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Quanti telaini nel nido? Tanti dubbi 
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Ciao a tutti. Come già scritto in MELARIO vorrei provare ad allargare un po' le mie due famiglie.
Fino ad oggi le avevo su 8 telaini (avevo scritto 7 perchè ricordavo male) e nel pomeriggio ho aggiunto a ciascuna un telaino da costruire, posizionandolo tra le scorte e la covata.

L'apicoltore mi ha sconsigliato vivamente di procedere all'allargamento (lui come già detto le ha quasi tutte su 7 telaini), mentre qua la maggior parte di voi a quanto ho capito le tiene su 9 o 10.

Alla fine ho deciso di "rischiare", ma gradirei un' opinione dei più esperti su quelle che sono state le sue obiezioni...
Tenete conto che nella mia zona è uno dei più stimati allevatori, quindi non vorrei aver fatto una cavolata, ma anche fosse sbagliando s' impara, no? ;)
Dunque, queste sono le motivazioni da lui addotte:

1) una famiglia su 7 telaini è più spinta ad andare a melario e può-a parità di condizioni- produrre come o più di una maggiormente sviluppata
2) in inverno rimane più compatta ed è cmq in numero più che sufficiente per rimanere forte (sempre con il "forse" delle api)
3) se si aggiungono dei telaini possono essere usati per nuovo spazio di covata ma anche per aumentare le scorte. Questo caso può essere controproducente non solo perchè tale miele non va nel melario ma anche e soprattutto per il fatto che durante l'inverno, una volta formato il glomere, capita molto spesso che le api non consumino le scorte messe sui telaini più lontani, e quindi in fin dei conti quel miele è doppiamente sprecato.

Vi dico per concludere che ho ancora su i melari: uno ormai pieno per la famiglia partita più debole e con un telaino di scorte nel nido accanto al diaframma, e due melari quasi pieni per quella più forte con due telaini e mezzo nel nido pieni zeppi di miele opercolato e polline.
Scusate per la lunghezza del post ma ho davvero bisogno di chiarirmi un po' le idee!!!


01/07/2011, 20:29
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Iscritto il: 07/04/2010, 20:30
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Non vorrei entrare in polemica con un apicoltore che non conosco e che oltretutto non ha la possibilità di rispondermi ma cavolo, se ne sentono di baggianate in giro. Risponderò punto per punto alle sue motivazioni, anche se la risposta l'hai già data nel'ultimo paragrafo del tuo messaggio.
1)è vero che è più spinta ad andare a melario, non ha un altro posto dove andare ma è anche più spinta a sciamare visto che alla regina mancherà lo spazio per deporre. Se è vero che produce più di una famiglia maggiormente sviluppata, allora perché non restringerla di più, su 6 telaini o 5 o 4? Invece come hai già visto la famiglia più forte ha riempito due melari e quella più debole solo uno. L'equazione, anche se un po' a occhio, è questa: se una famiglia su 7 telaini riempie un melario, una famiglia su 14 telaini ne riempie tre.
2)quella della compattezza non l'ho capita, in quanto al fatto che rimane forte, lo sviluppo in primavera dipende, oltre che dalla disponibilità di nettare e polline, dal numero delle api sopravissute all’inverno e quindi dal numero delle api a fin autunno.
3)è vero, delle volte le api tendono a bloccare il nido ma nel caso non dovessero spostare il miele dal nido al melario, i telaini del nido si possono anche smielare, utilizzando magari il miele per le nutrizioni stimolanti. Il miele "doppiamente sprecato" è un’assurdità, mica va buttato via, anzi può risultare molto utile in primavera.
E per rispondere anche a Blaesus, posso capire la filosofia dei 7 telaini se la zona è povera, quindi non offre risorse sufficienti per permettere lo sviluppo normale di una famiglia ma in quel caso conviene spostare l'apiario o fare nomadismo oppure allevare le api solo per hobby senza l'intenzione di produrre anche il miele.

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


01/07/2011, 23:46
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Iscritto il: 23/05/2011, 15:38
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Grazie Obombo per il tempo che hai dedicato a rispondermi e per la chiarezza di quanto detto. Visto che è la mia prima stagione con le api non so bene cosa succederà dai prossimi giorni, con la fine del castagno, al termine della stagione. Ma proprio per questo ho deciso di non iniziare subito con il nomadismo, in modo da capire prima le risorse della zona.
Abitando in campagna e avendo vicino diverse zone con fioriture spontanee penso non dovrebbero avere problemi ad accumulare abbastanza scorte.
A proposito, allora il melario sopra dopo il castagno per vedere l'andamento non me lo consigli?


02/07/2011, 16:03
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Iscritto il: 14/01/2010, 14:14
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Località: Piacenza
Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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Secondo me il discorso del vecchio apicoltore potrebbe essere valido a patto che non abbia raccontato tutta la storia.
So di certi apicoltori che operano così:
1)Partono in marzo con famiglie uscite dall'invernosu 7 telai
2) durante la primavera le fanno arrivare su 9 dando fogli da costruire
3) In periodo sciamatura creano un nucleo prelevando regina vecchia 2 di covata e 1 di scorte lasciando una sola cella reale nella famiglia
4) non danno fogli da costruire sull'acacia per non perdere troppa produzione
5) finita l'acacia danno un foglio da costruire per invernare la famiglia su 7

Pro:
pochissime sciamature (nulle se si lavora con attenzione), molti nuclei, produzione di acacia salvaguardata, blocco di covata di circa 20 giorni che mantiene bassa l'infestazione di varroa, riduce di molto il numero di visite per scongiurare la sciamatura.
Contro:
Scriverlo è facile, metterlo in pratica per niente ci vuole occhio per capire quando dividere e se si commettono errori molto probabilmente la famiglia non produrrà o diventerà fucaiola, il blocco di covata creerà inevitabilmente un calo delle bottinatrici sul tiglio e millefiori di conseguenza minori produzioni (ecco spiegata la necessità di lasciarle su 7)


05/07/2011, 12:35
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