salve amici del forum. Quest'anno, causa impegni, piogge e terreno troppo bagnato, non mi è stata possibile fare la concimazione primaverile. E' possibile per l'anno prossimo anticiparmi, con una concimazione post-vendemmia, e in che quantità? posto che quest'anno, nonostante un'inizale peronospora devastante, l'uva è veramente abbondante e anche la vegetazione sembra in buone condizioni.
Da noi, ma sono terreni molto dilavanti, si usa dividere la concimazione in tre volte. Risveglio vegetativo, allegagione e post vendemmia. La quantità dipende dal tipo di pianta, di terreno e dallo stato di salute. Non è facile dare consigli, ma meglio un po' meno che troppo. Se hai una pianta che ha fatto tanta uva e una vegetazione vigorosa allora forse hai fatto bene a non concimarla a primavera. Ha fatto molto frutto e forse va un po' sostenuta. Se è bella verde io rimanderei tutto a primavera, facendo un 3% di volume d'acqua di urea (quindi azoto puro) per farle superare lo stress della vendemmia. Però se sta continuando a vegetare allora no.
Anche io ho concimato solo lo scorso autunno con organico, s non sbaglio pollina. Anche io ho avuto produzione abbondante, ma sarà dipeso dalle piogge di febbrai, dalla concimazione o dal meteo?
Può essere dipeso anche dalle pioggie abbondanti. Si vocifera (questi termini sono volutamente generici perchè non li faccio miei, ma li riporto per come li sento senza avere basi scientifiche su cui giurarci sopra ) che, a causa del inquinamento atmosferico, ogni pioggia apporti azoto al terreno. Comunque la pioggia aiuta a far vegetare la pianta.
Posso confermarti per esperienza personale che in un paio di impianti sassosi, fortemente dilavanti e stanchi, una concimazione chimica in un caso e una stallatica nell'altro, hanno apportato significativi aumenti di vegetazione e pezzatura del prodotto. Sulla quantità invece solo indirettamente.