Giorni trattamento vigneto

Ci sono vitigni più resistenti realizzati con incroci e retroincroci di varietà americane ma richiedono comunque 2-3 trattamenti anticrittogamici nei periodi più critici. Inoltre varietà completamente resistenti alla botrite non esistono anche se mi sembra si stanno studiando
Questo naturalmente per le malattie legate ai funghi, in ogni caso tutte le varietà sia da vino che da tavola possono necessitare alla bisogna di interventi legati ad altri patogeni tipicamente animali (tignola, cicaline, ragnetto e quant'altro)

Delvi83 ha scritto:Ci sogno vigneti da vino che non richiedano trattamenti?

Omologate e pronte alla vendita diverse varietà nuove. Flaurtai, Julius e Soreli. Hanno resistenza, in teoria in un anata così non si trattano. Come la scorsa un paio di trattamenti sono da fare.

Ho sentito dire che il Fleurtai ed il Soreli posso dare vino di qualità paragonabile al classico Tocai Friulano con il quale sono incrociati, senza difetti apportati dalla componenti "americana". Ne sapete qualcosa? Questo argomento è molto affascinate...

Bevuto di entrambi, sono ottimi e presto ci saranno nuove varietà appena alla burocrazia andranno bene i nomi scelti (pazzesco!). Invece il Julius non incontra il mio gusto.
Fleurtai e soreli sono proprio adatti per il bianco da antipasto o da pesce.

mortotoccaci ha scritto:

Delvi83 ha scritto:Ci sogno vigneti da vino che non richiedano trattamenti?

Omologate e pronte alla vendita diverse varietà nuove. Flaurtai, Julius e Soreli. Hanno resistenza, in teoria in un anata così non si trattano. Come la scorsa un paio di trattamenti sono da fare.

Ma sono Vitis vinifera, non incroci con V. labrusca ? Per le varietà Viti che non si trattino esistono e, testandole, molte funzionano in annate normali.....l'estate 2014 non fa testo, sono stati (almeno al Nord) più i giorni di pioggia che quelli di sole eheh

Sono incroci di seconda generazione. Il sapore non ha rimandi al volpino e, almeno per le nostre testate, hanno ottime qualità organolettiche. Poi quanto e quando siano da trattare e per quanto tempo rimangano resistenti non si può dirlo con certezza. Le nostre hanno una resistenza multisito e dovrebbero resistere di più rispetto a quelle tedesche già in commercio da qualche anno.
I vigneti di base impiantati posso dirti che quest'anno non sono stati trattati mai, mentre lo scorso hanno subito 5 trattamenti (siamo in Friuli) più preventivi che altro. Un vigneto commerciale ne richede meno di sicuro e uno amatoriale pressochè zero anche in un'annata come la scorsa.
Le cellule colpite necrotizzano, diventano nere e il fungo non si propaga. Praticamente sulla foglia si vedono microscopici puntini neri.

Ciao Mortotoccaci,
varietà resistenti simili al Cabernet e al Merlot(Rauscedo)
come caratteristiche organolettiche dei vini risultanti?

Grazie Maikol

Abbiamo tre o quattro varietà che ricordano cabernet e merlot. Sul risultato finale è difficile esprimersi dato che le nostre sono microvinificazioni. I risultati erano però superiori alle aspettative. Ora non sono un sommelier ne tantomeno un enologo però ricordo il merlot royal come vino da pronta beva e il cabernet royal da invecchiamento. Vado a memoria e potrei sbagliarmi. Ora a queste due è stato cambiato il nome causa inspiegabili problemi con la burocrazia italiana. Credo si chiamino Khorus.
Detta così so che non vuol dire niente, il consiglio che do è quello di prendersi due giorni, fissare un appuntamento e venire al nostro centro sperimentale ad assaggiare oppure chiedere in sede delucidazioni migliori. C'è anche un opuscolo su queste varietà.

Buonasera Mortotoccaci
Vorrei chiedere se anche per il primitivo di Manduria ci sono varieta similari

E' una domanda difficile a cui rispondere per me. Le varietà resistenti in rosso che abbiamo noi a disposizione sono diverse (ed altri moltiplicatori ne hanno altre, lungi da me fare pubblicità). Ora non posso dare un giudizio organolettico sul vino e sulla similarità con altre cultivar di vinifera avendone assaggiato solo alcuni e con vinificazioni fatte in maniera abbastanza aritgianale in un convegno di due anni fa. La cosa migliore sarebbe chiedere consiglio ai nostri tecnici o a chi (e questo vale solo per le cultivar non prodotte da noi per il momento) a chi le ha già piantate e vinificate in proprio.