Ok farò come dici, comunque ho dato un'occhiata stasera, e alle foglie sembra che abbiano sparato, anche se la grandine era piccola è arrivata assieme ad un vento molto forte, saluti.
Faccio l'esempio di come ho ragionato per il trattamento di oggi: 1) sarei dovuto andare domani da calendario ma mette pioggia e vento ad ore imprecise, così ho anticipato oggi (dovrò fare un bel regalo a mia moglie). 2) Le previsioni per la settimana mettono pioggie sparse ogni giorno. Di solito con una previsione di brutto tempo per 10 giorni avrei fatto un sistemico. Però le temperature sono basse, la vegetazione non cresce e il pericolo di inoculo è medio basso. Così ho optato per una copertura con folpet che tiene 40mm di pioggia (il rame col freddo tra l'altro non va bene, rallenta la crescita). 3) Oltre allo zolfo ho aggiunto Kharatane dato che lo scorso anno ho avuto un piccolo attacco di oidio (e io non me lo posso permettere per evidenti motivi) e con le temperature così, l'odio non sembra ma va a nozze. Fare il Kharatane con mezza parete permette di usare mezza dose (ovviamente ugelli tutti a bersaglio) con un buon risparmio di costi e di utilizzo (se ne possono usare 3 o 4 all'anno). 4) Ora valuterò le piogge e la pressione della malattia da bollettino regionale. E anche quanto sarà cresciuta la vigna. Se avrò paura di essere stato scoperto entrerò con folpet più Dimetomorph. Se non avrà piovuto così tanto via di copertura normale invece. 5) Se le temperature torneranno decenti allora con la copertura potrei pensare ad un fosfito di potassio (o fessetyl allumino se vi piace) che vanno in accumulo. Col freddo mai usarli. 6) Col freddo un vigneto mi gira al giallo, clorosi ferrica importante. Farò domani al piede 10kg di nitrato di magnesio e 10 kg di ferro chelato ad ettaro. Così sfrutto le piogge per portarlo alla radice in tempi brevi. Sciolgo in una botte e via. 7) Già che ci sono faccio la concimazione primaverile dei vigneti (2 quintali ad ettaro di NPK per me). E la pioggia lavorerà per me permettendomi di non disperdere l'azoto. Forse sono un filo in ritardo per il glera e in anticipo per le varietà tardive ma non posso fare miracoli. 8) Comincio con la confusione sessuale delle cocciniglie in settimana. Serivrà il K-way.
Questo per dire cosa? Che in base alle previsioni meteo e a come si muove il mio vigneto decido, cambio e cerco soluzioni. Cambiare idea anche due volte al giorno in agricoltura è fondamentale. Bisogna essere pronti e io per esmpio oggi ho finito la nafta ... Succede.
Molto bella spiegazione. Ciò che un amatoriale come Cabibbo secondo me può (deve) ricavare è che non esiste un sistema standard 'ricalcabile', ma ci si orienta in base all'esperienza sul proprio vigneto, propria zona e proprie aspettative anche ecconomico-commerciali-produttive, seguendo i bollettini e utilizzando al meglio i prodotti che ragionevolmente saranno limitati (come antiperonosporici penso non più di 3-4 sostanze attive a diverso meccanismo di azione).
Seguo con molto interesse questa discussione e gli interessanti consigli professionali che vengono dati. Nel mio piccolo concordo che bisogna partire da direttive di base ma poi, come giustamente gia' fatto notare, queste direttive devono essere adattate alla propria zona ed esperienza. Riporto solo a titolo di esempio la mia situazione. Io al momento nel mio piccolo vigneto di piedirosso non ho fatto ancora alcun trattamento. Mio cognato e mio cugino con vigneto di falanghina, ad oggi hano gia' fatto due trattamenti. Questo perche' pur avendo i vigneti ad un centinaio di metri di distanza ci sono delle differenze che determinano tempistiche diverse. 1) il mio vigneto si trova sul fianco della collina, loro invece lo hanno alla base della collina quindi in "pianura". 2) in pianura la rugiada (e quindi relativa umidita') e' molto marcata... da me e' quasi assente (piu' ventilato). 3) la falanghina rispetto al piedirosso e' piu' precoce come germinazione. Ieri facevo un sopralluogo nel vigneto di mio cognato e nonostante abbia iniziato i trattamenti domenica scorsa, c'era gia' qualche traccia di peronospera... da me invece niente nonostante non abbia fatto trattamenti. La mia umile esperienza solo x dire che ci possono essere delle variabili anche nella stessa zona
Grazie Mortotoccaci, veramente una bella lezione e c'è parecchio da imparare, sapevo che bisogna adattarsi in base alle condizioni e al meteo, però con temperature così basse non mi era mai capitato, comunque lunedì, martedì e mercoledì da me c'è previsto pioggia ho dato il folpet giovedì scorso, giovedì (previsto sole) prossimo valuterò se passare al sistemico oppure folpet+dimetomorph, se si alza la temperatura penso sia meglio il sistemico. Saluti
Aggiornamento su cosa è successo: Ieri notte 35 millimetri. Diciamo che ero coperto e non dovrei correre rischi. Però rimette piogge fino al 25, forse anche 26 mattina. Quasi impossibile per me rifare il trattamento. Vegetazione bagnata, pantano ovunque. Credo che entrerò venerdi con folpet e dimetomorph e poi aspetto le prossime piogge. Intanto mi confronto con un paio di colleghi che sono nella mia situazione. Per ora piogge sono previste per il venerdi della prossima settimana (anche se quelle a lungo termine sono poco attendibili mi rifaccio a quelle). Quindi mi preparerò per il giovedì 2 maggio con una normale copertura. Se avessi anticipato i trattamenti per paura o mancanza di tempo (anche se mi pesa lavorare di domenica) ora sarei più in difficoltà con le decisioni e magari dovrei fare interventi aggiuntivi con costi maggiori. Sicuramente non è facile ma ragionando bene si può fare. Poi tra un mese, venti giorni vedremo se avrò avuto ragione e non ci saranno macchie di peronospora. Intanto il gelo dell'altro ieri mi ha fatto un discreto danno su un pinot grigio.
[quote="mortotoccaci"]Aggiornamento su cosa è successo: Ieri notte 35 millimetri. Diciamo che ero coperto e non dovrei correre rischi. Però rimette piogge fino al 25, forse anche 26 mattina. Quasi impossibile per me rifare il trattamento. Vegetazione bagnata, pantano ovunque. Credo che entrerò venerdi con folpet e dimetomorph e poi aspetto le prossime piogge. Intanto mi confronto con un paio di colleghi che sono nella mia situazione. Per ora piogge sono previste per il venerdi della prossima settimana (anche se quelle a lungo termine sono poco attendibili mi rifaccio a quelle). Sempre molto esaustivo, da me domani 25 dovrebbe esserci bel tempo, perciò rischio a fare un trattamento, sono indeciso se andare di folpet e dimetomorph oppure usare un sistemico + folpet. Stasera ci penso comunque se c'è un consiglio è sempre bene accetto. Saluti
Alla fine ho deciso per folpet + dimetomorph oggi c'è stata una discreta giornata con sole e un pò di nuvole, spero che il tempo tenga. Il sistemico la prossima volta. Saluti
Da me i modelli previsionali hanno consigliato di mettere il trattamento più vicino possibile alla prossima pioggia. La quale secondo alcuni siti può essere questa notte o martedi. Dura la vita del viticultore. Sicuramente userò il curativo con la copertura. Dato i 5 gradi di minima credo rischierò ad andare lunedi. Sul campione non trattato della regione FVG è uscita la prima bolla di peronospora e si riferisce ad un'infezione dovuta alle pioggie del 1 aprile. 20/25 giorni dopo escono le prime macchie. Poi con l'andare della stagione il ciclo si dovrebbe far più breve. Sicuramente qualcuno ne sa più di me sull'argomento. Quindi chi vede macchie deve tenere conto (specialmente all'inizio) del tempo che ci mette la peronospora a far uscire la macchia su foglia. Questo serve per regolrsi il prossimo anno. Non so di che vigneto parli la regione FVG ma al 1 aprile sicuramente nessun vigneto rispettava la regola dei 3 10. Utile ma non sempre veritiera.
Il periodo di incubazione, e quindi comparsa delle iniziali macchie d'olio, è in funzione di temperatura e umidità, variando da un minimo di 4 giorni (T> 23/24 e U.R. elevata) a più di 14 giorni con tempo asciutto e freddo. Per la comparsa della efflorescenza ci vogliono almeno 13 °C (optimum intorno ai 22) e U.R. 70-80% (sperimentalmente almeno 4 ore di buio).
La regola del 3x10 fu messa a punto nel lontano 1947 dal prof. Baldacci (che ho avuto la fortuna di conoscere quando era ancora in vita), ma si tratta di una regola empirica ancorché utile e facile da seguire: in base alle nuove conoscenze ad esempio i 10 mm di pioggia in due giorni non sono sufficienti a consentire la germinazione delle zoospore in condizioni di terreno asciutto; viceversa se il terreno è già intriso di acqua, bastano meno di 10 mm di pioggia; la temperatura di 10 °C peraltro deve essere intesa come media giornaliera.
Oggi si sa che le oospore quiescenti completano la maturazione prima della fine della dormienza della vite, e germinano più rapidamente al germogliamento della vite (il tasso di germinazione poi si riduce a partire dalla piena fioritura). L'identificazione del momento più opporturo per il trattamento contro l'infezione primaria è ancor attualmente difficile da identificare. Esistono modelli previsionali, come il DOWGRAPRI, che tengono conto delle diverse fasi della patogenesi in rapporto ai dati meteo-climatici (latenza, germinazione oospore, sopravvivenza zoosporangi, rilascio zoospore, infezione); L'ERSA ha messo a confronto alcuni modelli confrontandoli con la regola del 3x10, concludendo che i modelli vite.net® e VMPlasmopara, testati in Friuli Venezia Giulia, hanno fornito una buona predizione delle infezioni.