Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: OIDIO...
21/05/2012, 22:29
dopa sei libero di dire la tua esperienza e discuterla ma permettimi di dissentire dal discorso che tutte le altre pratiche sono inquinanti, se poi prendiamo spunto da tutte le pratiche scorrette non ne usciamo più. secondo punto la ticchiolatura è la ticchiolatura, e non tutto quello che provoca la spaccatura dei frutti è ticchiolatura, che poi non è neanche un sintomo tipico, e su vite non attacca, tu ti riferisci ad altro. sul discorso di mettere i sacchetti ho alcuni dubbi come quello della condensa con tutto quello che comporta e inoltre su larga scala mi domando che impatto ha l'utilizzo di questi sacchetti e dopo come li smaltisci?ti rendi conto di quanto inquinerebbe questa pratica? a livello amatoriale (anche se in alcune realtà è usato)nella fase finale concordo che il sacchetto di carta specie nelle drupacee ha la sua efficacia. metti delle foto delle tue viti insacchettate?non hai mai avuto problemi dentro il sacchetto?
forzaparis, il tuo commento del giusto equilibrio non può reggere, perchè l'oidio non perdona e non ti da tregua,nell'altro commento hai affermato che hai visto principi di oidio ai tuoi ceppi e hai chiesto aiuto, ti faccio sapere che non esiste nessun rimedio, una volta che è nato il fungo e ha messo le ife nella vegetazione la deve parassitare. Le ditte hanno fatto diversi prodotti dicono eradicanti, ma il fungo anche se lo estirpi la radice che resta nella vegetazione ne mette un ciuffo di funghi da quel ceppo, perciò deve parassitarla.Lo zolfo e preventivo sulla vegetazione non fa germogliare le ascospore, ma devi stare attento che è subito lavabile e devi stare spesso, perchè la vegetazione si rinnova spesso fino all'invaiatura. Il mio intervento non era sul fatto economico che ogni uno può pensarla come vuole, ma era sulle malattie e il processo di infezione che la ricerca fino ad oggi è carente si affermano cose che non conoscono, che sto mettendo in evidenza per far riprendere la ricerca per meglio affrontare il problema dell'oidio.Adesso vado a nanna e ti saluto. Ciao
Marco77 mentre stavo scrivendo a forzaparis hai postato il tuo commento, in parte ho risposto a quello che hai scritto in questo commento,comunque: Primo la libertà è mia e non me la toglie nessuno,quello che sto esprimendo è frutto di una lunga esperienza, se l’uomo sta inquinando il mondo non sono solo io e tu lo sai bene. Le pratiche scorrette è una conseguenza del profitto che inquinano l’aria terra e acqua e lo stanno dicendo internazionalmente. Secondo: Se tu avessi fatta la mia esperienza ti saresti accorto di quello che affermo,io ho provocato una infezione di oidio cosa che la ricerca non è a conoscenza. Sulla diffusione della malattia fanno un sacco di confusione, se vai a leggere il ciclo di questa malattia dicono cose inconcepibili,hai visto mai in natura un essere vivente far sesso quando è vecchio, questi affermano questo, ogni essere vivente sulla terra ha il suo mezzo di emigrare, pena la estinzione, se vai a leggere dicono schizzi d’acqua l’uomo che li porta da una parte all’atra ho letto tanti per sentito dire anche sul mal dell’esca. Io gli anni che sto vivendo ho 91 anni non sono stato a cacare e pisciare. Con questo non voglio convincerti, sulla ticchiolatura: Sulle nespole sulle pesche sull’uva sulle mele sui rami giovani in maggio,prima ho visto l’attacca dell’oidio e dopo si sono spaccati l’uva non esclusa e i rami colpiti hanno continuato a vegetare ed in inverno se non trattati seccano. Chiamatela come volete hanno lo stesso procedimento di infezione dell’oidio. Terzo La condensa: Se vuoi sincerarti è semplice ci metti un sacchetto anche se nel sacchetto esposto al sole si crea un po di condensa quelli all’ombra delle foglie non succede, vedrai che non attacca oidio, sai perché non vi sono asco spore, in un terreno senza semi non nasce niente. Quarto: perpetuare questo sistema di produrre si sta estinguendo da solo, i vigneti si stanno estirpando il motivo l’ho detto a forzaparis il mio sistema può essere un angolo di resistenza, perché il vino è un piacere se è con veleni che piacere è. Uno mi ha dato una speranza, ha detto che ci sono molecole vegetative che possono risolvere il problema, ci vorrebbe ricerca. In attesa uno che ha il gusto di bere vino può usare il telo che non è catastrofico come lo intendete il telo può essere riusato se si fanno i conti di quello che si risparmia di prodotti di inquinamento e recupero di salute stiamo li. Questo è il mio pensiero Marco ciao.
caro dopa 1, io ho pieno rispetto per te, la tua veneranda ettà e per le tue idee . se sei di questo aviso, bene continua pure per la tua strada, ma non denigrare il 99,9 % di persone che non la pensano come te. la tua pratica se non l'hai ancora capito è impraticabile per chi veramente ci lavora nella terra e ci deve anche vivere. ogni cos ache mi appartiene è frutto del sudore versato nelle campagne, dal bestiame alle vigne. da come parli sembra quasi che le vigne le conosci solo tu. ti ho spiegato bene nell'altro intervento che già mio nonno faceva uso dello zolfo, ma tu niente, tutto è veleno. ti ho spiegato che l'uva è ogetto di atente analisi in cantina, ma tu fai finta di non sentire. ma dimmi un pò che lavoro facevi quando eri ancora in attività lavorativa ???????????????????? , se sei veramente convinto delle tue idee, perchè non le publichi ? se anche tu in passato come me oggi avevi avuto bisogno di seguire la terra ogni giorno, allora capiresti cosa vuol dire far fruttare le vigne e il bestiame. con questo non voglio assolutamente dire che bisogna fare soldi dalla terra costi quel che costi, ma bisogna trovare il giusto compromesso. nelle vigne bisogna usare antiparasitari compatibili con l'ambiente, rispettare le norme e le distanze dai confini, interropere qualsiasi trattamento in prossimità della vendemmia, regolare e tarare gli impianti irrroranti e attomizatori, per evitare inutili dispersioni di medicinale ( i tecnici dell' agenzia l'aore sono disponibili per tarare gli impianti e verificarne se sono a norma di legge ). anche il bestiame presente in aziende è sogetto a norme che tu probabilmente neanche immagini ( vedasi il benessere animale con la misura " F " ). tutto questo lo dico per farti capire che chi ci vive di agricoltura oggi non è uno sproveduto o un impovisato. ma tutto è frutto di esperienza e di teoria ( oggi le aziende agricole sono seguite dagli agronomi, dai veterinai, dai tecnici, i quali uniti con l'agricoltore formano una sinergia che tiene conto in primis dell'ambiente ( vedasi gli ultimi " por ", mirati alla salvaguardia del suolo, alla biodiversità e allo sviluppo rurale ).non prendertela dopa 1 la vita è bella perchè varia.
Forzaparis leggendo il commento ti ho capito perfettamente, continua nel tuo l lavoro come lo sai fare non sono per te le mie idee. Saluti cordiali dopa1.
sono felice, che hai preso il mio intervento senza ramarico e hai capito la diversità tra chi deve far quadrare i cinti e chi invece non ha problemi di conti, ciao alla prossima
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: OIDIO...
23/05/2012, 12:07
ci stiamo allontanando dall'argomento e non è più un confronto, bene la libertà di tutti ma rispettando le regole del forum e degli argomenti. così rischiamo di avere pagine e pagine inutili. Il sistema proposto, così come viene presentato e argomentato, non è percorribile e fa più acqua di tutte le ricerche che vengono denigrate.
Marco77 io ho letto l'oidio della vite di ho letto la peronospora di ecc. Il mal dell'esca della vite di e se avessi fatto il mio mestiere per una vita insieme alle piante, forse se hai uno spirito di ricerca del vero ti saresti adoperato in piccolo a vedere dove sta il vero. Questo è il motivo che noi stiamo su questa terra, scrutare la natura. Questo sto facendo in questo resto di vita che mi rimane, quando sbaglio torno indietro e comincio da dove ho lasciato, nella speranza di restare un granellino di sapere. Saluti
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: OIDIO...
24/05/2012, 9:26
non inseriamo nomi di autori senza la possibilitá di un contraddittorio. se tu sei uno che fai ricerca devi sapere che la ricerca deve essere dimostrabile, ripetibile(postulati di kock) e io aggiungo anche applicabile nella normale pratica agricola. poi non é detto che nelle diverse realtá possiamo applicare metodologie che magari su larga scala non possono essere impiegate. ma questo potrebbe essere il caso del sacchetto, il resto delle discussioni sono farneticazioni inutili e quindi non vorrei ritornarci. Apri una discussione su questo metodo postando ogni mese foto dei sacchetti cosi vediamo se effettivamente sono utili e non hanno controindicazioni e cosí alla raccolta vediamo come é l'uva. lascia dei grappoli senza sacchetto cosí abbiamo il confronto. cosí facciamo una discussione seria e utile a tutti.
bravissimo marco, sono in pieno accordo con te, e come si dice .................................se son rose fiorirano. ( e pensare che la discussione è partita chiedendo un semplice consiglio su come afrontare la malattia dell'oidio).