Black rot

Nel mio microvigneto (merlot e nebbiolo) si è verificato un attacco di marciume nero nei grappoli. Molto lieve in verità, solo qualche acino quà e là però chiedo, visto che è già iniziata l'invaiatura (molto in anticipo rispetto agli altri anni) e prima di posizionare le reti antiuccello, se ha senso toglierli uno a uno per evitare il propagarsi dell'infezione.
A questo punto, comunque, si può fare ancora qualcosa per bloccarla?
Grazie.
Ciao.

Se parli di botrite devi trattare con poltiglia bordolaise e sei ancora in tempo per farlo.

Ciao

No, no. Intendo proprio Black rot o marciume nero che, tra l'altro, attacca pure l'uva fragola...
Ciao.

Il black rot sul grappolo credo (ma prendilo con le pinze) si fermi all'invaiatura come l'oidio. I rameici hanno effetto contenitivo anche sul black rot, e in questo periodo direi di usare quelli.
Naturalmente se riesci a togliere gli acini colpiti tanto meglio

Grazie leo. Avevo letto qualcosa su questa patologia; si parlava di picnidi presenti sugli acini che danno l'infezione secondaria ma senza precisare in quale periodo si sarebbe sviluppata e se si comportasse come la peronospora larvata. Da quì la mia domanda.
Seguirò comunque il tuo consiglio e darò un'ultima passata di bordolese con zolfo. Mi spiacerebbe se la malattia progredisse perchè l'uva, quest'anno, è molto bella.
Mi piacerebbe sapere però se sono l'unico del forum ad avere questo problema o se è più diffuso.
Ciao.

salve a tutti
lo scorso anno ho avuto un'infestazione di blak rot appena formati i grappoli. devastante! tutto era iniziato quattro anni fa ma nulla a confronto, infatti l'avevo quasi ignorata. Ad infestazione in atto un agronomo venuto in vigna mi aveva consigliato due trattamenti ravvicinati con mancozeb e l'infestazione si era bloccata (con perdita del 50% del prodotto).
Sempre su indicazione dell'agronomo quest'anno ho trattato due volte con mancozeb prima della fioritura e fino ad una settimana fa non vi era traccia della malattia. Proprio oggi in occasione di una visita in vigna ho notato qualche acino intaccato dal black rot solo in un vitigno autoctono di scarso pregio. Ho tolto tutti gli acini infettatti e sono intenzionato a tenere sotto controllo l'evolversi della situazione. I vigneti concomitanti col mio nei quali non è stato fatto alcun trattamento specifico per blak rot hanno perso tutto. Nella foto l'inizio della malattia dello scorso anno.

Allegati

Il problema del blak rot è che sverna nella pianta e, in toeria, si dovrebbero eliminare tutte le parti legnose che restano dopo la potatura, compresi i viticci! Difficile.
Il bello è che viene curato facilmente con mancozeb o folpet. Ora questi prodotti hanno un tempo di carenza di 21 giorni e forse non ce la fate.
Per il prossimo anno invece cominciate da subito con questi, che è nella prima primavera che si sviluppa il fungo. Due trattamenti sono pochini però.
Eliminare le parti visibilmente malate è sicuro di aiuto, ma vanno distrutte fuori dal vigneto.

mortotoccaci ha scritto:Il problema del blak rot è che sverna nella pianta e, in toeria, si dovrebbero eliminare tutte le parti legnose che restano dopo la potatura, compresi i viticci! Difficile.
Il bello è che viene curato facilmente con mancozeb o folpet. Ora questi prodotti hanno un tempo di carenza di 21 giorni e forse non ce la fate.
Per il prossimo anno invece cominciate da subito con questi, che è nella prima primavera che si sviluppa il fungo. Due trattamenti sono pochini però.
Eliminare le parti visibilmente malate è sicuro di aiuto, ma vanno distrutte fuori dal vigneto.

Dici che è ancora possibile un attacco sui grappoli nonostante sia già iniziata l'invaiatura? Per ciò che riguarda la prevenzione, il rame proprio non serve a nulla? allora, come fanno i "biologici"?
Per i viticci mi hai dato l'input (già volevo farlo gli anni scorsi): mi armerò di cannello e bomboletta con gas liquido e darò una bella scottata a tutti quelli rimasti sui fili.
Grazie.
Ciao.

Alla prima domanda non so rispondere, ma direi in teoria no.
Il rame non è efficace in prevenzione quanto il mancozeb.
La viticultura biologica resta per me un mistero.

E' un paio di anni qua da noi che rompe più le balle il black rot che l'oidio...