Vanno bene entrambi. Le due varietà più vigorose potrai già potarle a qualche cm sopra l'altezza della testa. Quella più indietro se tieni lavorato e non la fai andare in stress idrico può recuperare, ma se ne hai di più misure il prossimo anno puoi riportarla a due gemme, i ricacci nuovi partiranno bene. Io farei comunque un unico sistema di allevamento per comodità.
Ritornando sul tema principale del post, mi balena per la testa l'idea di raddoppiare le file. Mi spiego meglio: quest'anno ho piantato le barbatelle con interceppo 80cm ed interfila 255cm; potrei piantare degli altri filari in mezzo a quelli esistenti ottenendo un vigneto con interceppo 80cm ed interfila 125cm circa, alla "Francese". Al posto del trattore potrei usare il motocoltivatore ed i trattamenti invece dell'atomizzatore potrei acquistare uno a spalla con ventilatore. L'idea di un vigneto con 10000ceppi/ha mi piace assai. I miei timori sono i seguenti: 1) Ombreggiamento reciproco: dovrei tenere le spalliere basse, a 150cm da terra e conseguentemente il tralcio di produzione non dovrebbe essere più alto di 50cm da terra; 2) Eccessiva competitività tra le piante, ma forse andrebbe a vantaggio della qualità. Qualcuno ha esperienza e/o consigli in merito?
secondo un mio parere,la distanza tra i ceppi deve essere al minimo,mentre tra le file piu largo vai meglio è!!!!vai a complicarti la vita con trattamenti a spalla e motocoltivatore? non so se ti conviene...a parte che crei ombreggiamento e poco circolo di aria...io possiedo un piccolissimo vigneto con filari larghi 120cm,ci passo filo filo con il motozappa,non ti dico che scomodità....il nuovo vigneto le file le ho fatte 210cm e mi trovo benissimo...come detto,le file secondo il mio parere devono stare almeno sopra i 200cm...
Sei già stretto così. Trattare a spalla è un suicidio se puoi farlo col trattore. Invece avresti potuto sfalsare le distanze tra i filari, ossia uno a 2,50 e l'altro a 1 metro, poi un altro a 2,5 e un a 1 metro e così via, trattando solo da una parte e facendo un effetto "recupero". Però sinceramente devi sempre prima pensare alla comodità.
Intanto grazie per le risposte. Per quanto riguarda i trattamenti, adesso che ho iniziato ad usare l'atomizzatore mi sono reso conto che non risparmio molto tempo rispetto alla spalla perchè il tempo che recupero tra i filari lo perdo per montare l'attrezzo, pulirlo, fare manovra nelle cappezzagne. Se a spalla mi ci vuole 1 ora, con il trattore mi ci vuole 3/4ora, non di meno. Per quanto riguarda la lavorazione del terreno, ho un aratrino interceppo che è molto pratico, ma siccome in futuro vorrei lasciare inerbito + pirodiserbo (oppure gliphosate) sotto i filari, alla fine mi basterebbe un trattorino rasaerba e sarei a posto anche con interfila 1,2mt. Il fatto è che portando la densità a 10000ceppi/ha aumenterei la produzione ed anche la qualità. Proprio in tema di qualità ho fatto una ricarca ed ho trovato pareri discordi: Tutti gli studi concordano che fino a 5000/6000 ceppi/ha la qualità sale proporzionalmente alla densità. Da questo valore in poi la situazione non è bene definita, mi par di capire...
Se ti trovi meglio con la pompa a spalla buono per te... su tutte le cose c'è un limite! non è detto che aumentando di molto i ceppi per ettaro aumenti la qualità! c'è sempre un limite...poco fa lessi che presero in considerazione 3 vigneti con la stessa cultivar e con 3 distanze tra loro diverse! il vino con più gradi babo più colorato e profumato veniva dal vigneto con distanza maggiore rispetto al vigneto che aveva distanza tra interceppi sui 70cm...quindi non bisogna mai esagerare altrimenti fai più un danno che un bene
Sauvignon82 ha scritto:Il fatto è che portando la densità a 10000ceppi/ha aumenterei la produzione ed anche la qualità. Proprio in tema di qualità ho fatto una ricarca ed ho trovato pareri discordi: Tutti gli studi concordano che fino a 5000/6000 ceppi/ha la qualità sale proporzionalmente alla densità. Da questo valore in poi la situazione non è bene definita, mi par di capire...
Infatti, a prescindere da altri interventi per migliorare la qualità, c'è un limite oltre il quale la densità di impianto non determina miglioramenti. Forse al sud potrebbe anche andare bene come vuoi fare tu ma qua al nord secondo me avresti problemi di ombreggiamento e soprattutto di minor arieggiamento, con tutte le conseguenze che puoi immaginare di malattie e marciumi (senza entrare nel merito della comodità degli interventi in vigneto).
Personalmente sono un po' contrario a queste regole "matematiche", del tipo più vigne metto nell'unità di superficie e più la mia uva sarà buona. A fare la differenza non sono i sesti d'impianto, ma la gestione complessiva del vigneto: il giusto equilibrio vegetativo della vigna (che non sia troppo elevato quindi non esagerando con le concimazioni), la corretta esecuzione puntuale delle pratiche agronomiche, il numero di grappoli che si lasciano sulla pianta in base alle sue possibilità. Queste sono le cose che fanno la qualità...i sesti di impianto hanno pure la loro influenza, ma non è per nulla automatico che rimanendo "stretti" si assista ad un apprezzabile aumento della qualità