Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
Re: Giorni trattamento vigneto
02/05/2011, 23:27
Ciao Sergio, immagino che insieme al mancozeb tu abbia dato il cymoxanil. Ad ogni modo se vuoi utilizzare dei prodotti a base di rame più "leggeri" per il periodo di pre-fioritura puoi provare quelli con ossicloruro di rame. I ditiocarbammati (come il mancozeb) inoltre annientano diversi antagonisti naturali degli acari dannosi della vite (come il ragnetto rosso), andando successivamente a dare problemi con questi ultimi (qui vedi i danni: http://www.venetoagricoltura.org/upload ... acnidi.pdf).
Per prima cosa però, SEMPRE, la nostra salute; almeno per la viticoltura hobbistica cerchiamo di utilizzare principi attivi meno invadenti possibili, oltre che utilizzare SEMPRE le giuste precauzioni prima, durante e dopo il trattamento. Ovviamente è un mio pensiero, poi ognuno è libero di fare ciò che crede meglio Speriamo che almeno il tempo quest'anno ci dia una mano...
Ciao a tutti, ho bisogno di un consiglio. Son parrtito con l'idea di fare trattamenti bio, ma forse ho sbagliato qualcosa e ora mi ritrovo con una bella peronospora diffusa. Come posso bloccare l'infezione restando sul bio? valerio.
Ciao, Runsin un bel problema ... una volta diffusa, la peronospora è difficile da eradicare Puoi aver sbagliato nel dosaggio ma, sopratutto, nella tempestività dei trattamenti, specialmente in quello iniziale, dopo la pioggia (o umidità prolungata) infettante che andava fatta senza esitazione al minimo sospetto (cioè prima della comparsa dei segni della malattia), ma tant'è. ormai è andata Come rimedio io ti consiglierei, se vuoi rimanere nel "biologico" (scelta sempre consigliabile) di fare immediatamente un trattamento, per esempio con ossicloruro di rame al massimo dosaggio (indicato nella confezione), poi proseguire con poltiglia bordolese (o con lo stesso ossicloruro di rame) ad intervalli ravvicinati (diciamo 3 giorni) sempre al massimo dosaggio, finché non noti chiaramente la crescita di nuove foglie senza malattia. Solo allora puoi pian piano ridurre la dose e aumentare l'intervallo. Altrimenti non ti resta che il sistemico, che dovrebbe essere (proprio perché "sistemico") debellare la malattia già in atto, Ricorda però che è bene non usare il sistemico due volte consecutivamente, mai più di 2 - 3 volte a stagione e comunque sempre con largo anticipo rispetto alla vendemmia
Flavio ha scritto:immagino che insieme al mancozeb tu abbia dato il cymoxanil.
No è scritto benalaxil-M (4%)
Flavio ha scritto:Per prima cosa però, SEMPRE, la nostra salute; almeno per la viticoltura hobbistica cerchiamo di utilizzare principi attivi meno invadenti possibili, oltre che utilizzare SEMPRE le giuste precauzioni prima, durante e dopo il trattamento. Ovviamente è un mio pensiero, poi ognuno è libero di fare ciò che crede meglio
Pienamente daccordo. Pensa che io sono restio anche ad usare i solfiti nel vino.
ciao Pedru, oggi ho desistito nel dare il cymoxanil e ho dato della semplice poltiglia bordolese. Gli ho fatto il solletico alla peronospora? avrei dovuto dare il Rame Cxxxxxx giusto?
Runsin ha scritto:ciao Pedru, oggi ho desistito nel dare il cymoxanil e ho dato della semplice poltiglia bordolese. Gli ho fatto il solletico alla peronospora? avrei dovuto dare il Rame Cxxxxxx giusto? .......... Valerio.
forse no: la poltiglia bordolese è composta da una miscela solfato di rame e calce. Il vantaggio è che la sua azione è più prolungata nel tempo rispetto ad altri trattamenti rameici. Lo svantaggio è che l'effetto è meno aggressivo e immediato. L'ossicloruro di rame ha una azione antifungina più potente, ma meno persistente. Ora é fondamentale, come già detto, ripetere i trattamenti alla massima dose col minimo intervallo
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
Re: Giorni trattamento vigneto
04/05/2011, 0:49
@Sergios: Anche io li uso con molta parsimonia; un pochino però è proprio necessario...
@Runsin: Un possibile rimedio bio per provare ad eradicare la peronospora potrebbe essere l'utilizzo di una poltiglia acida, quindi solfato di rame non neutralizzato con calce; in questo caso è necessario un dosaggio assolutamente al di sotto dei 300 gr/hl (che è il massimo che può tollerare la vite).
Lo credo anche io che fanno trattamenti troppo ravvicinati, infatti se si leggono le etichette sarebbe meglio, visto che un trattamento dura almeno una settimana. Poi per i piccoli coltivatori, ci sono trattamenti a tempo, tipo ogni 10-15 giorni e una volta è meglio dare la pasta caffaro con un po di calce spenta che si trova da qualche muratore, meglio non usare la poltiglia bordolese, perche ha solo il 27% di calce il resto sono schifezze. Mentre dopo 10-15 giorni do lo zolfo in polvere, e cosi non si ammalano le piante o almeno è difficile ed è bio alla grande. Tengo a ricordare che tra qualche giorno non importera piu dare nulla, perche tutte le malattie e i vari animali, sopra i 33 gradi di temperatura non evolvono, quindi non date roba mi raccomando che poi ve la bevete.
Giusto: le informazioni sulle etichette dei vari prodotti vanno lette sempre; l’effetto del trattamento con poltiglia bordolese dura circa una settimana; La temperatura alta (giusto al di sopra dei 33°C) inibisce l’azione del fungo Sin qui siamo d’accordo. Il fatto è che non basta fare una affermazione, ma bisogna anche motivarla, cioè spiegarne il perché. La Poltiglia Bordolese, forse il più antico e classico dei rimedi contro la peronospora, non è altro che solfato di rame con l’aggiunta di calce “spenta”, quanto basta per rendere il solfato di rame meno acido ed aggressivo. La calce spenta (“calce idrata”) ha la seguente formula chimica: CaO + (OH)2: in pratica c’è un solo minerale (il Calcio) e due gas (Ossigeno ed Idrogeno). Aggiungiamo che un tempo la poltiglia bordolese era preparata “sul campo” dallo stesso viticultore ed era più o meno tendenzialmente reazione “acida”, oggi è preparata industrialmente con gli stessi identici elementi ed ha una reazione perfettamente “neutra”. La calce serve anche, oltre che per neutralizzare l’acidità del solfato di rame (cioè a rendere l’effetto antiperonosporico più blando) a rendere l'azione più duratura nel tempo. Quindi, nel preparato, se si tratta di vera “Poltiglia Bordolese”, sono presenti per definizione 3 soli minerali: il Rame, lo Zolfo e il Calcio, più Idrogeno ed Ossigeno. Nessuna “porcheria” o “schifezza” La composizione della pasta di Caffaro è molto simile: Rame metallo (da ossicloruro tetraramico) 25 g (377,5 g/l) con l’aggiunta di calce idrata,
Lo zolfo, da solo, alla peronospora non fa un baffo, mentre è il rimedio principe contro l’ oidio.
Secondo le statistiche, come tutti sanno, la temperatura di 33°C in Italia non si raggiunge normalmente né a Giugno né a Luglio, ma ad Agosto, mesi in cui la pressione della malattia si riduce e i trattamenti possono essere diradati, ma è buona norma, specialmente nei climi più umidi del Nord, non abbassare la guardia e fare qualche trattamento fino all’inizio di Agosto. È veniamo al comprensibile dubbio di Runsin “ ma nel fare i trattamenti così ravvicinati non c'è pericolo di rovinare la vite con una dose eccessiva?” I trattamenti così ravvicinati io li ho consigliati in via eccezionale perché quando la malattia è già in atto è difficile contrastarla con semplici prodotti di rame (il quale come è noto ha essenzialmente una azione preventiva) ed un modo per ostacolare o ridurne la gravità è aumentare la dose e ridurre i tempi dei trattamenti, sempre che non si voglia ricorrere ai prodotti “sistemici”di sintesi che niente hanno a che fare con l’agricoltura biologica. Riguardo ai danni che trattamenti ravvicinati possono causare alla vite, anche considerando che la sensibilità della pianta al rame varia da vitigno a vitigno (cioè non tutte le varietà hanno la stessa sensibilità) si può dire con ragionevole certezza che l’effetto del rame sulle piante di vite normalmente è il seguente: • Limitati danni alle foglie • Pressoché assenti sui grappoli
Nel mio vigneto le piante non mostrano nessuna sofferenza anche a trattamenti ravvicinati, comunque il danno da rame è sempre molto meno grave del danno provocato da un forte attacco di Peronospora. Saluti