Marco ha scritto:Quello a cui pensavi tu assomiglia alla mezzadria ma è un contratto abolito da decenni.
In agricoltura ci sono contratti per lavoro dipendente molto flessibili ma, ovviamente, i lavoratori devono guadagnare.
per carità, sono la prima io a voler che la gente guadagni! La mezzadria non è quello che intendevo! Non è che ci voglio speculare sopra, se c'è guadagno per loro e un pò di prodotti per me bene, se non c'è per loro a me devono nulla. Non so se è chiaro che sto tentando di rimettere in produzione un'azienda di famiglia ferma da 30 anni, se qualcuno ha consigli sono qui
Sono disposta a dare il terreno ad uso gratuito a chi si prende la briga di lavorarlo, o di iniziare una attività con gli animali, ma certo che a tutt'oggi non posso assumere cinque lavoratori, che è il numero di persone ideale per sostenere un'azienda così grande.
Chiaro che chi inizia un'attività lo fa a sua responsabilità, si apre la sua PI e fatica per farsi il mensile e può capitare che vada male ma credo che chiunque voglia lavorare in agricoltura tenga conto che i tempi sono duri e non son rose e fiori. Da parte mia più che dare terreno e acqua gratis non so che fare...
Un esempio: mi ha contattato un tipo che fa il casaro, sui 60 anni, molto professionale e bravo. Mi ha detto che se gli procuravo ( cioè le compravo IO) una cinquantina di capre da latte e lo assumevo regolarmente, lui le gestiva totalmente e faceva formaggi e li vendeva pure in valle, il ricavo sarebbe stato mio. Ok dico io, ma se il tipo si ammala o si inchioda a letto o si stanca e mi molla, che ci faccio con 50/100/150 (coi capretti che nascono) capi di bestiame da mungere? Lo so, per il lavoratore è più comodo farsi assumere, ma per chi eroga lavoro in agricoltura è un bel casotto