Certo !!ma voi avete denaro esperienza e molta molta voglia di lavorare e rimboccarvi le maniche da mettere sul piatto ?????

Secondo me uno che si butta in un progetto di questo tipo è uno che di soldi ne ha un sacco e che può permettersi l'avventura. Sono ben pochi a poterselo permettere. Non è questione nè di voglia di lavorare nè di rimboccarsi le maniche nè di esperienza/non esperienza: è una questione, in primis, di soldi, come tu stesso hai detto. Chi si può permettere un discorso di questo tipo? Non certo un piccolo imprenditore agricolo qualunque: tipicamente a fare certe operazioni sono o industriali o grossi imprenditori agricoli...ovvero una sparuta minoranza...non vedo dove stia lo scandalo nell'avere difficoltà a trovare qualcuno disposto a farlo

Geppe se ho soldi me li sono fatti qua e questo mi dice che ho capacità imprenditoriali se non li ho è perchè sono un imprenditore mediocre
Ora se sono un buon imprenditore continuo a farlo qua, se ho soldi da investire mi devi dire cosa mi ritorna........... questi semplici ragionamenti li hanno fatti tutti coloro che hanno letto i passaggi precedenti

L'Argentina ha grossi problemi economici, si parla di un nuovo crack come quello di qualche anno fa.
Se per caso avvenisse anche un rovesciamento politico i primi a fuggire o a essere cacciati sono proprio gli stranieri.
Un conto è essere contadini a casa propria, un conto è esserlo da stranieri. Se sei uno straniero lo sarai per sempre.
Poi per carità chi non risica non rosica, na bisogna valutare bene la situazione.

Ho degli amici piemontesi, nati in Argentina, il cui trisnonno emigro' un secolo fa. sono tornati dieci anni fa piu' o meno, giusto per vivere il crac dell'Italia , valutavano di tornare al loro paese e rimettersi laggiu' in agricoltura ma a conti fatti sono ancora in Piemonte a lavorare sotto padrone. E queste sono considerazioni loro personali.

Detto questo, io e la mia compagna siamo emigrati senza valigie di milioni, ci siamo rimboccati le maniche e qualcosa di bello sta venendo fuori.
Sono tanti gli aspetti da valutare, non solo quello finanziario.
C'e' un mosaico di situazioni, chi li ha e li vuole portare fuori da un paese con tasse cosmiche, chi vuol cambiar vita, chi trova l'anima gemella, chi si sente con le spalle al muro e vuole sfuggire da cio'...


Se fare l'imprenditore agricolo dal niente vuol dire indebitarsi fino alle ossa sia a casa che fuori, ma fuori la salita da percorrere e' meno ripida , perche' no? La differenza sta nlla soluzione che si cerca..

Andare in sudamerica per aprire una micro azienda potrebbe essere piu' facile che in Italia (parlo senza conoscere la situazione geopolitica), partire pensando in grande senza soldi di partenza e cercando chi te li dia, rischi di finire a nuotare con gli squali.

Milli cio' che dici e' vero fino a un certo punto... Dipende da dove vai, ci sono paesi in cui la situazione generale e' meno peggio della nostra, ma cataclismi sono per vari motivi improbabili...

anche se straniero lo sarai sempre, quoto.

Tu lumacosio dove ti trovi? Puoi riassumerci la tua esperienza?
Sia ben chiaro che nei miei commenti non intendevo dire che non sono scelte fattibili, anzi ammiro chi le fa! Volevo solo dire che non si può biasimare chi per un motivo o per l'altro non se la sente o non ha la possibilità.
Un conto è andare sul sicuro, altro discorso ben più delicato è dire "rischio qua" o "rischio là" senza alcuna garanzia....c'è chi se la sente e chi no

Lumacosio, io parlavo dell'Argentina perché ne parlavano al tg giusto pochi giorni fa.
Ogni paese ha le sue particolarità, io non l'ho mai fatto quindi non posso giudicare, ma prima cercherei di vivere in quel paese e se mi trovassi bene potrei pensare di investirci.
Lumacosio, come sei arrivato in Polonia, sei partito di punto in bianco dall'Italia con l'idea di fare in contadino in Polonia, oppure ci sei arrivato per altri motivi e solo dopo hai investito?
Tornando alla domanda iniziale: se uno ha soldi e capacità lavorativa non li viene a mettere in mano a un socio sconosciuto, ma fa le cose da solo, vi pare?

Milli abbiamo idee simili, dette diversamente..

Se questi argentino-piemontesi, fatti i lor conti, stanno qui, un motivo c'e'..

Per vari motivi mi sono trovato a dover investire pesantemente per mettermi in regola in Italia, da cui la convenienza a trasferirmi in zone del Belpaese piu' convenienti (parlo di sopravvivenza, non di guadagno piu' o meno alto), ma comunque per me fuori target (sono primo di 3 fratelli,figli di impiegati, non di politici).
I miei agronomi mi hanno messo il tarlo dell'estero, e mi hanno presentato un tizio loro conoscente (fidato) che vendeva l'azienda quassu'..

Venendo a visionarla la voce ha girato (penso che anche a Lodi gli agricoli siano pettegoli) e un italiano over 60 mi ha mandato a dire che cercava un socio giovane. la societa' e' girata in aceto dopo 2 anni ma, visto l'ambiente e le sue potenzialita' sono rimasto, anzi, ad averlo saputo prima, non avrei fatto niente in Italia.
Questo non perche' sia esterofilo a priori, ma perche' purtroppo l'agricoltura e' dappertutto un settore con una immobilizzazione di capitale enorme per ottenere un reddito proporzionalmente modesto, quindi un fattore chiave e' avere un potere d'acquisto di detto reddito, alto, per sopportare l'indebitamento iniziale senza dover vendere mezza stalla per un cambio gomme dell'auto.
Inoltre c'e' il fattore valutario. Nel mio caso 1000 euro valgono 4200 PLN, quindi i miei risarmi (capitale iniziale) si sono moltiplicati per 4,2.
Per uno come me che aveva i soldi misurati e' stato molto utile.
Verosimilmente se dovessi tornare si divideranno per lo stesso fattore, ma nel frattempo l'azienda si spera abbia fatto utili..
Poi c'e' il fatto che qui l'agricoltura ha un certo peso nella determinazione del PIL, quindi non e' proprio la figlia della serva in sede legislativa..

Trovare un buon socio non e' facile, ma possibile. Per la mia esperienza ci vogliono almeno 3 requisiti: stessa quota di partecipazione, eta' simile (mentalita') e divisione dei compiti (fiducia).

Mi ero dimenticato:





No, non mi pare.
Se ho i soldi, in Argentina o ovunque d'altro, vedo che c'e' una possibilita' di guadagno, ma non ho tempo ed energie da dedicarmici, posso tranquillamente prendermi un socio minoritario con le p...e che mi gestisca la baracca, anziche' un direttore in loco.

Oltre tutto, essendo socio, quindi parte interessata, ho maggiori garanzie che lavori bene.
Un limite e' che questo qui, dopo un po' dica: perche' lavoro solo io? Per questo si puo' prevedere la possibilita' di riscatto di parte delle quote societarie per bilanciare.
E anche per questo tante societa' si estinguono..

@Orf: io non biasimo chi resta e lotta. Se avessi avuto almeno un terzo della mia azienda in proprieta', anziche' il 100% in asservimento senza un pezzo di carta, sarei probabilmente rimasto e avrei investito sulla fiiliera corta.
Purtroppo si gioca con le carte che si hanno in mano..