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Aprire un'azienda agricola 
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Iscritto il: 08/10/2015, 7:57
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Località: Abruzzo
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Buongiorno a tutti,
sono una studentessa di viticoltura ed enologia ma sono alle prime armi, non ho familiari nel mondo del vino, né ho mai avuto genitori o parenti che abbiano mai avviato un'azienda agricola.
Dopo la laurea il mio sogno sarebbe di aprire una piccola cantina di vini biologici. Il fatto è che l'università non mi sta preparato a coltivare un vigneto... bensì mi ha solo fornito alcune basi teoriche della viticoltura , ma in termini di pratica / tirocinio non ho avuto occasione di approfondire e sperimentare gli argomenti trattati.
Vorrei chiedere ai viticoltori di questo forum se secondo loro è possibile per una ragazza gestire da sola o con un aiuto( magari di un viticoltore più esperto) un paio di ettari di vigneto e se è sufficiente per mandare avanti una piccola cantina.
Grazie
Attendo i vostri commenti.
Buona giornata a tutti
Silvia


08/10/2015, 8:10
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pm


08/10/2015, 8:16
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Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Tutto si può fare, ma un paio di ettari è troppo poco. A meno che l'azienda non sia nello champagne.
Diciamo che una zona vocata, che faccia vini di pregio da 10/15 euro a bottiglia deve avere alle spalle minimo 10/12 ettari di vigneto secondo me.
I costi iniziali sono mostruosi e, a mio avviso, con le ristrettezze sul credito attuali, se non si parte con spalle coperte è difficle.
Inoltre aggiungi il cambiamento della norma sui diritti di reimpianto ...
In più sei senza esperienza, quindi ti servirebbe un responsabile di campagna e/o un enologo che sappia il fatto suo ... se almeno riuscissi a coprire tu una di queste due figure professionali sarebbe più facile.


08/10/2015, 10:54
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Iscritto il: 14/06/2014, 12:57
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Mi permetto di non essere d'accordo.
La resa "media" di un ettaro di vigneto (con buona pace di Trilussa...) è di 100 quintali, che danno, sempre in media, 70 ettolitri di vino.
Con due ettari, arriveresti a "poter" produrre 140 ettolitri di vino, 14.000 litri.
SE il prezzo di vendita fosse di soli 2,5 € al litro, incasseresti 35.000 € ; se fosse di 5 € al litro, incasseresti 70.000 €.
Sono tanti, sono pochi?
Nel caso da te prospettato dei 12 ettari, anche considerando rese minori, sono sempre 800 ettolitri di vino... anche considerando un prezzo di soli 10 €/litro, siamo ad 800.000 € di incasso.
Ma quanto dovrebbe investire?
E dove troverebbe 7200 ore di manodopera "esperta" disponibile?
Soprattutto senza avere lei esperienza?
Purtoppo hai ragione su tutto: i costi di inizio sono altissimi, il credito non viene concesso, i prezzi spuntati sono bassi, l'agricoltura è in crisi.
Ma è anche vero il contrario.
Trovami un settore che riesca a pagare così poche tasse in proporzione al reddito, e che riceva così tanti contributi a "fondo perduto".
Tutti si lamentano, ma nessuno vende , e sono due anni che giro a vedere terreni.
O meglio, vendono, ma al massimo del "prezzo di mercato" !!!
Una cosa da considerare, se vuoi comprare terreno "nudo" per impiantare un vigneto, a parte il prezzo del terreno, dei "diritti di reimpianto" (fra un pò, pochi mesi, gratuiti), è la manodopera.
Servono tantissime ore di lavoro per gestire "bene" un vigneto (diciamo 600 ore all'anno?); e soprattutto, serve gente "esperta".
Ho visto potatori improvvisati danneggiare la produzione di vari anni in solo un week-end di lavoro!
Se è pensabile partire con due ettari , non lo è iniziare dal nulla con una estewnsione di 12!!
E qui arriviamo al dunque.
Valuta i costi e la possibilità di impiantare vigneti per lavorarli a macchina , almeno per quanto riguarda la vendemmia.
Se devi appoggiarti a qualcuno per tutto, e in più devi partire da zero, forse vale la pena valutare l'affitto/acquissto di azienda vitivinicole già avviate.


08/10/2015, 20:22
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Iscritto il: 27/07/2011, 13:09
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Approvo l'analisi di Tizio8020, la parola magica è però "mercato", se credi di doverti infognare nel mercato nazionale,
meglio lasciar perdere, se invece hai vedute più ampie, le cose cambiano e parecchio.
Abbiamo superato quest'anno la produzione della Francia, siamo primi al mondo, ma è un grande male per il mercato
nazionale, se vuoi guadagnare di più devi aprire i tuoi orizzonti ed esportare, tutto quello che produci, senza se e senza ma...
Attualmente Italia e Francia si danno battaglia anche a colpi bassi verso mercati come la Cina, la Russia e il resto del mondo,
gli unici dove puoi guadagnare quella percentuale in più che ti permette di vivere decentemente, sicuramente senza nemmeno
puntare sul biologico....

Ciao

_________________
Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


08/10/2015, 20:55
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Iscritto il: 14/06/2014, 12:57
Messaggi: 216
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Io non voglio spaventare nessuno, anche perchè sono il primo ad aver rinunciato in partenza.
I miei avevano il vigneto dal 1968 (13500 mq), ma non avendo mai saputo innovare, si sono ridotti dopo i primi anni a vendere l'uva alla cantina sociale.
Rese basse, gradazioni basse, sistemi di allevamento obsoleti (pergola e vite maritata!), terreno fetente, argilloso con falda altissima (zona sotto idrovore).
Le poche piante di uva da tavola hanno un prodotto fantastico, ma il resto (moscato, trebbiano et similia) , non ha mai fatto miracoli.
Il nostro "vicino", pur con estensione minore, ha sempre ottenuto vini più che discreti.
E ti tralascio la parte dove racconto la miriade di lavori necessari, trattamenti, lavori vari con il trattore e migliaia di ore di lavoro "per hobby" !

Sono convinto anche io che il futuro sia nell'esportazione, ma occhio che oltre alla Francia, abbiamo altri avversari molto capaci.
Parlo di California e SudAfrica, che ormai hanno raggiunto (se non superato...) diversi produttori "nostrani".
Hanno inoltre il grande vantaggio di saper promuovere i loro prodotti, cosa che "noi" purtoppo facciamo malissimo.
Non puoi produrre avendo come massima aspettattiva la vendita ad un fornitore della GDO, loro guardano solo al prezzo (basso, a prescindere dalla qualità).
DEVI puntare a lavorare meglio possibile, ma soprattutto a incassare il giusto prezzo dai tuoi vini.


08/10/2015, 21:09
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Iscritto il: 30/12/2014, 12:50
Messaggi: 39
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Tutto vero quello che è stato scritto, complimenti.
Manca solo una grossa lacuna : il mercato del fino cambia DRASTICAMENTE in base alla zona. Ad esempio fra sud e nord italia c'è una grossa differenza.
Esempi : se hai la fortuna di ereditare 2 ettari di vigneto in zona Chianti, vivi tranquilla per il resto della tua vita.
Se sei in una zona non DOC, non rinomata per i vini, ecc ecc....2 ettari di sicuro non bastano.


09/10/2015, 9:12
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Dipende comunque da un casino di fattori, nel mio caso però è unicamente una questione di reddito.
Ho avuto la possibilità di piantare poco meno di un ettaro nella zona del Boca DOC, che è una doc poco conosciuta ma che attualmente all'estero sta avendo dei bei riscontri grazie soprattutto ad un produttore svizzero che essendo un ex-commerciante di vino ha parecchi contatti.
Il mio problema, a parte l'investimento iniziale che è abbastanza cospicuo ma comunque si poteva affrontare (tra permessi, rimboschimenti, sistemazione del terreno e impianto eravamo sui 30.000 euro) è che da disciplinare posso iniziare ad imbottigliare la DOC al settimo anno di vendemmia a cui vanno aggiunti come minimo 2 anni di affinamento tra botti di legno e bottiglia (ma spesso bisogna aspettarne di più perché il nebbiolo sui nostri suoli lo si aspetta molto), vuol dire che per i primi 9-10 anni difficilmente vedrei un centesimo e nel frattempo però non riuscirei a mantenere il mio attuale lavoro e contemporaneamente seguire il vigneto in maniera adeguata. Quindi alla fine a malincuore ho dovuto rinunciare


09/10/2015, 10:06
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Località: Abruzzo
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Ringrazio tutti per le risposte.... siete stati molto esaurienti e vi ringrazio moltissimo :)
Tizio8020 come cambierà la questione dei diritti d'impianto ? eventualmente dove posso trovare info in merito?
Sicuramente già pensavo di fare una richiesta per i finanziamenti a fondo perduto e ho visto che qui in abruzzo ci sono diverse possibilità specialmente x l'imprenditoria femminile... certo non sarà la toscana o il piemonte ma in fatto di vini ci difendiamo bene ;) e soprattutto i costi d'avvio sono proporzionati al costo della vita e al costo del vino. quindi tutto è relativo .
Avevo già pensato che effettivamente l'esportazione è la migliore soluzione ma all'inizio pensavo di vendere il vino sfuso in zona giusto per 'mettere a punto' il prodotto. Il problema che più mi tormenta è la gestione del vigneto... un esperto mi serve per forza e immagino che si facciano pagare a dovere :D
c'è per caso qualche agricoltore abruzzese ? :)


09/10/2015, 12:35
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Località: Rauscedo PN
Formazione: laurea
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Tralasciando la follia della cantina per cui le cifre diventano astronomiche ...

Costo di impianto di 2 ettari 60.000 euro
Costo dei diritti di reimpianto per 2 ettari 30.000 euro
Costo di affitto terreno per 15 anni per 2 ettari 30.000 euro
Costo trattore vigneto 50.000 euro
Costo atomizzatore 30.000 euro
Costo carro trasporto uva 15.000 euro
Costo botte diserbo con barra 6.000 euro
Costo gestione del vigneto 4.000 euro annui.
Costo trincia erba 3.000 euro
Costo spandiconcime 3.000 euro.
Altro 3.000 euro

Totale costi su 15 anni di vita del vigneto: 290.000 euro

Per vendere a 5 euro al litro bisogna essere maestri vinificatori e il mercato è saturo in Italia. Devi vendere all'estero? c'è anche il costo venditori.
Un onesto 2,5 son 35 mila euro moltiplicati per 12 anni di prodotti fan 420.000.
Restano 130.000 che fan 6.500 euro all'anno. E devi ancora fare la cantina e pagare l'enologo. Conviene andare a lavorare in fabbrica. Non esistono produttori diretti con meno di 8 ettari. E in zone non vocate la superficie cresce.


09/10/2015, 13:21
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