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in questa fase

23/05/2014, 8:46

In questa fase conviene usare antiparassitari sistemici non a base di rame? perchè entriamo nella fioritura
cosa ne pensate.

Re: in questa fase

24/05/2014, 20:31

Pare che il rame su alcuni vitigni non favorisca la fioritura l'allegagione...
cosa ne pensate?

Re: in questa fase

26/05/2014, 11:36

Il rame è un metallo pesante e resta nel terreno. Da noi è contingentatissimo per i trattamenti, inoltre brucia la foglia e da problemi in fioritura. Poi i residui danno altri problemi alla vinificazione.
Durante la fioritura bisogna proteggere il grappolo e i sistemici sono molto efficaci. Si può fare anche con prodotti di copertura e basta, ma se il periodo è piovoso ad intermittenza, un paio di sistemici (a pianta pulita) fanno dormire sonni tranquilli.
Poi se uno ha poca vigna e può entrare dopo ogni pioggia ...

Re: in questa fase

29/05/2014, 10:00

Io il "rame" lo uso da decenni senza nessunissimo problema. Prima di me lo hanno sempre usato tanti altri viticultori senza lamentare danni. Naturalmente si usa non il rame allo stato puro, ma in miscela con altri elementi, per esempio zolfo ("Solfato di Rame") che a sua volta in miscela con la calce (che da una parte neutralizza la sua "acidità", dall'altra lo rende più persistente sulla pianta) dà la "Poltiglia Bordolese o similia. Mai bruciato minimamente una foglia, né i grappoli (neanche quelli piccoli. Qualcuno dice che potrebbe dare problemi in fioritura: a me nemmeno in fioritura (e poi basterebbe passarla poco prima e poco dopo) Nessunissimo problema alla vinificazione: è successo invece il contrario ad alcuni amici che usavano (forse scritteriatamente) i sistemici: il mosto non ha fermentato. Il rame, così miscelato, è l'unico prodotto ammesso in viticoltura biologica. L'unico problema che dà è tende ad accumularsi nel terreno, perciò si è stabilito un tetto massimo di 6 kg di rame (calcolando solo il metallo puro e non l'insieme della miscela) per ettaro. Certo i sistemici, sono molto efficaci se ben usati, danno però diversi problemi: sono molto più pericolosi per la salute umana, costano di più, hanno una scadenza mentre i prodotti rameici in pratica non scadono mai, e infine, tendono a formare dei ceppi fungini resistenti. Pertanto, tenendo conto di quanto detto sopra e usandolo secondo regole base, consiglio senz'altro il rame (poltiglia bordolese) per la prevenzione della Peronospora e altre malattie
Saluti
Pedru
PS: quanto detto vale soprattutto. e a maggior ragione, per consumo familiare

Re: in questa fase

29/05/2014, 11:38

Ciao! Anche io vado tutto l'anno con rame e/o zolfo, a basse dosi, e non ho nessun problema. Come me, quasi tutti i conferitori della cantina a cui vendo l'uva, e lo stesso vale anche per altre cantine.
E' anche una questione di filosofia....il rame è un metallo pesante che tende ad accumularsi nel terreno, ma se usato con parsimonia per quanto mi riguarda è la soluzione "meno peggio".
Qui si aprirebbe una discussione infinita, tra chi vuole farlo passare come il male assoluto della viticoltura e chi (come me) sostiene che altre sostanze siano ben più impattanti e pericolose.
La cantina dove conferisco fa analisi ogni anno sulle uve, ed emerge in modo chiaro che il residuo di rame alla raccolta è maggiore tra chi NON fa bio rispetto a chi fa bio: ciò si spiega nelle dosi nettamente inferiori usate, pur con un numero di trattamenti maggiore.
Altro discorso è legato al fatto che il rame è un prodotto preventivo di copertura, che viene pure dilavato con le piogge....chiaramente un sistemico dà più elasticità sul momento in cui trattare.

Re: in questa fase

29/05/2014, 12:42

penso anch'io che il rame non sia peggio di altri prodotti, in primis i ditiocarbammati. per quanto rigarda i residui nell'uva e nel vino, l'ambiente riducente del mosto-vino lo fa precipitare tutto come metallo. addirittura, se ce n'è troppo poco come residuo sull'uva, deve essere aggiunto nei mosti, per contrastare i problemi di ridotto. è vero che può accumularsi nel terreno, ma una parte verrà pure utilizzata dalle piante (è un micro elemento).
efficacia: gli si contesta che sia poco efficace o meno efficace dei ditocarbammati. può essere, ma quest'anno ho provato a iniziare con sola poltiglia b., tre trattamenti poi un metalaxil r poi p. b. poi metalaxil r. riosultato neanche una macchia. altri che hanno iniziato con dimetomorf o cymoxanil mz o similia qualcosa di peronospora c'è. magari negligenza nelle applicazioni, non voglio dire che sono meno efficacaci del rame, ma comunque i rameici se ben impiegati sono validi, p. b. in primis.
problema fioritura: qui abbiamo lambruschi, che il rame se lo magnano come il pane, fiori compresi. effettivamente l'ancellotta mostra un pò di fitotossicità se fatto in fioritura, ma niente di grave, non comporta perdite di quantità significative.
il problema semmai è il costo. un applicazione di p.b. ormai viene a costare di più di un endoterapico di vecchia generazione

Re: in questa fase

29/05/2014, 14:02

Che i prodotti citotropici endoterapici sono più tossici...questo lo penso anchio ...che rallenta la
fermentazione dell'uva e vero...
il vantaggio di questi prodotti è che sono più resistenti alle piogge favoriscono la produzione
sono meno tossici nella fioritura e allegagione.

Re: in questa fase

29/05/2014, 14:20

Sulla fermentazione si tratta di capirsi: se usi vagonate di rame, così come per qualsiasi altro prodotto, crea problemi.
L'enologo della "mia" cantina ha più volte ribadito i benefici che ha portato in vinificazione gli ultimi anni il fatto di essere passati ad una linea più "sostenibile", che inizialmente prevedeva solo rame e zolfo con l'uso di qualche sistemico, e ora stiamo andando verso esclusivamente rame e zolfo (cosa che io e altri facciamo già da diversi anni in quanto certificati bio).
Alle dosi che usiamo noi, mai avuto mezzo problema nè in fioritura nè in vinificazione.
Certo, come dicevo, se uno ne usa vagonate il discorso cambia. Così come la questione persistenza, è indubbio che sia inferiore nel rame che in un sistemico.
Poi ci mancherebbe ognuno è libero di scegliere la linea di difesa che ritiene più adatta alla sua situazione

Re: in questa fase

29/05/2014, 14:50

Come in tutte le cose ci vuole criterio.
Chi dice che il rame sia meno tossico di un sistemico o citropico sbaglia perché è una pura e semplice falsità: qualsiasi cosa si da come fungicida è tossica di per se (chi più chi meno chiaramente ma nessuno si mette a fare le classifiche e non è detto che un sistemico sia più tossico del rame, se ci basiamo sulla classificazione tossicologica dei prodotti).

Per quel che riguarda la tossicità il parametro utile che interessa a noi, a prescindere dalle convinzioni personali che poco hanno di scientifico, sono i residui che si trovano nel vino: parlando di fungicidi (per gli insetticidi già il discorso è diverso), ed escludendo alcuni antibotritici che effettivamente lasciano dei residui (rilevabili in tracce o comunque entro i limiti di legge), la maggior parte dei fungicidi di sintesi non rilascia residui nel mosto-vino, ovviamente se si rispetta il tempo di carenza. Anche il rame comunque non rilascia residui.
Poi assolutamente il rame è molto efficace e non genera resistenze, però come anche i fungicidi di sintesi va usato con le dovute accortezze e non a caso.

per OMleoncino: purtroppo il rame nel terreno difficilmente viene assorbito come microelemento dalle piante, è proprio un elemento poco mobile (per quello si accumula). Però in effetti in un terreno molto dotato di sostanza organica viene "smaltito" prima

Re: in questa fase

29/05/2014, 16:52

Visto che leorasta lo ha giustamente citato, il discorso accumulo nel terreno è molto importante. Ho visto alcuni studi in cui veniva dimostrato che l'uso di rame a basse dosi non ha incidenza significativa, ma il problema dei terreni con eccesso di rame è legato alla viticoltura di qualche tempo fa quando si usavano veramente dosi altissime. Questo è ben diverso dall'affermare che lo si può usare liberamente e allegramente sia chiaro!
Comunque mi pare che nella discussione si sia parlato di "tossicità" in modo del tutto marginale ;) ....c'è anche un discorso di sostanza già presenti in natura piuttosto che sintetizzate "da zero". Ma qui si aprirebbe un ulteriore capitolo interminabile :mrgreen:
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