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come una volta?biologico..
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micalizio
Iscritto il: 04/04/2009, 23:42 Messaggi: 1063 Località: asti
Formazione: laureato in altro
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devi leggere Columella, non ricordo se il titolo è "de re rustica",un pò datato ma credo sia quello che cerchi
_________________ l'occhio vede quel che la mente sa. Pascal meglio un becco che ti fa amico che un amico che ti fa becco. Micalizio
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08/12/2010, 20:44 |
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Francescolive
Iscritto il: 16/11/2010, 17:34 Messaggi: 16
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Innanzitutto vi ringrazio per le risposte. Non credo sia una chimera, anzi penso che l'agricoltura odierna sia autodistruttiva,antieconomica,innaturale,esauribile.. Secondo me il sistemo odierno è in declino. Troppe spese. Un'agricoltura industriale di massa non è sostenibile. cmq dovrei cercare una qualità di semi di una volta piu resistenti,come un'agricoltore di una volta..)) dove gli potrei trovare??? solo da qualche antico agricoltore?? c'è ancora qualcuno che la pensa cosi???che lavora cosi??? dovrei fare tipo una banca di semi.. interessante... sarebbe un patrimonio colturale non indifferente.. Biologico??... si capisco..non usare determinati prodotti oltre il limite consentito dalla ue?? così mi danno qualche soldo per pagare i prodotti chimici.. saluti Francesco
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09/12/2010, 11:42 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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si ma poi a chi glieli vendi?
i casi sono due , o hai visto un win for live , o hai una rendit aextra e sl tuo fondo COLTIVI TUTTO COME COLTIVVANO AI TEMPI del emdioevo o giu di li..
farlo x autoconsumo cmq hai dei costi.
da un certo punto di vista hai ragione , in itlaia il terreno e' sfruttato al amssimo , un po sono i 5 ettari che ogni giorno vengono asfaltati cementificati ectect..
poi siamo 60milioni di persone , su un territorio dove si e no potrebbero viverne al amssimo 40 ( come un secolo fa) qule sia il motivo per cui siamo quasi il 30% in piu e' ancora da capire ( piu siamo piu gnete ce che dovrebbe pagare al etasse , e venire vessati x questo..)
se tu accusi che l'agricoltura oggi ah troppe spese ti do ragione , il rpobelma e che se nn concimi , l'agricotura organica , ha pochi ricvi , sia in termini totali come plv , che come marginali , che come reddito , perche dopo che uno paga le tasse n tot al metro ( e nn suquanto realmente riavi) e un affitto ... vuol dire che 1 gennaio di ogni anno parti un bel po sottozero..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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09/12/2010, 19:49 |
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Francescolive
Iscritto il: 16/11/2010, 17:34 Messaggi: 16
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win for life???ancora no purtroppo.. rendite vitalizie neanche... cmq venderei un prodotto finito.. tipo il pane.. o piatti tradizionali..un ristorante compra le materie prime?? no? difficile trovarne anche di ottima qualità.. beh io rivenderei ai commensali dell'ipotetico agriturismo.. ai clienti del panificio.. e a chiunque voglia acquistare prodotti di qualità con sapori ormai dimenticati.. non avrei bisogno di quintali.. cmq dovrei potrei trovare varietà di cereali e altre colture piu resistenti??? di una volta???
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10/12/2010, 16:40 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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contatta l'istituto sperimentale della cerealicoltura, vedi se ci sono progetti sulla coltivazione di vecchie varietà o cereali minori(segale, farro). Poi c'è chi la pensa come te: http://www.vinit.net/vini/Campania/Bene ... _6597.htmlSolo puntando a un prodotto di nicchia il discorso potrebbe avere un certo margine
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10/12/2010, 22:36 |
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jgoracci
Iscritto il: 17/07/2009, 18:35 Messaggi: 1302 Località: Paganico GR
Formazione: Produttore animale
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Francescolive ha scritto: per la certificazione si lo imagginavo.. cioè vado dal tecnico che mi analizza il prodotto e mi dice che non ci ho messo niente e mi certifica il tot. Caro Francesco, in realtà non funziona così: per prima cosa devi contattare un ente di ertificazione accreditato che manderà un ispettore in azienda e che "guiderà" la conversione dei terreni in biologico per ca. 3 anni, logicamente pagando! Durante questo periodo, sarà possibile commercializzare i tuoi raccolti come "in conversione", come via di mezzo tra il vecchio sistema ed il nuovo. Solamente alla fine sarà possibile chiamare "biologco" il tuo raccolto. Jacopo
_________________ Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità. Vandana Shiva
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15/12/2010, 19:09 |
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Francescolive
Iscritto il: 16/11/2010, 17:34 Messaggi: 16
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ah..peggio ancora... poi non ci sarà piu nessuno che mi controllerà il terreno??? ma anche se io sul quel terreno prima non facevo nessun tipo di coltura???
cmq grazie marco77 ho visto sul sito,molto interessante... cmq si pensavo propio a una cosa di nicchia.. cioè non su larga scala.. almeno inizialmente..
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15/12/2010, 19:26 |
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marco77
Iscritto il: 08/12/2009, 13:37 Messaggi: 3588 Località: Catania
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
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il controllo successivamente avverrà ogni anno per mantenere la certificazione e il periodo di conversione si deve osservare sempre
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15/12/2010, 22:10 |
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denispol
Iscritto il: 30/08/2010, 22:20 Messaggi: 127 Località: Veneto orientale...quasi Friuli!
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Francescolive ha scritto: noooo nello stesso anno diverse colture. da lavorare ci sono le braccia per la trasformazione non voglio mica fare un'industria di fagiolini in scatola'?? tipo un agriturismo e un panificio che vende il pane e anche altri prodotti tutti provenienti dalla mia coltivazione. Ciao Francesco, sono anni che anch'io ci macino su ma, essendo ragioniere, 4 conti li ho fatti e se vuoi viverci devi fare delle scelte. Il panificio ha delle regole, delle attrezzature e, non per ultimo, serve una certa esperienza. L'agriturismo è tutta un'altra cosa, con altre regole, altre attrezzature e necessita di personale che va pagato (cuoco, cameriera o comunque degli aiutanti). Parti con una cosa alla volta: affitta un terreno (per la certificazione del terreno biologico servono 3 anni), produci il grano (con un terzista che ti lavora la terra), ti trovi un mulino (magari a pietra) che te lo macina, trova prima degli agriturismi o panifici a cui vendere la farina, e vedi come va con costi e ricavi il primo anno. I miei migliori auguri per i tuoi progetti... passo dopo passo. Mandi. denispol
_________________ ...più fatti e meno pugnette!!!
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17/12/2010, 11:34 |
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Francescolive
Iscritto il: 16/11/2010, 17:34 Messaggi: 16
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grazie per la risposta denispol! cosa intendi per fare delle scelte??? hai avuto anche tu un'idea simile??? sono curioso))
cmq non sono ragioniere però ragiono.. e lo scientifico mi ha insegnato a calcolare... scusa per la battuta infelice..))) iniziare come dici...affitto terreno macinazione..lavorazione terreno.. sono solo spese in uscita.. spese annuali.. non una tantum... quindi andrei in perdita ogni anno. perché solo rivendendo farina non penso proprio di pareggiare le spese...( a quanto la potrei vendere la farina'???-anche se certificata biologica italiana di antica specie???) non penso che un panificio o un agriturismo che ragiona con la logica del profitto mi faccio un prezzo ragionevole.. solo rivendendo un prodotto finito potrei almeno pareggiare le spese..o guadagnarci qualcosa.. certo le spese iniziali di agriturismo forno sono non indifferenti,poi dipendenti non vorrei prenderne.. ce la dovrei fare con le risorse familiari.. cmq si dovrei iniziare passo passo..con calma.. grazie per gli auguri... un saluto Francesco
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18/12/2010, 11:20 |
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