Re: Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerc
01/03/2018, 19:29
Sì, io credo che a questo punto se il protocollo di Vezzola verrà accettato dal mondo accademico, (sono loro che certificano), si potranno avere le certificazioni anche per il bianco... Bisognerà aspettare che effettivamente queste ricerche si trasformino in una vera attività commerciale/agricola...
Re: Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerc
01/03/2018, 19:48
Le piante vendute dal noto vivaio francese sono certificate, ma non pensate che sia sufficiente qualche decina di kg di terra per fare una tartufaia! C'è chi avendo una notevole disponibilità economica ha fatto delle buche da 10 metri mettendo cubi di terreno di tartufaia produttiva pensate che stia raccogliendo? Qualcosa gli è uscito ma a livello economico è stata una disfatta..... Quando capiranno le necessità del micelio del magnatum allora sarà possibile ricreare qualcosa ma ribadisco che manca l'interesse , quando e se si riuscirà a capire l'intero ciclo biologico del magnatum le sue quotazioni diventeranno come quelle del melanosporum....e a tanti potrebbe non andare bene un po come la storia la storia del petrolio e dell'idrogeno....
Re: Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerc
01/03/2018, 19:55
Sì ma qui non ci sono le multinazionali a fare trust... se divulgheranno un sistema di coltivazione tutti, tartufai e tartuficoltori (e forse anche laureati in scienze della comunicazione) vorranno farsi la tartufaia. Al massimo ci sarà un inquadramento per certificare le zone d'origine, o altre forme di tutela tipo DOP DOC e quant'altro. Non credo che i cavatori (anche consorziandosi) possano fare una lobby così influente...
Re: Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerc
01/03/2018, 19:56
Ebbè pretendi che te le regalino visto che sono gli unici a certificarle? Comunque ricreare un ambiente da magnatum è molto difficile , e di tutte le piante che hanno prodotto nelle marche micorizzate a magnatum ( ora non le fanno più per ovvie ragioni) solo l' 1% è entrato in produzione. Fintanto che non si conosce a fondo il ciclo biologico e le cure colturali necessarie si tratta di sperimentazione casalinga che ognuno è libero di fare secondo le proprie disponibilità e la propria passione , ma le probabilità di riuscita sono estremamente basse.