Riporto la mia esperienza con un vigneto a piede franco in terreno abbastanza sciolto di origine vulcanica:
il taglio delle radici superficiali era una pratica ritenuta indispensabile che si effettuava ogni anno durante la zappatura (a mano) autunnale.
Questo come già detto faceva si che la vite sviluppasse di più le radici in profondità e quindi superasse più facilmente
la siccità estiva (il terreno dalle mie parti negli strati superficiali in estate diventa come la cenere).
Oltre a togliere le radici si approfittava anche per pulire e rimuovere eventuali marciumi intorno al tronco (sotterraneo).
In questo modo le viti erano molto longeve (anche centenarie).
Oggi con l'avvento della meccanizzazione la zappatura a mano è stata quasi del tutto abbandonata e quindi anche la rimozione delle radici.
Io personalmente pur utilizzando un motocoltivatore continuo però a rimuovere le radici nei primi anni alle viti appena impiantate
in modo da dare comunque un impostazione iniziale per sviluppo radici in profondità.
Credo che un discorso diverso vada fatto con viti innestate su piede americano... per quel poco che ho potuto notare da alcune viti
innestate (su 1103P) ho visto che non c'è molto sviluppo di radici superficiali forse perchè questi portinnesti sono naturalmente
predisposti per scendere in profondità...
e qui mi fermo perchè non ho molta esperienza con viti innestate... magari c'è qualcun altro che può dire la sua