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nuova tartufaia 
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Iscritto il: 12/05/2010, 0:24
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Ciao a Tutti! mi chiamo Luigi e sono nuovo del forum, ho trovato il forum mentre cercavo info utili per orientarmi nella messa in opera di una tartufaia, e qui vengo a chiedere una mano e capire quale direzione ed orientamento percorrere in questa nuova avventura! (sempre che vi siano le condizioni per tentare)

Premetto che sono quasi totalmente a digiuno di nozioni di botanica & co. per cui mi scuso da subito se dovessi fare domande troppo banali.

Tempo fa approfittando dei prezzi molto bassi, acquistai qualche terreno agricolo e boschivo, all'estero in Lituania; questi terreni li ho lasciati intatti, non ho aggiunto o tolto nulla, anche per i boschi non ho mai tagliato alberi.

Adesso mi è venuto in mente di tentare la messa in opera di una tartufaia e quindi sto ragionando sulla effettiva fattibilità,

dato per certo che farò eseguire delle analisi per individuare quale terreno più idoneo alla coltura, il primo dubbio che mi è venuto in mente è sulla compatibilità climatica, ovvero, il nero pregiato, lo scorzone, sono compatibili con il clima di quei luoghi? Certi anni si arriva anche a -20 °C, seppure solamente per 1-2 settimane in tutto;
se il clima è un problema, posso risolvere con una copertura con telo plastico trasparente? o con altra struttura aggiuntiva?

Poi , con quelle condizioni climatiche, quali piante micorizzate conviene mettere? pensavo al nocciolo, che cresce già molto abbondante in quelle zone, quali sono i pro ed i contro del nocciolo in una tartufaia?
Ed a chi dovrei rivolgermi per l'acquisto di piante micorizzate? ho letto in giro che in merito alle piante micorizzate si prendono parecchi "bidonate" :shock: , quali sono le aziende più affidabili? (ok nominativi anche in privato)
La vicinanza di un laghetto naturale, può favorire i tartufi?

Inoltre vorrei chiedere, in un boschetto di quercie (farnia - Quercus robur), di circa 3Ha, conviene tentare la micorizzazione le quercie adulte ? (leggevo del metodo della bottiglia) se riuscisse la micorizzazione avrei risultati più rapidi su piante adulte rispetto alla piantumazione di piante già micorizzate?

Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi una prima schiarita di idee :)

Luigi


12/05/2010, 1:10
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Ciao Luigi,
benvenuto nel forum.
Spero che altri ti possano dare qualche suggerimento.
Io ti segnalo due interessanti articoli:
http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... brica=2005
http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... brica=2007

Ciao,
Marco

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12/05/2010, 9:05
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Ciao Luigi,
compatibilmente al clima, non ti converrebbe forse informarti su quali specie possano essere commerciabili all'estero? Forse trovi qualche specie, non commerciabile in Italia, che però all'estero può essere consumata e che si adatta bene al tuo ambiente.

Il tartufo è essenzialmente un prodotto italiano; i francesi hanno il dono di essere molto più avanti di noi per quanto riguarda il nero, qualcosa si ritrova nelle nazioni limitrofe alla nostra... ma poco più. Almeno a quanto ne so io :) (parlo dei veri tartufi; c'è anche il tartufo cinese, ma lasciamo stare....)

Per le nozioni di tartuficoltura comunque puoi leggere gli interessanti articoli che ti ha postato Marco; se hai qualche dubbio possiamo parlarne insieme, nel limite delle mie possibilità :) C'è anche qualche altro appassionato che ogni tanto fa capolino nella sezione, vediamo se esce allo scoperto ;)

Ti faccio un paio di domande; sei un tartufaio? Hai qualche amico tartufaio? Perchè non provi a fare un giro nei tuoi terreni con un cane addestrato alla cerca per vedere se già vi sono delle specie che crescono spontaneamente in quei luoghi? Potrebbe essere una base di partenza; comunque le analisi del terreno falle fare, almeno ti togli subito qualche dubbio.

L'utilizzo di un laghetto come fonte di irrigazione può aiutare molto la produzione, se effettuata nei giusti periodi. Questo però dipende, ovviamente, dalla stagione climatica e dalla specie di tartufo con la quale vuoi fare l'impianto.

Per quanto riguarda la micorrizzazione delle piante adulte ho letto che qualcuno ci è riuscito. Secondo me è molto difficile, ma tentar non nuoce :) Sinceramente non ho mai provato e non ho mai avuto esperienze dirette con questa metodologia di inoculo, quindi non so parlarti per esperienza personale.

Se comunque dovessi decidere di affrontare questo investimento (di tempo e denaro) preparati ad aspettare almeno 10-15 anni prima di poter vedere se l'esperimento è riuscito; solo il bianchetto su alcune specie forestali può riuscire a dimezzare i tempi.

Ciao a presto!

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Saluti,
Flavio.


12/05/2010, 10:22
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Ciao Marco! Quei link li avevo già visitati, grazie comunque!
Ancora però non riesco ad avere un quadro iniziale sulle compatibilità climatiche :?: , speriamo che qualcuno abbia risposte!

Luigi


12/05/2010, 10:27
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Ciao Flavio! Non avevo ancora percepito il fatto che il tartufo è essenzialmente un prodotto italiano , quindi ne deduco che vi è come unico riferimento solo il clima italiano, potrebbero non esistere altri riferimenti scientifici certi.

E' un pò scoraggiante sentire che occorrono 10-15 anni per vedere i primi tartufi :) Avevo letto in giro e poi contattato un vivaio, tutto lasciava credere che i primi risultati si vedevano dopo circa 5 anni :) boh...che dire...il bianchetto è pregiato quanto il nero estivo? perchè mi hanno detto che anche il nero estivo è abbastanza "facile" da coltivare.

No, non sono un tartufaio e non ho amici tartufai, è un idea che mi è venuta da sola perchè mi chiedevo come sfruttare al meglio i terreni senza alterare troppo quei bellissimi luoghi naturali, in effetti potrei acquistare un cane addestrato e verificare, però mi chiedo, il cane saprà riconoscere eventuali specie di tartufi mai viste prima?

Luigi


12/05/2010, 10:47
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Ciao Luigi,
io mi riferisco a quello che secondo me è il vero tartufo... poi ci sono centinaia se non migliaia di altre specie, non commerciabili in Italia, che si ritrovano in molti altri ambienti, anche molto diversi dal nostro (ce ne sono anche di commestibili).

Come ti avevo scritto nell'altro messaggio l'unica specie che riesce a dimezzare i tempi è proprio il bianchetto, in associazione con il pino (di solito domestico - Pinus pinea). In 5-6 anni dovrebbe riuscire a fruttificare... le altre ci mettono almeno il doppio.
Il nero estivo è, sulla scala gastronomica, al pari del bianchetto; anche questo però necessita di un periodo molto lungo per entrare in produzione.

Per quanto riguarda il cane, dipende dal tipo di addestramento. Il mio per esempio riesce a recuperare tutto, ma solo perchè lo premio ad ogni ritrovamento. Molti preferiscono invece premiare il cane solamente al ritrovamento di specie commestibili; in tal caso il cane cercherà solo quelle specie che "fanno piacere" al padrone.

Tienici aggiornati sulla tua avventura ;)

A presto,

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Saluti,
Flavio.


13/05/2010, 2:29
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Ciao Flavio, ti pongo un altra domanda, secondo Te sarebbe possibile coltivare il bianchetto ed il nero nello stesso appezzamento di terreno? con specie diverse di alberi magari distribuiti a zone?

Ad ogni modo da ieri sono in Lituania, mi accingo a raccogliere vari campioni di terra per portarli in Italia, sapresti indicarmi chi potrebbe fare delle analisi della terra vicino Milano?

Luigi


13/05/2010, 14:57
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Ciao Luigi,
ritrovare il bianchetto e lo scorzone negli stessi terreni è possibile; avresti però bisogno di un bravo tecnico che ti possa dare una mano a creare il progetto. Per quanto riguarda le analisi se vuoi ti mando un MP.
Ciao a presto e tienici informati ;)

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Saluti,
Flavio.


14/05/2010, 15:34
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Si grazie, mandami un MP , e già che ci siamo dove posso trovare un bravo tecnico? :)


14/05/2010, 17:35
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MP inviato :)
Ciao

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Saluti,
Flavio.


14/05/2010, 19:19
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