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Affrontare la peronospora con il rame
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Messaggio |
menestrello
Iscritto il: 13/07/2012, 16:21 Messaggi: 3
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Salve a tutti e piacere di incontrarvi su questo forum. Faccio trattamenti in un azienda di 10 ettari in Veneto. Ho iniziato ad occuparmene io da 3 anni seguendo gli insegnamenti universitari e i consigli dello zio e di altri tecnici. Per quanto riguarda gli insetti sono fortemente informato e potrei fare il consulente. Soprattutto per quanto riguarda la tignoletta, so tutto. Il problema dalle mie parti non è certo l'oidio. Infatti uso la minima dose di zolfo bagnabile e non ho nessun danno. Da me la peronospora è una vera peste e devo armarmi pesante... Così mio zio mi ha insegnato ad usare FOLPET ogni 10 giorni ad una dose superiore a quella massima consentita. Con questo metodo non ho avuto grossi problemi, (2 anni fa 12 trattamenti) solo qualche bollo a luglio per la forte vegetazione che non permette di irrorare per bene tutte le foglie. Solo che questo tipo di difesa è troppo pesante, inoltre io vorrei orientarmi verso il biologico come già sto facendo per la tignola con ottimissimi risultati. Perciò vorrei usare il rame. L'anno scorso ho trattato con rame a partire da metà luglio con Rame (Cu) solubile in acqua da nitrato 11,9% e devo dire che è come se non avessi trattato. Tutte le foglie giovani delle femminelle si sono ammalate. Un vero disastro. Forse ho sbagliato metodo, trattando 1 volta a settimana senza tanto osservare le precipitazioni, forse era meglio usare la poltiglia bordolese. Ho provato a cercare su internet e su vari testi ma non riesco a trovare come si deve trattare con il rame. La mia idea (nata dall'etere) è che le viti devono essere trattate prima di una precipitazione superiore ai 5 mm e non devono essere trascorsi più di 7 giorni dal trattamento precedente. Inoltre dopo la precipitazione che ha dilavato il rame di protezione occorre effettuare un altro trattamento prima della pioggia successiva. Qui mi sorge un dubbio: allora perché subito dopo una precipitazione vedo tanti trattori andare in giro? Bisogna trattare dopo la pioggia e non subito prima? Mi riassumete qual'è la regola precisa di base per difendersi da questo fungo terribile con il rame? Grazie 1000. Spero mi rispondiate a breve.
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13/07/2012, 17:20 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3201 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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Per la mia (poca) esperienza ti posso dire che non c'è una regola precisa. L'unica cosa certa è che il rame viene dato in prevenzione ad una infezione, quindi è più efficace dato prima di una pioggia rispetto che dopo. Chiaramente se la pioggia è molta il trattamento viene dilavato e quindi al termine della pioggia devi ripristinare la copertura facendo un altro trattamento. Una buona cosa è utilizzare l'idrossido di rame quando il rischio di infezione è abbastanza alto (ad esempio dopo una forte pioggia) perché è più aggressivo verso la peronospora mentre l'ossicloruro andrebbe usato per i periodi più blandi perché è più persistente rispetto all'idrossido. Questo perlomeno parlando in generale, ci sono una moltitudine di prodotti con caratteristiche intermedie (ad esempio ci sono prodotti che contengono rame da idrossido e rame da ossicloruro già formulati insieme). Nulla di male se vuoi utilizzare il metodo biologico, però tieni presente che il limite annuo di rame è 6 kg all'ettaro (o meglio 30 kg all'ettaro in 5 anni) e che con i consueti minimi 8-9-10 trattamenti che saltano fuori qua al nord è molto difficile rimanere nei limiti...
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13/07/2012, 17:44 |
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menestrello
Iscritto il: 13/07/2012, 16:21 Messaggi: 3
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si lo so dei 6 kg. C'è anche una proposta della CE di portare tale soglia a 3 Kg/anno!!!
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13/07/2012, 17:54 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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Usare solo un principio attivo per intere campagne di trattamenti e oltre magari quelle che sono le indicazioni di etichetta (per numero di applicazioni)e per di più a dosi oltre il consentito non è una pratica razionale, sia per il discorso resistenze che per il discorso residui. quindi bene che hai abbandonato quella pratica. Andando al tuo discorso prima di tutto inizia a seguire i bolletini fitosanitari della tua zona, che ti inviano le allerte peronospora, tignola ma anche altre problematiche. Cosi già hai una indicazione su quanto trattare ed eviti i trattamenti a calendario, che come hai visto possono diventare poco affidabili. inoltre per la peronospora ci deve essere la pioggia infettante (e oggi si va oltre la regola dei 3 10)quindi devi assolutamente valutare se le condizioni sono favorevoli la malattia. Usa il rame ma se riesci anche altri principi attivi in rotazione e poi se vuoi usare solo rame(seguendo tutte le limitazioni)devi accettare una certa presenza di danno. arieggia inoltre i grappoli. se trattai poco prima di una pioggia è normale che il prodotto sia dilavato, se invece il prodotto ha il tempo di asciugare e la pioggia non è molto intensa, nel caso del rame, si ha una certe ridistribuzione.
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14/07/2012, 10:55 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3201 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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A proposito appunto dell'argomento rame, qualcuno ha mai provato ad utilizzare prodotti a base di gluconato di rame? In Italia dovrebbero essere registrati come fertilizzanti fogliari e non come antiperonosporici, però hanno in effetti una buona funzione antifungina (oltre a permettere di rimanere nei limiti visto che hanno una bassa dose/ettaro)... Volevo aprire una discussione a parte appunto per discutere di questi metodi alternativi/in studio che consentono di contenere la peronospora (ad esempio anche i vari induttori di resistenza), però visto l'argomento mi ricollego a questa discussione...
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15/07/2012, 15:20 |
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OMleoncino
Iscritto il: 06/09/2011, 11:41 Messaggi: 309 Località: mantova
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col biologico, c'è un limite nell'impiego del rame, mi pare di 6 kg/ha. considerata la situazione, non mi sembra che bastino. col rame, un tempo che facevano le poltiglie in casa, piuttosto basiche (con molta calce), sapevano di aver fatto una buona copertura quando, dopo vari trattamenti, la vegetazione era uniformemente tinta di bianco-azurro. oggidì, che si usano prodotti rameici pronti all'uso, si sa di aver fatto una buona "coperta" di rame quando la vegetazione ha un riflesso azurro-metallico uniforme. è meno evidente di quando si usava la calce, ma con l'occhio un pò allenato si capisce. questo vale ovviamente per le zone con forte pressione di peronospora e quando ci si affida solo o prevalentemente ai prodotti rameici
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16/07/2012, 10:04 |
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