile e poi un secondo atomizzatore dietro per fare il trattamento.
Secondo me non ha molto senso e non è nemmeno biologicamnete sostenibile. Però... de gustibus, siamo in democrazia.
Nel 2014 un'azienda ha fatto 45 trattamenti con rame e non ha avuto grandi risultati. L'annata successiva ha abbandonato il biologico.

Re: Peronospora

24/05/2024, 13:00

mortotoccaci ha scritto:Ciao, la secondaria è più pericolosa perchè è sporulante, e hai un inoculo di infezione dentro il vigneto. Vediamo se Alessandro ti risponderà in maniera più tecnica....


Grazie della fiducia, ma le sole cose che potrei aggiungere riguardano aspetti dell'epidemiologia del patogeno in argomento.

La pericolosità delle infezioni secondarie de facto è legata innanzitutto alla fase fenologica della vite e ai parametri termo-igrometrici, inoltre in questo periodo dell'anno (maggio-giugno) il potenziale infettivo delle oospore svernanti è ancora elevato, dunque si possono anche verificare sovrapposizioni dato che l'incubazione (periodo che va dal contagio alla comparsa dei sintomi e successiva sporulazione) va da un minimo di 4-5 giorni a un paio di settimane. Possiamo aggiungere che a differenza delle infezioni primarie, le quali richiedono di regola una pioggia infettante, quelle secondarie possono essere anche indotte da una semplice bagnatura da rugiada/nebbia.

Dunque nel senso di quanto sopra descritto si possono considerare più pericolose; c'è poi pure il fatto che le infezioni conidiche (=secondarie) possono ripetersi anche una quindicina di volte nel corso della stagione.

Nel biologico la difesa, in condizioni climatiche favorevoli alla malattia, è certamente problematica visto che l'unico fungicida effettivo è il rame (il quale oltretutto ha limiti di impiego; stanno uscendo nuovi formulati a basso titolo tuttavia dotati di buona persisteza a valida attività biologica). Si cerca di migliorare integrando con prodotti di origine naturale in grado di indurre resistenza (laminarina, cerevisane), ancora intervenire in fase di sporulazione conidica (quando compare la muffetta bianca) con fungicidi di contatto - sempre botanici - come l'olio essenziale di arancio dolce; al Mach hanno avviato sperimentazioni con impiego di olio essenziale, estratto di salice e chitosano ma quando non miscelati con rameici non danno risultati significativi.
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