Sera buona a tutti, come da titolo ho aperto un post circa il mongherino di potatura. Piu di una volta cioè sempre,lasciando in potatura un mongherino come evidenziato da Simonith, anche se l allevamento non è ne un guyot ne un cordone, quando qualcuno vede sto benedetto mongherino , cominciano le solite critiche ,non è pulizia etc etc, volendo spiegare il dovuto ,circa cono di dissecamneto e roba varia e facendo paragone con l olivo dove si taglia nel colletto, che questo quindi non è un taglio raso ,ma li cicatrizza mentre nella vite mai, arrivati al punto di prendere la decisione di mettere quattro maremmani agli angoli del vigneto e non fare entrare nessuno, o tagliare a raso e bye bye, voi come vi comportate in merito? Qui ,ma credo in ogni parte d italia quello che non i conosce si critica,è più facile criticare per alcuni che studiare Tutti i pareri sono bene ammessi Grazie in anticipo
Per i tagli piu grossi , ma anche per quelli un po meno. Di mio critico solo qualche problema sullo sperone che lasciando il mongherino a volte trovo un buco sul midollo ma non sempre.
Da me critiche a perdifiato e poi ... in due anni hanno cominciato tutti a lasciare speroni (spesso a caso). Hanno notato che io in 5 anni su glera ho avuto 3 viti colpite da mal dell'esca mentre di solito salta una pertica all'anno ... Che dire? Certo, anche io sbaglio perchè il metodo prevede almeno una pulitura a verde che io per questioni di tempo non riesco mai a fare anche se me lo riprometto ogni anno. Quest'anno ho mandato una squadra a potare dato che ero tardi. Disastro totale e la voglia di abbandonare il metodo c'è. Vedo che se uno non "entra" nel merito del metodo non lo capisce proprio. In ogni caso non è un mio problema.
Ho carpito alcuni principi del Simonit per l'uva da tavola a guyot doppio, so che non è l'impostazione giusta, ma pergola o pergoletta doppia ora non posso farle.