Scusa, chiedo solo per mio aggiornamento: da dove si evince tale divieto? Ho provato a cercare - e probabilmente mi è sfuggito - ma non ho trovato un riscontro normativo in tal senso, neppure sul Disciplinare di Produzione Integrata Volontaria ERSA-FG (né sulle norme generai né su quelle per coltura).

L'idea in sé non è retorica, ma semplicemente è attualmente inattuabile per il tipo di patogeno in argomento.
In linea teorica essa idea afferisce al principio fitoiatrico di "riduzione della popolazione iniziale del parassita", e per certi versi a quello di "protezione" (impedire che il parassita venga a contatto con l'ospite suscettibile).
Per certe malattie, come la bolla del pesco, si parla di "trattamenti estintivi", cioè diretti a eliminare il più possibile l'inoculo che si appresta a svernare (in tal senso l'ultimo intervento di Morotoccaci).
Circa la "protezione", si può impedire a un insetto di raggiungere l'ospite (es. con reti) ma è impossibile arrestare le spore fungine: per certi patogeni (es. ticchiolatura del melo, brusone del riso, cercospora della bietola, maculatura bruna del pero) esistono delle apparecchiature chiamate "captaspore" in grado di raccogliere appunto ciò che fluttua nell'aria e portarlo su nastri o vetrini che poi vengono analizzati al microscopio per l'identificazione delle spore: questi sistemi sono impiegati esclusivamente per monitoraggio (detto aerobiologico) essendo in grado di catturare solo infinitesime quantità di spore del patogeno cercato.

In effetti nessuno dice che è vietato trattare ma quando facciamo il patentino ci dicono di trattare quando il danno che il patogeno procura è superiore al costo dell'intervento. Ossia bisogna valutare la soglia di danno prima di intervenire. Motivo per cui p.es è stato eliminato il primo intervento contro le tignole che secondo tutti noi viticultori era invece il più utile per abbassare la popolazione e ridurre il danno futuro, che a quel punto non era più valutabile.
Nel post vendemmia la mia soglia di danno non esiste in quanto non ho più ne il frutto da proteggere ne la sua maturazione. Abbiamo provato spesso a difenderci, noi vivaisti, dicendo che a noi serve la più completa maturazione del tralcio ma nessun docente al corso fitosanitario ci ha passato la provocazione.

Grazie per la precisazione.
Per la tignoletta avete mai provato con le tecniche di disorientamento sessuale?

Qualcuno lo fa, ma l'areale deve essere molto ampio e da noi coltiviamo "orti". Se ne parla ogni anno ma poi non si fa mai niente di sistemico. Facciamo la confusione sessuale per le cocciniglie che hanno una mobilità limitata.

Dopo il disastro della peronospora ho fatto qualche foto a vigne che mi lasciano dei dubbi, inserisco le foto se qualcuno mi può dare la sua opinione se tenerle per l'anno prossimo oppure sostituirle. Grazie in anticipo

Questa è il secondo invio di foto

Queste sono due foto di quello che è successo quest'anno prima di usare i prodotti che mi avete consigliato. E' peronospora?
Saluti e grazie

Qualcuno di buona volontà riesce a darmi qualche consiglio? Ho scoperto anche di avere avuto anche parecchio oidio almeno a giudicare dalle foto che ho trovato in internet. Ciao

Hai seguito un programma di concimazione in questi anni? Dalle prime foto,
in particolar modo la quarta, direi che c'è carenza di elementi.

Ciao