Ciao, ho ancora almeno 10 kg di miele (acacia e millefiori) dello scorso anno che non consumerò e che non so più a chi regalare.........., così vorrei ridarlo alle api (sono sopravvisute tutte all'inverno, depongono ordinatamente, importano polline, dunque sono in piena forma) come nutrizione primaverile stimolante. Cosa ne pensate? Si somministra tal quale nel nutritore baravalle o bisogna "cucinarlo" in qualche modo? Grazie per i consigli
Per essere sicuri al 100% che non si contraggano malattie pericolose (quali Pesti varie) è ALTAMENTE consigliato dare il miele non usato della famiglia "A" alla famiglia "A" stessa.
Ma se il miele è stato smielato, allora o lo consumi o lo regali oppure, semplice semplice, te lo tieni e lo consumi col tempo. Io personalmente il miele già smielato (o lavorato che dir si voglia) NON LO DAREI MAI alle mie api, solo in caso di necessità do solamente il miele non smielato e SOLO ED ESCLUSIVAMENTE alla famiglia dalla quale l'ho preso.
In linea di massima sono d'accordo con Danguerriero, se non ci sono patologie manifeste nell'apiario si presume che il miele sia sicuro. Secondo me è più pericoloso avere delle famiglie deboli che non il nutrire con il proprio miele. La soluzione migliore mi sembra quella già proposta, del candito, da utilizzare adesso o per nutrire eventuali nuclei oppure come scorta per il prossimo inverno.
tenete d' occhio le scorte dei vostri alveari , questi sono i mesi critici perchè la covata stà aumentando progressivamente e se le giornate non permettono il raccolto possono trovarsi a corto di viveri. Fare ancora più attenzione a non nutrire se non ne hanno bisogno altrimenti la regina potrebbe non avere spazio per la covata e non avrete l' esercito al completo nel momento del primo grande raccolto. Ninno
dare del miele non opercolato ha sempre come rischio il saccheggio (oltre alle pre-dette malattie)
ma forse, se lo dai a tutte le arnie contemporanemente, il problema non sussiste (o peggiora?)
Per il candito ricordati soprattutto di usare zucchero a velo che sia puro e non con fecola o altro.. Se vuoi star sicuro contro la peste devi aggiungere un sulfamidico come il sulfatiazolo (non so se sia ancora consentito pero'.. questi son ricordi scolastici).
zimbar ha scritto:Se vuoi star sicuro contro la peste devi aggiungere un sulfamidico come il sulfatiazolo (non so se sia ancora consentito pero'.. questi son ricordi scolastici).
Pessima scuola. Gli antibiotici sono vietati ed inutili, in quanto batteriostatici non toccano le spore. E' come nascondere l'immondizia sotto al tappeto, presto o tardi riappare.
Ragazzi non tocchiamo il tasto antibiotici SI antibiotici NO è meglio lasciar stare, le norme sono chiare, se giuste o no questo è un altro discorso....... ciao nicol
Sulfamidici e antibiotici sono vietati nell'UE (probabilmente anche in Svizzera) per i residui che lasciano nel miele e anche perché non fanno sparire la peste ma nascondono soltanto i sintomi. Nonostante ciò, ogni tanto spuntano fuori mieli italiani contaminati è si sentono richieste per la riammissione di tali sostanze prendendo come esempio gli Stati Uniti dove vengono utilizzate a piene mani, ma si sa, quando si tratta di mangiare schifezze gli americani non hanno rivali.
Pero' piano con le bombe, non spariamo cose a caso: l'antibiotico UCCIDE il microbo, un batteriostatico ne inibisce solo la moltiplicazione. In ogni caso e' corretto dire che non fa nulla contro le spore...
poi...
In svizzera NON sono vietati.. c'e' una grossa diatriba.. e dei limiti di tolleranza davvero bassi, alla fine si usano solo per le nutrizioni. non ricordavo piu' se in Italia lo sono o no.. In italiano ho un vecchio libro di un certo Pistoia, edito circa vent'anni fa', che li cita.
Il problema dell'Italia, e dell'europa in generale, sono le importazioni di miele.. quanto miele arriva da cian e stati uniti? come siamo messi a livello di schifezze in essi contenuti? Quanto di questo miele arriva a mescolarsi con miele europeo?