ninno ti ha descritto chiaramente quello che faccio anch'io durante il periodo della sciamatura. Per precauzione avvolgo delicatamente la CR con alluminio ed evito di toccarla con le mani.
Quando non è il periodo della sciamatura e ho bisogno di regine, orfanizzo una o più famiglie più belle in modo da far erigere CR di emergenza all'interno dei favi.
Dopo circa 8 o massimo 9 giorni prelevo i favi con le CR e li distribuisco ad alveari orfani oppure ci faccio nuovi sciami unendo il telaino coperto di api con altri telaini presi da altre famiglie. Quando sposto il telaino con le CR lascio solo una o due celle per evitare sciamature secondarie.
Se voglio sostituire le regine orfanizzo almeno 24h prima l'alveare di destinazione e quindi inserisco la CR. Poi lascio stare per 1 settimana. Quando vado a controllare, se ci sono uova fresche distruggo le eventuali celle che le api non hanno distrutto altrimenti c'è una seconda chance con le celle di emergenza dell'alveare orfanizzato.
Noi, a partire dall'anno scorso, produciamo regine col traslarvo. Il contrasto alla varroa mediante asportazione di covata opercolata per farci nuovi nuclei richiede un numero notevole di regine. Impensabile ottenerle da celle naturali. Adesso il problema sta nel farlo con la massima efficienza (scelta larve, etc.).
Renzo, hai tirato fuori degli spunti interessanti. Secondo i guru storici dell' allevamento delle regine tra cui G.M.Doolittle (l' inventore del metodo Doolittle, che, mi pare di capire, in Italia si chiami "translarva") le regine di gran lunga migliori sono quelle che a) crescono nelle celle "naturali" b) vengono scelte fin dall' inizio come regine e non riciclate da celle operaie c) crescono in un alveare dove la regina e' presente ed attiva. E qui mi ricollego al discorso delle regine "marce". Esistono almeno 5 passaggi ognuno dei quali diminuisce il costo di produzione delle regine dal 20 all' 80%. Taglia di qua e taglia di la', invece di 400 euro, le regine ne costano 20. Ecco perche' una regina che costa 20 euro e' "marcia": non perche' i produttori iscritti all' albo siano degli imbroglioni (alcuni lo sono) ma perche' il costo che gli apicoltori sono disposti a pagare non copre le spese di una regina fatta e fecondata comediocomanda. Maddmax
Tutto sta a cosa si definisce per 'regine di gran lunga migliori' e soprattutto come lo si dimostra. Altrimenti si tratta solo della pur rispettabile opinione del signor Doolittle.
Per il punto b, non esiste il concetto di celle da operaia riciclate, visto che si preleva poche ore dopo che l'uovo si apre, e a quel punto le larve sono tutte uguali. Prima e' meglio e', e qui c'e' il grosso problema tecnico.
Posto sul piano tecnico, produrre anche solo qualche decina di regine da celle naturali "casuali" e' una pazzia, anche se per uso proprio come nel nostro caso (cioe' ignorando i costi).
Il traslarvo poi si presta alla selezione massale, scegliendo la madre migliore, es. regina che non sciama, ragionevolmente produttiva, con buona ripresa primaverile, con 'look' da carnica, etc.
Ciao Francesco, ciao Ninno. Se ho ben capito, mi indicate due possibili periodi: di sciamatura e di non sciamatura. In effetti l'anno scorso intorno al 10 Agosto ho orfanizzato le famiglie col solo scopo di trattare la varroa asportando covata e regina; non ho pensato che avrei potuto cogliere l'occasione per utilizzare le CR in sovrannumero che le famiglie orfanizzate hanno prodotto per creare eventuali nuclei. Fornisco alcuni spunti al proposito: 1) ad oggi, dei nuclei così realizzati - 6 - solo 2 sono ancora vivi; 2) tutti i nuclei sono stati trattati con ossalico, fine ottobre gocciolato, poi altri 5 trattamenti sublimati a partire da metà novembre fino a metà gennaio ogni 15 giorni circa; 3) primo nucleo perso pochi giorni dopo la formazione, causa "fuga" della regina (mi dicono possa succedere adottando tale procedura); 4) secondo nucleo perso in seguito a saccheggio; 5) terzo nucleo saccheggiato, con riduzione di numero d'api, morte pochi giorni fa dopo i ripetuti -15°; 6) quarto nucleo perso pochi giorni fa dopo i -15° Su tutti i nuclei candito e ancora buone scorte di miele. Alla luce di ciò, mi sono chiesto se non valga la pena: - anticipare l'orfanizzazione di una decina di giorni (permetterebbe teoricamente un maggior sviluppo del nucleo?); - usare come mi dite CR delle famiglie orfanizzate migliori per creare eventuali ulteriori nuclei: essendo trascorsi quegli 8/9 giorni d'attesa per prelevare le CR, si andrebbe finire ad operare entro la prima metà di agosto; su quanti telaini mi consigliereste di crearli per consentire uno sviluppo sufficiente? La mia sensazione è che lo scorso agosto non sarebbe stata una cattiva idea arrivare a 4/5 telaini con api invece dei 3 che ho immaginato sufficienti (1 di scorte +1 di covata aperta + un foglio cereo. Cosa ne dite? Un'altra domanda: io sono nell'astigiano. Nelle vostre zone come stanno andando i nuclei, vostri e di altri amici? Gian Luca
Da noi il 10 agosto sarebbe troppo tardi (dipende anche dal meteo e dalle fioriture estive). Dei nuclei fatti a fine luglio per asportazione di covata (6 telaini per nucleo), abbiamo perso (nelle due settimane scorse) esattamente quelli a cui sono state fornite celle reali mature in agosto. Quelli a cui sono state fornite regine feconde stanno benissimo. La differenza in termini di vita del nucleo e' di 2-3 settimane, a quanto pare fondamentali per raggiungere una popolazione autunnale sufficiente per lo svernamento.
Anche secondo me agosto è tardi. Ideale è orfanizzare non più tardi del 10 luglio se la regina deve nascere naturalmente e seguire l'iter di fecondazione.
Ciao Iean, penso che tu abbia perso i nuclei in quanto deboli, neppure la stagione propizia ti ha aiutato. La tua zona non è idonea per fare certe operazioni nel mese di agosto, al massimo entro la prima decade di luglio, ma al massimo . Hai parlato pure di trattamenti; a parte il ritenere idoneo o meno un trattamento di gocciolato nel mese di ottobre, (fuchi in giro a non finire non mi convincono minimamente quei trattamenti di sublimato distanziati di 15 gg. per me non hanno avuto quella continuità necessaria per colpire a fondo l'acaro. nicol
Ciao Jean, Renzo , con la sua esperienza, può fare quello che vuole con le api perchè ha imparato a conoscere perfettamente il nemico che ha in casa, l' ambiente in cui ha le api e le possibilità di nettare nei vari periodi dell' anno. Ho già scritto che da noi , prima della varroa, si allevavano nuclei a fine stagione in agosto perchè i nuclei avevano tutto il tempo di crescere e passare l' inverno senza perdite. Con la varroa allevare regine e nuclei a fine stagione diventa difficile perchè è tra lug e ago che la varroa presenta il conto e non si hanno abbastanza api giovani e sane per poter fare allevamento di regine. Per questo motivo suggerisco a quelli con meno esperienza e con pochi alveari di approfittare della sciamatura per creare nuclei, alle CR ci pensano le api, il tempo va verso il caldo e le api ci sono in abbondanza così come le fioriture, ai primi di maggio è sufficiente fare un nucleo con 2 favi di cov e uno di miele per avere il 90% di successo. I tuoi nuclei fatti ad agosto avevano poche possibilità di passare l' inverno perchè sono state fatti con favi di covata fortemente parassitate e le nuove regine non avevano api giovani e sani per allevare una covata decente per l' inverno. Riscrivo , qui di seguito, il mio pensiero che non è legge ma solo frutto di osservazioni, dobbiamo abbandonare l' idea di fare un trattamento TAMPONE a fine raccolto e aspettare il blocco covata oppure l' inverno per fare i trattamenti risolutivi. Il nemico và affrontato e mai lasciato in pace dopo il raccolto (da lug, ago dipende dalle zone) occorre fare in modo che la varroa venga ridotto al minimo in modo da dare la possibilità alle api di allevare , in autunno, una buona famiglia di api SANE che dovrà garantire la ripartenza a fine inverno. A mio parere fare un trattamento invernale può essere utile per prevenire le reinfestazioni ma se si è costretti a fare molti trattamenti vuol dire che la varroa ha già fatto tanto di quel danno che le famiglie partiranno male. Ninno
renzo ha scritto:Tutto sta a cosa si definisce per 'regine di gran lunga migliori' e soprattutto come lo si dimostra. Altrimenti si tratta solo della pur rispettabile opinione del signor Doolittle.
Quando una regina marcata con numero passa tre inverni sotto la neve per 4-5 mesi (con temperature che arrivano a 20-30C sotto zero), riempie l' alveare per due stagioni e mezza e ti fa piangere il cuore a metterla sotto alcohol perche' forse potrebbe lavorare ancora un anno ... beh ... per me e' immensamente superiore alle regine che si comperano. Il discorso per gli apicoltori comerciali e' ovviamente molto diverso. Maddmax