Mmmh. Ni. Alcuni anni fa abbiamo avuto bisogno di dismettere una parte di vigneto, poco più di due filari, distrutto dal fuoco. Abbiamo dovuto attendere mesi, l'ispezione da parte di un incaricato, che una volta verificato l danno, e la volontà di non reimpiantare, ha firmato il certificato. Abbiamo quindi potuto vendere i "diritti di reimpianto". Il vigneto originariamente era di 13.000 mq, poi i due fratelli /proprietari hanno fatto la divisione della proprietà, ed a noi son rimasti 2300 mq. "Dismettendo", perdi il dirittto, ma a fare cosa? Perdi il diritto a conferire uve alle varie cantine sociali, mica a fare vino. Dopo questa cosa, abbiamo reimpiantato (in altro sito, ma sempre sulla proprietà) alcuni filari di alberi. Nuovamente viti maritate, ma destinate all'autoconsumo. Fu quell'ispettore che ci spiegò che il limite era 2000 mq . Mi pare che ci fosse anche un numero massimo di viti permesse, ma non ricordo quante. In effetti, fino al 1987 problemi non ce n'erano (se non conferivi a cantine sociali!). Avendo Partita IVA agricola sei soggetto a controlli, ho dei vicini che hanno un vigneto di almeno 8000 mq, ma non avendo Partita IVA...nessuno ha mai chiesto nulla! Diciamo che se quando compi un terreno non risulta "vigneto", sei abbastanza tranquillo . Ma devi pagarlo come terra nuda! Poi sicuramente saranno cambiate le Regole, lo fanno sempre...
Nel dubbio, ho chiesto al babbo. In teoria hai ragione tu, "sarebbero permessi 1000 mq di vigneto", però il nostro di circa 2000 mq è in regola perchè le piante sono alternate ad albero da frutto, alla fine hai 30 barbatelle per filare invece che 100 o più. Questo gli venne detto dall'Ispettore e dalla Associazione. Ma noi temiamo i controlli perchè abbiamo la Partita IVA, se fai tutto da hobbista (autoconsumo puro, non vendi nulla) , nessun problema.
Si ok, era per dire che al momento dell'impianto se superi tot metri quadri devi avere i diritti di reimpianto ma i diritti una volta acquistati non sono cedibili a terzi (per evitare speculazioni da parte di eventuali accaparratori) e quindi terminano il loro effetto al momento dell'impianto: infatti come hai giustamente detto per l'espianto deve venire un ispettore a riconoscere diritti di reimpianto "nuovi". Mi sembra invece che se si vende un impianto in regola deve essere il proprietario a cercare di vendere ad un prezzo che gli permette di vedere riconosciuto, oltre al valore dell'impianto, anche la spesa iniziale dei diritti, altrimenti affari suoi perché naturalmente se poi l'acquirente decide per l'espianto dopo l'acquisto i soldi dei diritti li prende lui non il proprietario originale. Correggetemi se mi sbaglio
Diciamo che se il terreno risulta "vigneto", lo compri e chiedi l'espianto "dovresti" poter vendere i "diritti di reimpianto". Se risulta "terreno seminativo" e basta, finchè lo tieni nessun problema , ma non puoi chieder nulla se espianti. Fermo restando che tu sia un privato, e quindi non venda nulla. Se hai Partita IVA e vuoi vender vino, da qualche parte deve risultare che hai un vigneto! Vero che anche acquistare uva e produrre vino è "attività agricola", ma sempre nel rispetto della prevalenza.
La maggior parte dei vigneti che sto visionando, non risultano come vigneto, ma terreno agricolo di varia natura. Penso a questo punto che non dovrei avere particolari problemi..
Oggi ho visto un altro terreno, molto bello davvero! Rigoglioso e pieno di alberi da frutto, oltre ad un vigneto di 200 piante circa.
L'unico problema è che si trova nel parco dell'etna, ZONA B. E' fatto divieto di costruzione totale, tranne per piccole case rurali. Ma per costruire una piccola casa rurale, devo avere partita IVA ecc?
Secondo voi, posso tenere ferma li, una roulotte? Quindi mezzo mobile?