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quando l età avanza e le forze diminuiscono 
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E da un bel pò di tempo che non scrivo e chiedo scusa per questo, un saluto particolare a obombo che con passione e tenacia continua a gestire questa sezione.
Vorrei qui di seguito far partecipe della mia esperienza quelli che rientrano nella categoria del titolo parlando di conduzione dell alveare con il minimo sforzo con il massimo rendimento.
Come condurre un apiario con minimo sforzo nelle visite e gestione della sciamatura.
A metà marzo taglio le ali alle mie regine , visito settimanalmente gli alveari la mattina al rientro delle api , il via vai ed il trasporto di polline già indica una buona attività, sollevo un solo favo nella zona dove mi aspetto che ci sia covata in espansione per controllare larve e uova.
A volte può servire alzare un secondo favo, non cerco celle reali (non serve).
Metto i melari man mano che servono.
Lo sciame primario esce ma la regina non potendo volare si perde e lo sciame rientra (per ora non perdo api).
Nel 30 % dei casi esce uno siame secondario con circa la meta delle api, su un telo plastificato metto una base e un melario costruito, salgo sulla scala con secchio di plastica scuoto il tutto scendo e depongo lo sciame davanti al melario.
Quando ero giovane mi piaceva vedere la regina che entrava adesso me ne vado a fare altro, dopo 30 min circa ritorno ascambio due favi con api dello scl melario e se lo sciame è ritornato sull albero vuol dire che non ho preso la regina e ripeto l operazione, consiglio di raccogliere lo sciame secondario il pom.
La sera porto lo sciame in apiario, la mattina successiva scambio ogni due favi con api dello sciame con due favi senza api presi sulle altre famiglie svuotando il melario con lo sciame, non mi curo della regina vergine.
Risultato non ho perso api e vanno ad aiutare gli altri alveari.
Domani parlerò dello stimolo che spinge le api a raccogliere e a seguire parlerò della varroa questo nemico che mi ha fatto rimpiangere gli anni ottanta e della temuta peste americana.
Nicola Di Ninni in arte Ninno


29/10/2023, 22:42
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Quanti anni hai?

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30/10/2023, 21:03
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Di anni ne ho 80
questa sera vi parlo della varroa
Era il 1982 e internet non c era, le riviste parlavano dell arrivo della varroa in veneto e non mi preoccupavo piu di tanto perchè parlavano di un espanssione della varroa di circa 30 km all anno per cui stavo bene per 20 anni.
A maggio del 1985 notai che le api non salivano a melario quando dovevano gia salire al secondo , ho aperto delle celle da fuco e ho trovato la varroa.
Portai subito a vedere la scoperta al mio Maestro che mi licenzio con la storica frase caro Nicola questo pidocchio c è sempre stato (braula).
Chi scriveva nelle riviste avevano sottovalutato il nomadismo e il mio maestro nei due anni successivi perse 140 alveari e cambio mestiere.
Gli anni 85, 86, 87 videro un perdita di alveari del 50% nell 87 mi rimasero solo due alveari su 15 e giurai con le lacrime agli occhi che non mi sarei mai arreso a questo nuovo nemico , avevamo la peste americana ma con il fiammifero riuscivamo a convivere ed oggi avrei desiderato piu combattere la peste che la varroa.
Alla fine degli anni 80 gli apicoltori rimasti erano i professionisti perchè ci dovevano vivere e gli appassionati.
E' da notare che la scomparsa di tanti piccoli detentori di alveari hanno poi fatto la ricchezza dei professionisti.
Negli anni 80 e primi 90 bastava fare un gocciolato (tampone si chiamava così) e un altro al blocco covata a dic e funzionava , adesso non più.
In quegli anni la varroa dopo essere uscita dalla celletta passava circa una settimana a riposare (andava a spasso a fare apericena e andare al bar con gli amici) per cui un trattamento riusciva a fare una strage di varroa.
Siccome in natura non tutti si comportano allo stesso modo tanti non andavano al bar ma rientravano subito in una cella per iniziare un altro ciclo e queste sono le varroa che abbiamo oggi.
Ritornando al titolo ai primi di luglio faccio il blocco covata in orizontale ,dopo 21 gg faccio un gocciolato 2 gg dopo rilascio la regina e dopo altr 3 gg faccio il secondo gocciolato, se manca qualche regina fornisco un favo di covata.
I favi con covata vanno in arnie insieme a due strisce dove alleveranno una regina.
Devono essere famiglie normali e con un po di scorte , la ripartenza ad agosto è difficile ma tra set e ott , dalle mie parti , le famiglie riescono a ripopolarsi bene e accumulare scorte per l inverno.
Non ho blocco covata invernale , al 10 feb inserisco due strisce e le tolgo al 10 marzo per poi mettere i melari, per ora mi trovo bene.
Se qualcuno ha perso tutto con l alluvione e vuole ripartire posso cedere l apiario , tutto il materiale , la libreria e il laboratorio .
Un saluto
La spinta al raccolto che non è funzione della fioritura o del numero di api alla prossima volta.


03/11/2023, 23:36
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intanto ti faccio i miei complimenti io ho 65 anni e gia i primi acciacchi si fanno sentire, poco prima dell'estate stavo spostando delle arnie da una zona ad un'altra nel fare un tratto di 30 metri in forte salita le prime due cassette ok ma la terza che era affollata e pesava molto poco prima della dine della salita stavo schiattando mi son fermato e c'è voluto un bell'impegno per restare in piedi, alla fine ce l'ho fatto a metterlo sul furgone e andarlo a portare da altra parte, è stata la scusa di farmi un controllo generale sapevo di averla un po alta ma era diventato troppo alta comunque per ora sto cominciando a standardizzarmi riducendo le arnie da dodici, sto cominciando ad eliminare i melari alti ed in piu mi sto posizionando su postazioni che ci porro arrivare vicino con il furgone quindi meno sforzi e niente scalate con l'arnia in mano anche perchè una volta sono rotolato per terra insieme ad un portasciami con api e non avevo le protezioni, sono riuscito a ricomporre la cassetta metterlo sul cavalletto e scappare beccando poche punture


04/11/2023, 20:26
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Grazie Vespucci io sò di lu wast belle e terra d eure, ho visto la foto di una gallina sto cercando uova di amrocks per caso?
tornando al tema gli apicoltori fanno cose da pazzi
Io ho sempre avuto l apiario nel mio terreno dietro casa di campagna e mi sono poco interessato alla quantità di miele anche se per la posizione
le soddisfazioni non sono mancate, a tutti quelli ai quali ho insegnato l arte mi sono rimasti 3 , 2 lo fanno per passione e piccolo reddito ed il terzo lo fà per mestiere sono scomparsi quelli che moltiplicavano i kg con l euro.
Ho scoperto che le api hanno l orologio.
10 gg fà nel pom ho lasciato per 2 ore la porta del laboratorio aperto e ho trovato casa piena di api, la mattina successiva nessuna ape ha bussato alla porta
nel pom vado in campagna e li trovo tutte davanti alla porta ad aspettare.
Parlando di raccolto posso portare la mia esperienza , all inizio non usavo l escludi regina e ho avuto delle famiglie con il nido, il primo melario e metà del secondo melario pieni di covata e sopra altri melari in pratica famiglie di 80000/90000 api , la grande fioritura da me termina il 20 maggio e a giugno al momento del raccolto le famiglie normali avevano raccolto più di quelle mostruose.Il numero non fa il raccolto.
Ma allora dov è lo stimolo a raccogliere?
Molti di voi avranno notato che la famiglia sciamata con regina vergine limita l attività all indispensabile anche durante la fioritura abbondante e riprende l attività dopo la deposizione della nuova regina quindi dipende dalle bocche da sfamare e siccome non hanno i ragionieri che pesano le entrate raccolgono anche per l apicoltore.
Lo stesso fenomeno lo riscontrate nei nuclei di luglio (periodo con scarsa fioritura) appena le regina depone riescono ad intasare il nido con del raccolto mentre gli alveari normali sono fermi.
Un saluto


05/11/2023, 22:22
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