Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerca

sgurz74 ha scritto:Sì ma qui non ci sono le multinazionali a fare trust... se divulgheranno un sistema di coltivazione tutti, tartufai e tartuficoltori (e forse anche laureati in scienze della comunicazione) vorranno farsi la tartufaia. Al massimo ci sarà un inquadramento per certificare le zone d'origine, o altre forme di tutela tipo DOP DOC e quant'altro.
Non credo che i cavatori (anche consorziandosi) possano fare una lobby così influente...

Credimi che le lobby hanno fatto e stanno facendo seri danni tutt'oggi....per farti un esempio stupido credi che siano riusciti a mettersi d'accordo su come definire il magnatum pico?
Quelli del Piemonte non vogliono mollare l'osso e per loro va chiamato tartufo bianco di Alba quando in realtà è geneticamente identico in tutta italia e non solo....anche le qualità organolettiche che vantano sono tutte da dimostrare , possono esserci delle variazioni stagionali in base al clima ma la sostanza non cambia....

piuttosto pianto talee di pioppi dal vivaio regionale e ho quasi le stesse probabilità spendendo 132 euri in meno

vale lo stesso per il tartufo nero di Norcia?

a me onestamente vanno bene tutti i nomi basta che a finire in tavola non sia una terfezia libica o un tuber indicum ...

Io generalmente sono molto pessimista, ma sulla eventuale coltivazione non mi pare facile impedire l'impianto, ad Alba potranno farsi una DOC che forse (visti gli sforzi fatti per valorizzare il prodotto in passato) sarebbe anche meritata. Ma staremo a vedere, per adesso sono proprio curioso di sapere cosa dirà Vezzola al mondo accademico!

Roberto71ge ha scritto:a me onestamente vanno bene tutti i nomi basta che a finire in tavola non sia una terfezia libica o un tuber indicum ...

Sono d'accordo...

Il problema è che le pubblicazioni scientifiche prima che vengano divulgate da noi passano 20 anni!
Vi posto la tabella di comparazione del DNA delle varie specie così vi diverti un po a fare congetture!

Allegati

e si coliso anche noi e gli scimpanzè condividiamo all'incirca per quella cifra il genoma ... però loro sono piu umani di noi

Bella... mi fa sorridere che tutti i tuber derivano dal lievito di birra! E questa viene da una dispensa usata in un corso?

Giusto per darti un altro dato....abbiamo l'80% del nostro DNA in comune con i funghi!
Comunque a parte le battute quella tabella può essere di supporto a quanto sicuramente osservato in natura da diversi cercatori e appassionati e soprattutto fa capire come , al contrario di quanto si trova scritto in giro , la riuscita della coltivazione dello scorzone è tutt'altro che semplice e scontata.....
Viene erroneamente affermato il fatto che , visto che cresce un po ovunque dalla Libia alla Svezia , lo scorzone si adatta un po a tutti i terreni e climi ma in realtà ancora non sono state capite le sue reali esigenze al contrario del nero pregiato del quale ormai si conosce praticamente tutto.
La tabella si trova tranquillamente in rete comunque è uscita quest'estate.