Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 06/01/2025, 12:36




Rispondi all’argomento  [ 168 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 17  Prossimo
Tartuficoltura:esperienze , tecniche , opinioni e ricerca 
Autore Messaggio

Iscritto il: 26/12/2017, 23:43
Messaggi: 164
Rispondi citando
ciao a tutti, ho letto il libro di giovanetti giusto, circa la tartuficultura del bianco la gestione di tartufaie naturali e l'impianto di nuove una cosa che mi ha sorpreso e che a detta sua il ciclo vitale del tartufo inizia come rapporto simbiontico, per poi diventare saprofita nessuno di voi lo ha letto?


27/02/2018, 22:48
Profilo

Iscritto il: 01/12/2013, 11:04
Messaggi: 280
Formazione: laurea
Rispondi citando
:D Io l'ho ordinato stasera prima di leggere il tuo quesito... Io ho letto solo l'articolo accademico sul "progetto magnatum" sempre sulla conduzione delle tartufaie naturali... molto interessante, ma non mi pare che ci fossero riferimenti ad una fase saprofitica del magnatum...


27/02/2018, 23:35
Profilo WWW

Iscritto il: 26/12/2017, 23:43
Messaggi: 164
Rispondi citando
e poi nel dettaglio vedrai che quando spiega il metodo culturale lo dice assieme a molte altre cose interessanti visto che a quanto scritto sul libro dei risultati sembrerebbe li abbia ottenuti ....


27/02/2018, 23:54
Profilo

Iscritto il: 01/12/2013, 11:04
Messaggi: 280
Formazione: laurea
Rispondi citando
ottimo, non vedo l'ora! Ciao


27/02/2018, 23:59
Profilo WWW

Iscritto il: 15/05/2016, 21:06
Messaggi: 478
Località: Udine
Rispondi citando
Ad un certo punto i corpi fruttiferi si staccano e diventano indipendenti , per quanto riguarda il magnatum il discorso si complica in quanto le micorrize in natura sono pochissime e scompaiono dopo breve tempo però il micelio si forma in tempi brevi (ovviamente se le condizioni sono idonee).
Bisogna studiare il suo micelio in quanto nel terreno si trova solo quello e segue diversi cicli di espansione nell'arco delle stagioni per poi concentrarsi in alcuni punti dove forma il carpoforo.
Il problema di una ipotetica tartufaia di magnatum è quello di creare un ambiente idoneo , in teoria basterebbero poche piante per ettaro rispetto alle altre varietà , non serve a nulla mettere filari di piante tutte micorrizate nel suo caso , quindi è molto più facile recuperare le tartufaie naturali e testare le cure colturali migliori per favorire al massimo lo sviluppo e l'incremento del suo micelio nel terreno.


28/02/2018, 21:41
Profilo
Avatar utente

Iscritto il: 10/04/2012, 23:20
Messaggi: 2664
Località: valle sabbia
Rispondi citando
Nel mantovano e in Emilia nelle zone vocale piantano grossi ramo di salice e di pioppo. Certo non si puo' parlare di coltivazione pero' mantengono le tartufi naturali


28/02/2018, 21:45
Profilo

Iscritto il: 15/05/2016, 21:06
Messaggi: 478
Località: Udine
Rispondi citando
L'importante è capire e studiare il ciclo vegetativo del micelio in questo caso , comunque secondo me in Italia non abbiamo molto interesse nello spingere la ricerca in quanto abbiamo la fortuna di averlo spontaneamente in diverse zone del nostro territorio e sarebbe controproducente a livello economico riuscire a trovare un metodo valido e riproducibile per la sua coltivazione , alla fine diventerebbe commercialmente come il melanosporum e non c'è interesse a farlo.
Però dovremmo prestare maggior attenzione nella conservazione degli ambienti e nelle tecniche di incremento produttivo sulle tartufaie naturali altrimenti in pochi decenni potrebbe veramente scomparire da diverse zone.


28/02/2018, 21:58
Profilo

Iscritto il: 15/05/2016, 21:06
Messaggi: 478
Località: Udine
Rispondi citando
Comunque sappiate che , dalle ultime ricerche sul DNA dei tartufi , il tartufo geneticamente più simile al magnatum , dietro al solo macrosporum che per ovvie ragioni è quasi identico , è lo scorzone! :o
Quindi potete ben capire che le stesse cure colturali fatte per il melanosporum non possono andare bene anche per il tuber aestivum. ;)


28/02/2018, 22:03
Profilo

Iscritto il: 26/12/2017, 23:43
Messaggi: 164
Rispondi citando
e invece dovremmo spingere di più specie in Piemonte dove purtroppo le zone vocate a bianco ormai sono invase da ogni tipo di coltivazione non compatibile non ultime le nocciole cmq il libro in questione dice cose leggermente differenti non mi dilungo ma da molta importanza alla microbiologia del luogo a parita ovviamente di vocazione pedologica


28/02/2018, 22:07
Profilo

Iscritto il: 01/12/2013, 11:04
Messaggi: 280
Formazione: laurea
Rispondi citando
Coliso, riesci a citare la fonte di questa bellissima informazione, così mi industrio a cercare di leggere anche io il relativo testo...


28/02/2018, 22:12
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 168 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 17  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy