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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2592 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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giorgibe ha scritto: ... tanti fanno il bio e non usano gli insetticidi.
Invece è obbligatorio anche per il bio, solo che si impiegano insetticidi autorizzati. Per inciso l'efficienza di trasmissione del fitoplasma è andata negli anni aumentando.
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FD biologico.png [ 51.59 KiB | Osservato 564 volte ]
S. titanus.png [ 145.55 KiB | Osservato 564 volte ]
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15/06/2023, 23:18 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3190 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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giorgibe ha scritto: grazie delle spiegazioni, ma tutti è impossibile, c'è una marea di incolto abbandonato inselvatichito e tanti fanno il bio e non usano gli insetticidi.
Infatti gli incolti sono un problema. Per questo motivo ad esempio nella zona di Bordeaux per legge non puoi abbandonare incolto un vigneto, se lo vuoi abbandonare vige l'obbligo di espianto. I bio devono fare anche loro i trattamenti obbligatori, tipicamente con piretro oppure azadiractina, non hanno una efficacia paragonabile agli insetticidi di sintesi ma qualcosa fa
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16/06/2023, 9:54 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Oltre a trattare con gli insetticidi che è obbligatorio ed ha risvolti penali e a pulire le viti malate (vanno eliminate anche le inselvatichite nei fossi) L'unica accortezza perchè la pianta non sviluppi sintomi sarebbe quella di tenerla super in salute. L'operazione non elimina il problema generale e comunque le viti ammalate sintomatiche o meno sono fonte di inoculo. Anche le piante con altre patologie vengono "cercate" meno dallo Scafoideus ma ... Se non si muore per colpa di un tuono si muore per una saetta dicono dalle mie parti.
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16/06/2023, 13:34 |
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giorgibe
Iscritto il: 09/02/2014, 18:55 Messaggi: 378 Località: Provincia di Vicenza
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mortotoccaci ha scritto: Ad oggi, come detto, non ci sono varietà resistenti a FD anche perchè si tratta di un virus e non di una malattia fungina...... leggevo da qualche parte che le varietà americane resistono. ma allora la fragola bianca/nera anche ? oppure si può fare qualche innesto su radice americana ?
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01/07/2023, 15:44 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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giorgibe ha scritto: leggevo da qualche parte che le varietà americane resistono. ma allora la fragola bianca/nera anche ? oppure si può fare qualche innesto su radice americana ? Sono asintomatiche per lo più. Qualche volta qualche sintomo esce anche su selvatico.
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03/07/2023, 6:49 |
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giorgibe
Iscritto il: 09/02/2014, 18:55 Messaggi: 378 Località: Provincia di Vicenza
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mortotoccaci ha scritto: giorgibe ha scritto: leggevo da qualche parte che le varietà americane resistono. ma allora la fragola bianca/nera anche ? oppure si può fare qualche innesto su radice americana ? Sono asintomatiche per lo più. Qualche volta qualche sintomo esce anche su selvatico. ok grazie, ma asintomatico vuol dire che se anche si ammalano non si vede e producono lo stesso ?
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03/07/2023, 13:02 |
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mortotoccaci
Iscritto il: 01/08/2013, 11:03 Messaggi: 2832 Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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giorgibe ha scritto: asintomatico vuol dire che se anche si ammalano non si vede e producono lo stesso ? Esatto. Non presentano sintomi benchè positive. Alle volte i sintomi compaiono e poi scompaiono. Abbiamo fatto prove su un selvatico che presentava sintomi in qualche tralcio. I tralci con sintomp FD positivo. I tralci senza sintomo FD negativo. Innestato il tralcio positivo con marza sintomatica e positiva risultato barbatella negativa.
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03/07/2023, 17:24 |
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giorgibe
Iscritto il: 09/02/2014, 18:55 Messaggi: 378 Località: Provincia di Vicenza
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mortotoccaci ha scritto: giorgibe ha scritto: asintomatico vuol dire che se anche si ammalano non si vede e producono lo stesso ? Esatto. Non presentano sintomi benchè positive. Alle volte i sintomi compaiono e poi scompaiono. Abbiamo fatto prove su un selvatico che presentava sintomi in qualche tralcio. I tralci con sintomp FD positivo. I tralci senza sintomo FD negativo. Innestato il tralcio positivo con marza sintomatica e positiva risultato barbatella negativa. ecco appunto, quindi scusa se continuo ma è anche solo per capire: cioè noi non possiamo mica stroncare il virus innestando radici americane ? se poi il virus non ha più effetto cosa ce ne frega se c'è o non c'è. ( tipo il covid, cosa importa se lo prendi ma non ti ammali ). c'è qualcosa che mi sfugge o non capisco ?
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03/07/2023, 18:03 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3190 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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giorgibe ha scritto: ecco appunto, quindi scusa se continuo ma è anche solo per capire: cioè noi non possiamo mica stroncare il virus innestando radici americane ? se poi il virus non ha più effetto cosa ce ne frega se c'è o non c'è. ( tipo il covid, cosa importa se lo prendi ma non ti ammali ). c'è qualcosa che mi sfugge o non capisco ? Il virus non è come la filossera che attacca le radici della pianta europea. Se lo scafoideo infetto si nutre sulla parte aerea delle piante lo attacca comunque e porta alla morte della pianta a prescindere dalla radice americana. Infatti il fatto che spesso (ma non sempre) le piante americane malate siano asintomatiche non è che sia proprio una bella cosa, uno potrebbe avere una fonte di "contagio" in vigna senza saperlo. Poi magari in futuro si riuscirà a trasferire questa proprietà della vite americana alla vite europea (soprattutto adesso che a quanto pare l'unione europea ha dato il via libera ad alcune tecniche di genome editing), però per adesso l'innesto non risolve, la vite europea la flavescenza la prende eccome
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04/07/2023, 10:23 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2592 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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Una chiosa. Il fitoplasma di FD non è un virus ma in pratica un battere senza parete cellulare, ed essendo un patogeno obbligato non è coltivabile in vitro, per cui studiabile con difficoltà. Qualche anno fa si avevano aspettative rispetto al fenomeno del recovery, cioè recupero/guarigione, che le viti manifestano (in misura molto variabile in rapporto al vitigno) e si sperava di implementarlo come strategia: allo stato dell'arte si osserva che le viti trattate contro il vettore e potate dei tralci sintomatici con tempistica precisa agevolano il recovery. Rispetto alla possibilità di ottenere varietà resistenti siamo molto lontani, anche perché i tratti genetici responsabili di resistenza in certi vitigni sono ben poco conosciuti.
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04/07/2023, 13:37 |
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