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Peronospora larvata 
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considerando l'andamento climatico di quest'anno un attacco di peronospora cosi come descritto e' difficile
comunque penso che sia il caso di reimpostare la lotta ma per il prossimo anno, una lotta con cadenze anche di 4 giorni sicuramente va rivista


19/09/2017, 15:50
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marco77 ha scritto:
considerando l'andamento climatico di quest'anno un attacco di peronospora cosi come descritto e' difficile
comunque penso che sia il caso di reimpostare la lotta ma per il prossimo anno, una lotta con cadenze anche di 4 giorni sicuramente va rivista


Che idea ti sei fatto vedendo le foto e in base a quanto riferito?

In settentrione è stato segnalato qualche attacco di larvata anche se qui è piovuto quasi niente per tutta l'estate, tuttavia si è verificato a luglio su uve non ancora in fase di invaiatura.

Circa la difesa sono d'accordo di programmare qualcosa di più tecnico, ma questo dipende dalla scelte dell'impenditore e dalla possibilità di avere assistenza (anche solo di bollettini).
Tra l'altro con le limitazioni di 6 kg/Ha di rame sarebbe opportuno incominciare a impiegare qualche altro antiperonosporico oppure a ripensare la difesa; nel biologico stanno abbandonando la poltiglia bordolese per formulati rameici più efficaci, cosa che consente di diminuirne il dosaggio, e a distribuirli con irroratrici a basso volume in modo da rimanere a 500 g/ettaro a trattamento cosa che permette di effettuare 12 trattamenti all'anno (ritenuti sufficienti in annate a normale rischio).


19/09/2017, 17:02
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fino al 30 agosto era tutto a posto e poi ipotizzate un attacco di peronospora larvata? forse è meglio se studiate un po di piu la fitopatologia!
Ennio


19/09/2017, 20:03
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venutoe ha scritto:
fino al 30 agosto era tutto a posto e poi ipotizzate un attacco di peronospora larvata? forse è meglio se studiate un po di piu la fitopatologia!
Ennio


Non dici a chi la tua apostrofe è diretta, allora rispondo così.
Per quanto mi riguarda ti assicuro che personalmente la patologia vegetale l'ho studiata e approfondita anche se soprattutto dal punto di vista teorico e didattico (ma non manco di alcune esperienze di laboratorio e di campo e a suo tempo mi ci ero pure laureato); ho provato a ragionare sul caso andando persin a cercare i dati meteo per l'Umbria, visto che sul profilo dell'autore si legge Perugia (volendo li posso riferire), e prendendo visione dei Bollettini per la vite emessi sempre in quella Regione, e ho cercando di congetturare sui dati oggettivi disponibili e sulle possibili patologie descritte per la vite compreso il disseccamento del rachide: il danno è visibile nelle foto ma io non ho da offrire una spiegazione plausibile e coerente, salvo appunto congetture.
Ora io credo che, sempre che si voglia rimanere in un ambito scientifico e non di facili quanto irritanti esternazioni, sarebbe opportuno intervenire fornendo una opinione, ovviamente fitopatologicamente spiegata visto che quello si reclama.
Se invece si intendesse rimanere su un livello immotivatamente polemico potrei citare Popper e replicare dicendo la scienza procedere per falsificazioni progressive, dunque dimostriamo come sicuramente falsa l'ipotesi che ci ha presentato l'autore del post.
Saluti a tutti, ma c'è un clima che non mi garba.


19/09/2017, 20:42
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la peronospora larvata si manifesta di solito in luglio e la si prende fino all invaiatura (giugno?). dopo il fungo non puo piu entrare dall acino!!!!!!!!. se chi ha postato le foto dice che fino ad agosto tutto era ok come diavolo può essere peronospora larvata? grazie per avere elencato tutti i tuoi studi.... non serviva comunque


19/09/2017, 21:28
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riguardando bene le foto postate da marco si vedono benissimo le ustioni anche sulle foglie dovute, come ho già detto, a temperature molto alte (credo almeno 40 gradi all 'ombra) unite anche ad una probabile (questo lo saprà marco) carenza idrica.
saluti


19/09/2017, 21:36
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le ustioni c'erano anche molte, ma sinceramente mi sembravano diverse, ma io confesso la mia ignoranza non so se possono degenerare in quel modo, questo è come si presenta il grappolo al sole del filare più esposto. I grappoli che vi ho fatto vedere nelle parti danneggiate sono proprio asciutti. Luglio e fino al 20 agosto sempre attorno ai 40 gradi. E' possibile che abbia ragione venutoe, e quelle macchie che si vedono sugli acini sono sicuramente ustioni, ma che si secca mezzo grappolo non lo avevo mai visto.


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19/09/2017, 21:57
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venutoe ha scritto:
riguardando bene le foto postate da marco si vedono benissimo le ustioni anche sulle foglie dovute, come ho già detto, a temperature molto alte (credo almeno 40 gradi all 'ombra) unite anche ad una probabile (questo lo saprà marco) carenza idrica.
saluti


Le temperature max registrate a Perugia-meteo hanno avuto un picco fino a 40 °C nei giorni tra fine luglio e primi di agosto, poi sono scese stabilmente intorno a 30-35 °C e da settembre sotto i 30.
A me risulterebbe che anche a livello di perizia si stima danno da calore quando si arriva e supera appunto 40 °C, ma le alterazioni sui grappoli, secondo il racconto, sono avvenute a settembre.
Sempre stando al racconto, quelle uve vengono vendemmiate a fine settembre-inizio ottobre: ora io non sono un viticoltore ma ho supposto che in questo caso l'invaiatura sia cominciata ad agosto (quando peraltro si è verificata l'unica precipitazione il 12 pari a 0,7 mm).
Sulla base di questi dati oggettivi a me pare che la diagnosi di danni da scottature e/o eccesso di calore valga come semplice ipotesi, posso convenire migliore di un attacco di larvata fuori periodo e in assenza di dati pluviometrici convincenti e di tempistica di incubazione, ma non dimostrabile se non per esclusione (anche rispetto ad altre cause fisiologiche).

Poi se tu sei in grado di diagnosticare con sicurezza da una foto ti faccio i complimenti, a me hanno insegnato che non si fa così per cui il mio atteggiamento è sempre dubitativo e ascoltativo; né ho difficoltà di correggermi se del caso, come si conviene per mentalità scientifica.

Per quanto riguarda gli studi mi pare che sei stato proprio tu ad invitare a studiare la patolgia vegetale, perciò ti ho risposto che non ne ho bisogno, inoltre la mia vita lavorativa e di studio si è conclusa da diversi anni, e adesso seguo solo a livello amatoriale cercando semplicemente di offrire suggerimenti e nozioni laddove ho maturato sufficiente conoscenza.

Questo è quanto, e per educazione non credo risponderò ulteriormente.

Un saluto affettuoso a Marcoz 80


19/09/2017, 22:37
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" l'invaiatura sia cominciata ad agosto" beh non aggiungo altro. chi sta in vigna ogni giorno sa benissimo che quest anno a meta agosto il merlot (qui in friuli orientale) aveva quasi completato l'invaiatura che era cominciata gia in giugno. Per Marco. Qui da me, causa caldo settimana agosto, alcuni grappoli ben esposti di varietà sensibili sono andati completamente! saluti


20/09/2017, 19:23
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Io abito in Piemonte, terra di nebbiolo e barolo.
Vero, non sto tra le vigne ma piuttosto tra libri e per convegni, tuttavia questo non mi impedisce di passeggiare tra le vigne e di documentarmi e di provare a ragionare laddovo non ho diretta esperienza. Riporto da Gambero Rosso 4 agosto 2017: "Il direttore Andrea Ferrero stima un inizio della raccolta del Nebbiolo da Barolo non prima del 15 settembre: prevediamo una raccolta stabile a volumi sul 2016. Ora siamo nella fase di invaiatura". So che il nebbiolo si chiama così perchè è il più tardivo e viene raccolto con le 'nebbie' autunnali, ma quest'anno siamo in anticipo sulle fasi fenologiche, dicono di una decina di giorni.
Domani andrò nelle mie terre natie, zona di cortese e Gavi, a rifornirmi come d'abitudine da grossa azienda che produce in biologico. La scheda ampelografica del Gavi riporta invaiatura tra luglio e agosto, e vendemmia giusto in questo periodo. Chiederò direttamente se corrisponde, sforzandomi in tal modo di supplire al non stare tra le vigne. Il merlot lo acquisto da una cantina nel mio paese dove lo fanno arrivare dalla marca trevigiana: però non chiederò, in quanto appena cortesemente informato.

Da non vignaiolo mi chiedo: è possibile che il calendario delle fasi fenologiche siano diverso da vitigno a vitigno e in rapporto all'area geografica, giacché l'Italia è lunga?


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21/09/2017, 0:40
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