La tecnica di potatura che descrivi te, dovrebbe essere il "cordone speronato"...nella tecnica "guyot", si lasciano solo due rami per ramo principale:
di solito a quello esposto più in basso si lasciano 2-3 gemme e serve per la "produzione dell'anno successivo"; a quello più in alto se ne lasciano 6-8, in base alla "robustezza" del ramo, e quindi alla "forza" che esso ha per "nutrire" tali gemme. Possono esser fatte variazioni da caso a caso, ma il numero di rami lasciati per ogni ramo principale della vite,
non è mai superiore a due
. Anche il mio terreno è molto argilloso (46% di argilla) e lo concimo subito dopo la potatura ma, ha il vantaggio (sotto un punto di vista), di avere querce nei paraggi che, nella stagione autunnale, lasciano cadere migliaia di foglie su di esso, concimandolo). Dopo concimazione eseguo fresatura e non aggiungo altri ammendanti (tra l'altro, lascio i tralci potati della vite e le canne vecchie a terra nei filari, in modo da "tritarli" e sotterrarli all'atto della fresatura, apportando altre sostanze al terreno). I terreni argillosi hanno il vantaggio di trattener meglio la sostanza organica immessa, anche se, di contro, richiedono numerose (e faticose) lavorazioni, trattandosi di un terreno "asfittico"