Ho un terreno sull'estremità sud-orientale della sardegna, e vedo vaste aree della mia zona coltivate ad alberello. Abito a Sassari ma la differenza climatica è abissale. La piovosità è scarsissima, soprattutto quella estiva (226 mm annui). E le temperature altissime. Sopra i 35 gradi ma abbiamo punte di 40 e oltre. I venti prevalenti sono soprattutto lo scirocco e il maestrale Poiché mi chiedo come la vite possa sopravvivere in un ambiente così ostile ho preso in considerazione la possibilità di allevare alcune viti ad alberello come da tradizione del posto. Potete consigliarmi come impostare i primi anni per la coltivazione ad alberello? Potete consigliarmi varietà adatte? Ho pensato finora allo Zibibbo, vitigno siciliano, ma temo che qui in Sardegna non si trovi. Cosa ne pensate del Pizzutello bianco, varietà siciliana, molto pregiata. Potete consigliarmi alcune varietà a bacca rossa da coltivare?

sicuramente qlc utente che ti risponde in merito uscirà senz'altro.Ma mi chiedevo visto che è tradizione colrivare la vite ad alberello nella tua zona(e dalla tua descrizione ambientale penso sia l'unico sistema di allevamento possibile) xchè nn mettere i vitigni autoctoni????

Monica e Cannonau su 140 Ruggeri o 1103 Paulsen

Vista la tessitura del terreno, tenendo conto che è piovuto da poco, vedo il terreno rosso, ma ricco di sostanza organica, humus. Vedo da alcune parti il terreno un po' scuro (humus). Cosa ne pensate? Appena avrò tempo vi pubblicherò le foto. Vi ringrazio intanto. Buona sera.

credo chei portinnesti indicati in presenza di terreno ricco di sostanza organica inducono una vigoria eccessiva che sembrerebbe non compatibile con lo sviluppo ad alberello

Il colore non potrebbe essere dovuto invece all'umidità del terreno?

Non vorrei che la qualità risentisse dell'eccessiva vigoria.

Se non puoi irrigare, piove poco e le temperature sono elevate 140 Ruggeri. Più contenuto del 1103 Paulsen. Sennò il 775 o 779 se li trovi (e ti fidi di chi te li vende).

Risposta di Pedru in una discussione simile di 3 anni fa:

In Sardegna era praticamente l'unico sistema di potatura nelle vigne ("alberello sardo"), i vitigni (= varietà di uva) in ciascuna vigna erano quasi sempre mischiati secondo una certa tradizione che poteva cambiare da una località all'altra. Anche decine di vitigni, tutti rigorosamente autoctoni. Ormai questa tradizione è andata in disuso: si usa una potatura a spalliera (cordone speronato o Guyot) per i motivi accennati da Geo: più praticità nella potatura, passaggi di trattore, uso di anticritogamici ecc. Le vigne di una volta non esistono (quasi) più! La mia, per esempio è a Cordone speronato con i nostri vitigni autoctoni ben disposti e separati in filari: Cannonau, Cagnulari, Pascale, Monica di Sardegna per le uve nere, e Malvasia di Sardegna, Moscato di Sardegna, Laconalza e Taroppu

Quali caratteristiche hanno il porta innesti 779 Po e 775 Po. Ho già letto qualcosa, ma vorrei sapere il parere degli esperti . Come posso ottenere poi delle varietà di vite Zibibbo? Grazie