Amici del forum ho un vigneto di 700 ceppi guyot al centro Sardegna, manca di irrigazione, la qualità e la quantità del vino che produco è abbastanza buona. Siccome il tempo da dedicare alla vigna è sempre meno, parlando con alcuni amici ho sentito che potrei dedicare meno lavoro avendo la stessa quantità e qualità del prodotto. Mi e stato detto che posso eliminare il lavoro della sfemminellatura (che è quella che mi crea più problemi) facendo si che dopo aver legato la vite ai fili debba soltanto passare con la barra falciante e tagliare tutti quei rami che si allungano troppo, ma ovviamente devo fare delle concimazioni fogliari per sopperire al nutrimento che si assorbono le femminelle. Se cosi fosse a me va anche bene, ma la domanda che mi viene spontanea è, a questo punto la famosa areazione per evitare malattie varie non è più necessaria? Premetto che quando curo la vite faccio uso di prodotti sistemici. Grazie ciao
Le condizioni peculiari della Sardegna e del vitigno in questione non le conosco. Secondo me però, se devi cimare la vigna è inutile concimarla. Più concimi e più vegeta. Evita la concimazione fogliare (che a mio avviso deve essere solo un aiuto in caso di bisogno), pota la vigna con la barra e lascia le femminelle, che apportano grado zuccherino al grappolo. Concimare significa solo dare ulteriore forza alle femminelle. Invece queste non eliminano forza al grappolo, anzi, lo nutrono grazie all'azione di fotosintesi delle loro foglie nuove. Defoglia e toglile solo vicino al grappolo per areare. Da noi ci sono macchinari che defogliano, in un ora fanno un ettaro bilateralmente. Questa operazione andrebbe fatta subito dopo la fine della fioritura però, per evitare scottature.