Nuovo impianto vigna ad uso familiare provincia di Catania

Salve a tutti, mi sono appena iscritto al forum ma vi seguo (nei diversi topic) da qualche anno.
Ho un frutteto misto, tra agrumi e vari altri frutti, nelle campagne di Paternò in provincia di Catania, il terreno è tendenzialmente argilloso ma ben drenante visto che siamo su un letto di fiume, a 2.5mt c'è l'acqua ed essendo in una valle c'è moltissima umidità. Le minime da me registrate in questi anni sono -2, massime +44.
Siamo a 200mt s.l.m. e il terreno ha una buona quantità di azoto, ricco in magnesio e calcio. Povero in ferro.
In questo terreno vorrei impiantare un piccolo vigneto ad uso familiare, che secondo la normativa non superi i 1000mq, quindi pensavo di fare due file di 100 metri, pre un totale di 200mt lineari, con un sesto di 2mt sulla stessa fila. La distanza tra le due file sarà di 5 metri, lo spazio di una strada interpoderale. In totale 100 piante.
Oltre a chiedervi se secondo voi come siamo dentro ai numeri per essere "legali", avrei bisogno di consigli per la scelta del vitigno e della varietà.
Diciamo che l'uso finale sarà in parte per la produzione domestica di aceto e la restante parte per vino (sotto i 100lt) solo che non ho idea se il numero di piante per ottenere questi risultati sia sufficiente.
Aspetto trepidante i vostri illuminanti consigli, anche eventualmente su vivai di vostra conoscenza.
Dimenticavo, pensavo di usare pali di castagno decorticati e filo di ferro per una forma di allevamento a "Cortina pendente".
Pensate che al momento dell'impianto sia utile mettere della sabbia nella buca?
L'irrigazione sarà a goccia.
ok a presto e grazie infinite!

Salvo

Così facendo avrai un vigneto di circa 8000mq, cioè (100+6)X(5+1,5+1,5). La strada di 5 metri ti penalizza molto. Consiglio di metterle più strette, senza strada in mezzo. Oppure devi "considerare" la parte a dx della strada un vigneto e quella a sx una altro. Forse si può fare se hai due mappali diversi. Così facendo avresti 636 metri quadrati di vigneto in due appezzamenti (106X3X2).
Anche piantarle a 2 metri mi sembra tanto. Farei 1,25 massimo per varietà vigorose e fino a 0,7 metri per quelle meno vigorose, così puoi far produrre meno ad ogni singola vite e ottenere un risultato qualitativamente migliore.
Attento al ferro, quando le piante saranno sviluppate dovrai stare attento ai sintomi della clorosi.
Vino rosso o bianco? Dei bianchi siciliani mi piace molto il grillo. Se rosso stai attento a non fare vini troppo alcolici e magari taglialo con un vitigno che abbia rese zuccherine minori (merlot?).

non ti allontanare dal sistema di allevamento che c'è in zona ci hanno messo dei secoli per trovare il "sistema di allevamento giusto"

la faccenda del numero legale deve essere l'ultimo dei pensieri

probabilmente già da prossimo anno ognuno pianta quello che vuole

poi se in zona non c'è mai stata una vigna non metterla l'acqua forzata (salvo in rari casi) fa male al vino,

l'umidita non è proprio il massimo per il vigneto, anche se in Sicilia faccio fatica ad immaginare umidita

La zona dove vivo e coltivo un tempo era tutto a vigna, ma dopo la filossera è stato piantato a mandarini e successivamente ad arance.
Rimangono poche piante rimesse da pochi anni prevalentemente di uva da tavola per uso familiare dei miei vicini.
Il sistema di alllevamento nella zona? sull'etna sono fatti "ad alberello" senza sostegni o come dicevo con un unico filo a 1.50 di altezza stile cortina pendente, magari lo chiamano in altri modi ma è quello in sostanza.
L'umidità c'è, ogni notte, peerchè siamo nel letto di un fiume, è una costante metereologica!
Per quento riguarda la strada di 5mt considerata come parte del vigneto..certo sarebbe un assurdo ma vai te a sapere come vengono considerate le cose..beh potrei intanto farmi solo un filare ed eventualmente l'anno prossimo appena liberalizzano fare l'altro no? così vedo anche come si conportano le varie piante.
Tenderei ai rossi, i bianchi storicamente vanno solo in sicilia occidentale.
Speriamo che qualcuno di zona sappia consigliare qualcosa!
grazie a tutti intanto!

Volevo dire 800 metri quadri e non 8000 quindi ci stai dentro.
Non liberalizzeranno mai nulla o sarà la rivolta sociale nelle campagne. Da me ci si scanna epr comprare i diritti e siamo abbastanza ben informati. Comunque sia se liberalizzassero diventerei ricco a breve.

ci si scanna perché c'è "proibizione"
forse sai meglio di me che per fare vigneti produttivi ci vuole un sacco di tempo e soldi

ancora un po' ..... che flavescenza a mal dell'esca si insediano per bene

vedi che liberalizzano tutto

Attenderò serenamente quel giorno fantasticando sui miliardi che farò con le barbatelle, intanto se trovo un ettaro di diritti di reimpianto anche a 10.000 euro lo compro ad occhi chiusi.

ma che .oro? non sapevo di questi ricavi.cosi elevati

mortotoccaci ha scritto:Attenderò serenamente quel giorno fantasticando sui miliardi che farò con le barbatelle, intanto se trovo un ettaro di diritti di reimpianto anche a 10.000 euro lo compro ad occhi chiusi.

in queste 2 righe c'è tutto il male dell'economia della nostra Italia
meritiamo di essere "cotti è mangiati" ,
noi "non" possiamo piantare nulla
ma altri paesi possono piantare quello che vogliono
è solo questione di tempo gli altri paesi alla stessa latitudine faranno la stessa nostra qualità e senza balzelli oppure obblighi......(a metà costo per intenderci)
a voglia sperare

Per ora la viticultura spagnola è un disastro, basata in gran parte sullì'estensione e con qualità del prodotto discutibile. Il vin de pais francese poi non sarebbe nemmeno presentabile in una trattoria italiana a menù fisso ed è la quantità maggiore del prodotto francese. Il Portogallo te lo raccomando e ad est niente di buono.
Sinceramente la qualità del prodotto italiano (e parlo di vini da supermercato a 0,80 al litro) è un orizzonte nemmeno immaginabile per qualsiasi produttore estero. Solo in Nuova Zelanda si produce più qualitativamente che da noi, e difatti riescono a mantenere prezzi elevati.
Una liberalizzazione del mercato in Italia vorrebbe dire che i grandi gruppi e i fondi di investimento riempirebbero di vigneti zone scarsamente vocate soppiantando tutte le piccole cantine (quelle da 10 ettari per intenderci) e la qualità andrebbe a farsi benedire. La meccanizzazione sarebbe totale e il prodotto sempre più "modificato" dagli enologi per essere reso bevibile (tanto già oggi si può fare il vino senza l'uva).
Segue impoverimento delle campagne e scomparsa del agricoltore libero professionista.
A me andrebbe di lusso perchè la meccanizzazione e la sovraproduzione riducono la vita dei vigneti con conseguente maggior impianto di barbatelle, ma sinceramente non me lo auguro.