cla77 ha scritto:Ciao Pedru,
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Ti chiedo un altro consiglio, si avvicina la fioritura e non so bene come distibuire zolfo e poltiglia in questo periodo delicato, non vorrei far più danni del coleottero!
Grazie
ciao ciao
In linea di massima, per quanto riguarda i trattamenti con poltiglia bordolese e zolfo, io sarei d’accordo con quanto scritto da drkrag, e non per sentito dire ma per esperienza personale: quando è necessario fare trattamenti durante la fioritura con poltiglia bordolese e zolfo nel periodo della fioritura, li faccio senza esitare e non ho mai notato danni di nessun tipo , ma prudenzialmente preferisco trattare in pre-fioritura e in post-fioritura.
Quest’anno ho già fatto il terzo trattamento alcuni giorni fa (19.05.11,) in periodo di prefioritura
Ma due obiezioni a quanto riferito da drkrag, mi sentirei di farle:
1) non capisco come faccia un trattamento di una sostanza (di qualsiasi sostanza e tanto più di quelle che agiscono per copertura, come appunto i prodotti rameici (per es. poltiglia bordolese) e zolfo, a
rinforzare gli acini, se questi ancora non si sono formati. Forse il viticultore si riferiva a trattamenti in post-fioritura.
2) “
vigne arate diverse volte all'anno e molto ordinate e pulite”: tenere le vigne ordinate e pulite è doveroso, ma l’aratura nelle vigne (specialmente se ripetuta diverse volte all’anno) non credo che sia una pratica consigliabile, perché l’aratro elimina le radici superficiali delle piante e questo non è un bene. Tanto è vero che si sta diffondendo sempre di più la pratica dell’inerbimento. Vale a dire si lascia l’erba tutto l’anno, tenendola sotto controllo con qualche opportuna falciatura. Il che porta diversi vantaggi, ma non credo che sia consigliabile in climi caldi e secchi come quello che abbiamo in Sardegna. Per quanto mi riguarda, io faccio una fresatura abbastanza superficiale una volta l’anno, in aprile, e non ho più fastidi con l’erba sino alla primavera successiva
Saluti