Come al solito, il discorso sulla nutrizione è un po' più complesso. Può darsi che lo sciroppo sia "più stimolante" del candito, anche se io la penso diversamente, ma questa è una mia personalissima opinione, a prescindere da questo, però, in questo caso avrei fatto l'esatto opposto, avrei dato lo sciroppo alle famiglie forti, che riescono a gestirlo meglio, mentre avrei dato il candito alle famiglie deboli, assicurando loro il nutrimento ma senza il rischio di intasare il nido. In quanto alla stimolazione della regina, in una famiglia piccola l'utilità è limitata dalla capacità delle api di coprire (non di accudire) la covata, quindi, anche un buon isolamento è indispensabile.

Tutte le famiglie hanno avuto il candito con acido citrico da metà gennaio ad adesso. La più debole si era ridotta moltissimo ed infatti non riuscivano quasi più neppure ad ammorbidirlo per consumarlo. Dopo aver aggiunto telaino di covata ed api alle casse bisognose, ho dovuto togliere x forza il candito, perchè ho i baravalle e quindi ho dovuto rimettere nel verso giusto i coprifavi per poter dare un po' di sciroppo, che mi sembra più facilmente utilizzabile rispetto al candito proprio perchè già (quasi) pronto.
1° domanda: mi sbaglio? Candito e sciroppo richiedono per essere consumati dalle api tempi di lavorazione diversi o simili?

So bene che la covata deve essere coperta dalle api e che non serve a niente che la regina deponga se poi di notte quella parte rimane scoperta, ma lo sciroppo serve anche a nutrirle un po' visto che di scorte sono ancora a zero.

Le altre famiglie, quelle forti, hanno già del nettare nei telai e molto polline. Oggi ho visto che stanno addirittura costruendo sui sacchetti del candito e nel coprifavo rovesciato.
2° domanda: non volevo aggiungere fogli cerei per la scarsità di scorte e visto che ancora sono su 4 telaini di covata, con almeno 2 vuoti già costruiti a disposizione. A questo punto meglio aggiungerne uno?

GRAZIE MILLE, COME SEMPRE!

Non mi sembra una buona idea rovesciare il coprifavo, tanto più che si tratta di una famiglia piccola che ha bisogno di un migliore isolamento termico, non di altro spazio da riscaldare. Il candito si può mettere sul foro del coprifavo, nella sua busta oppure usando il bicchiere rovesciato del baravalle.
L'asportazione del candito è molto più lenta, un po' come quella dello sciroppo nel nutritore a depressione.
Per le famiglie deboli e senza scorte forse è meglio usare lo sciroppo 2:1 per evitare loro di doverlo rilavorare ulteriormente e anche per evitare l'aumento dell'umidità nell'arnia.
Sempre alle famiglie deboli converrà aggiungere un telaino costruito piuttosto che un foglio cereo che non saranno in grado di costruire, ma questo solo se riescono a coprire bene i favi già presenti. La presenza di un discreto numero di api sul diaframma può essere un buon indicatore della necessità di allargare il nido.

Avevano i coprifavo rovesciato proprio perchè in quel modo si induriva troppo, ma forse in effetti posso anche aver fatto peggio. In altre circostanze sarebbero state da riunire in un'unica cassa, ma in questo caso sto provando a salvarle...
Il discorso dell'eventualità del foglio cereo era riferito alle famiglie più sviluppate, che infatti come dicevo hanno iniziato a costruire dove trovano! tolgo un telaino vuoto e ne metto uno a costruire? L'anno scorso non c'avrei pensato due volte, ma con le scorte praticamente inesistenti non vorrei fare dei danni!
Su quanti telai di covata dev'essere secondo voi una famiglia per arrivare "pronta" all'acacia? Pronta nel senso che riescano a portare anche qualcosa a melario. Se non sono numerosissime, conviene davvero togliere un telaio di covata (senza api) nell'imminenza della fioritura?

Se le api non riescono a trovare nettare a sufficienza in natura puoi anche aiutarle con sciroppo o candito, ma, se non ho capito male, lo stai già facendo, e allora puoi tranquillamente dar loro un foglio cereo, anche perché le api giovani iniziano ad essere tante e hanno bisogno di un lavoro .