A me pare che stiamo parlando la stessa lingua ma non ci intendiamo...
La moda bonsai di Angellozzi funziona solo nei suoi particolarissimi terreni e nessun tecnico che si possa definire tale la consiglierebbe mai.
Inoltre avendo a disposizione ettari e ettari di tartufaie ha un tasso di rotazione delle tartufaie da paura che può fare solo lui.
Da quello che ne so rendono bene 4-5 anni e poi toglie tutto e pianta giovani piante per ricominciare il ciclo produttivo , improponibile per un comuni tartufari come noi..
Ho parlato , ascoltato e avuto la fortuna di conoscere persone molto preparate , ricercatori universitari , e nessuno ha mai suggerito nulla di drastico.
La sarchiatura non ha mai fatto male a nessun tartufo e questo è riconosciuto da praticamente tutti , poi sulla profondità ci sono varie idee e poi varia in base alla specie di tartufo.
L'inoculo sporale è fondamentale e deve essere fatto come si deve con attenzione massima specie nelle tartufaie di pregiato dove andrebbero controllati i carpofori uno per uno onde evitare di contaminare l'inoculo con brumale o altre varietà che potrebbero prendere il sopravvento nel caso si venissero a creare le condizioni a loro favorevoli ( vedi eccessiva umidità da innaffiatura)
Il discorso irrigazione è molto delicato in fase produttiva come scritto più volte in diversi post ed è estremamente variabile in quanto dipende da molteplici fattori , se fatta bene garantisce produzioni costanti se fatta male si possono fare danni seri e a volte irreparabili.
La potatura di indirizzamento e contenimento è quella più suggerita da tutti gli addetti ai lavori ( ovviamente anche qui devi avere un minimo di conoscenza su come potare le piante e non tagliare rami a caso).
Insomma non mi sembra di aver scritto nulla di diverso da quello che sostieni , in pratica non è da estremizzare nessuna cura colturale ma iniziare a farle regolarmente per poi tararle in base alla propria situazione e risultati per cercare di ottenere il massimo possibile.