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Autore |
Messaggio |
Tarty81
Iscritto il: 02/10/2012, 12:16 Messaggi: 3385 Località: abruzzo
Formazione: Maestro di musica
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proforum74 ha scritto: on suppose que les deux champignons sont complémentaires et qu'ils pourraient s'aider.
si suppone che i due funghi siano complementari e che si possano aiutare
Meno male che ce l'ho già al primo anno allora... Questa è una delle tante cazzate che sono sul web! Li porta la troppa acqua...e non è mai una cosa buona e un segnale che può darti nelle tartufaie quando in produzione vengono troppo irrigate e quindi potrebbe aiutarti nel regolare la quantità, dire che sono complementari è una gran cazzata.!
_________________ Azienda Agricola MicoVivai Produzione piante da tartufo certificate. www.micovivai.it @micovivai
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04/09/2017, 15:08 |
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coliso
Iscritto il: 15/05/2016, 21:06 Messaggi: 478 Località: Udine
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Magari potranno anche coesistere senza crearsi problemi a vicenda , ma notoriamente i funghi epigei sono favoriti dalla parecchia umidità cosa che non piace per nulla al melanosporum. Potresti utilizzare la loro comparsa come campanello d'allarme e ridurre immediatamente l'irrigazione. 
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04/09/2017, 15:23 |
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proforum74
Iscritto il: 15/10/2016, 13:34 Messaggi: 363
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Il problema è che una persona impulsiva, stando alle info su scleroderma come contaminante, avrebbe potuto estirpare le piantine per paura di aver compromessa la produzione futura... l'altro fatto è che c'è uno studio universitario che dimostra che in una tartufaia di 16 anni gli alberi in produzione erano in maggiorparte contaminati anche da scleroderma, mentre quelli non produttivi non presentavano in nessun caso micorrize con questo co-simbionte. Questa mi sembra più di una convivenza... e uno studio universitario non è la prima macumba dell'ultimo arrivato...
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04/09/2017, 15:34 |
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coliso
Iscritto il: 15/05/2016, 21:06 Messaggi: 478 Località: Udine
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Il problema secondo me è che comunque , pur potendo condividere lo stesso ambiente e fruttificare entrambi , le condizioni che portano allo sviluppo di quei funghi nella tartufaia non sono quelle ideali per il tartufo e quindi compromettere il vero obbiettivo che è quello della produzione del tartufo. La simbiosi è rapporto molto delicato e se si sviluppa con più funghi è probabile che le sostanze prodotte dalla pianta non siano tutte a disposizione del tartufo e magari la quantità prodotta potrebbe risentirne.
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04/09/2017, 16:03 |
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proforum74
Iscritto il: 15/10/2016, 13:34 Messaggi: 363
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Ma io non voglio dire che bisogna allagare la tartufaia affinchè crescano gli scleroderma che potrebbero forse far venir fuori uno o due tartufi (magari di moscato)... la questione è se sia o no un inquinante... Io non ho dato troppa acqua, e qui ci sono stati 43°! Ho solo dato un po' d'acqua anche intorno alla pianta perchè, non avendo fatto le lavorazioni pre estive che in qualche caso si consigliano per far muovere di più le radici delle piantine al primo anno, ho puntato su una maggiore crescita del micelio (in genere si parla di 20 cm a stagione) Ho pensato magari cresce di 30 se non lavoro il terreno in estate e innaffio anche intorno. è una scelta che ha portato, nelle immediate vicinanze alla nascita di tre esemplari (non parliamo di 20) di scleroderma. Ma qui la questione è sui giudizi discostanti dei "tecnici"... perchè in Italia gli esperti lo considerano un inquinante?
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04/09/2017, 16:17 |
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coliso
Iscritto il: 15/05/2016, 21:06 Messaggi: 478 Località: Udine
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Probabilmente in quanto i bosidiomiceti sviluppano ectomicorrize e quindi occupano apici radicali liberi che potrebbero essere colonozzati dalle micorrize del tartufo. Se ci sono studi sul fatto che non siano specie dominante rispetto al tartufo non ho idea , sicuramente occupano apici radicali che altrimenti sarebbero destinati al tartufo e per questo limita la diffusione delle micorrize che ci interessano.
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04/09/2017, 17:09 |
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paolosame
Iscritto il: 10/04/2012, 23:20 Messaggi: 2664 Località: valle sabbia
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I francesi li considerano quasi in simbiosi come ti dicevo.peró in italia wuelli con cui ho parlato invece no.viene visto come un concorrente.quando non piove ok ma wuando c e mokta umidità il micelio copre tutte le radici.ne ho viste molte al microscopii di radici cosi e le micorrize smerano poche e soprattutto vecchie.
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04/09/2017, 17:55 |
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Tarty81
Iscritto il: 02/10/2012, 12:16 Messaggi: 3385 Località: abruzzo
Formazione: Maestro di musica
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proforum74 ha scritto: Ma io non voglio dire che bisogna allagare la tartufaia affinchè crescano gli scleroderma che potrebbero forse far venir fuori uno o due tartufi (magari di moscato)... la questione è se sia o no un inquinante... Io non ho dato troppa acqua, e qui ci sono stati 43°! Ho solo dato un po' d'acqua anche intorno alla pianta perchè, non avendo fatto le lavorazioni pre estive che in qualche caso si consigliano per far muovere di più le radici delle piantine al primo anno, ho puntato su una maggiore crescita del micelio (in genere si parla di 20 cm a stagione) Ho pensato magari cresce di 30 se non lavoro il terreno in estate e innaffio anche intorno. è una scelta che ha portato, nelle immediate vicinanze alla nascita di tre esemplari (non parliamo di 20) di scleroderma. Ma qui la questione è sui giudizi discostanti dei "tecnici"... perchè in Italia gli esperti lo considerano un inquinante? E certo che è un inquinante cosa potrebbe essere? ...se vai sotto i pini è pieno....si trovano anche dove ci sono edulis russole verdoni ecc ecc...se sei o siete convinti aspettate che diventino maturi..faranno una polvere marrone....mischiatela ad acqua e andate di annaffiatore presso la pianta...poi quando faranno i tartufi li vendete ai francesi!!!! Quello che hai fatto tu è una cazzata enorme quella di innaffiare lontano dalla piantina....e tutto il contrario devi fare esattamente l opposto l irrigazione deve essere localizzata...le radici si devono muovere piu lentamente possibile o meglio a pari passo con le micorizze assenti sulle nuove radici che per forza di cose sondano il terreno....io non me la prendo con te perche si vede che quello che fai ci metti passione e tenacia...ma chi queste cazzate te le dice...sono delle capre!!!!!
_________________ Azienda Agricola MicoVivai Produzione piante da tartufo certificate. www.micovivai.it @micovivai
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04/09/2017, 18:46 |
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proforum74
Iscritto il: 15/10/2016, 13:34 Messaggi: 363
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No no nessuno mi ha detto niente, non volevo irrigare a goccia perchè mi veniva di pensare che le radici sarebbero rimaste lì e in un'estate così calda non mi sembrava salubre per le piante, magari è un errore di valutazione, o magari non lo è. Il problema è, mi sembra, che il giusto o lo sbagliato lo si valuta solo a posteriori (quando e se la tartufaia comincia a produrre) e alla fine magari succede che la tecnica che usi tu va bene a nella tua tartufaia ma non funzionerebbe in quella di un altro e viceversa. E così viste le incertezze che dilagano in questo campo a me piacerebbe appoggiarmi alla scienza, se non altro, anche fallendo non potrò dire di essermi affidato ad un santone o alla danza del tartufo... tutto qui. Ce ne vorrebbe un po' di più di scienza, e di pareri scientifici...
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04/09/2017, 20:23 |
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coliso
Iscritto il: 15/05/2016, 21:06 Messaggi: 478 Località: Udine
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Purtroppo non è e non potrà mai essere tutto scientifico. Le variabili in gioco sono molte e al variare di una di esse si possono ottenere risultati diversi quindi anche uno studio scientifico vale solo per l'ambiente in cui è stato fatto. Un dato è sicuro , nei primi anni è consigliata l'irrigazione a goccia proprio per non far espandere troppo le giovani radici che essendo prive di micorrize possono essere inquinate da altri competitori. Solo in un secondo momento è da estendere la superficie irrigata in modo che si allarghino le radici ma solo dopo aver inoculato anche nei primi anni di vita della tartufaia , se il terreno è zeppo di spore di tartufo prima o poi qualcuna germina e va a infettare le radici che si stanno sviluppando dalla tua pianta. Altra cosa fondamentale è la sarchiatura fatta fin da subito sembra strano ma aiuta a mantenere più umidità nel terreno ma solo negli strati più profondi. E' interessante leggere le opinioni e le esperienze di altri anche al di fuori dall'Italia , però secondo me per ottenere risultati devi seguire le poche ma fondamentali regole che ormai sono di dominio comune. Se non lo hai già scaricato e letto datti una guardata al manuale fatto dalla regione Umbria secondo me è fatto molto bene e spiega le cose fondamentali. Poi ovviamente ogni ambiente ha bisogno di cure tarate per quella situazione in particolare. Al corso che ho fatto mi hanno chiaramente detto che se nel sito prescelto non c'è la possibilità di programmare le irrigazioni e seguirle costantemente per tutta la durata produttiva della tartufaia , a parte nei primi anni le irrigazioni di soccorso in caso di necessità , irrigare il terreno saltuariamente è inutile e a volte più dannoso che non irrigarlo.
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04/09/2017, 20:50 |
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